NBA, il ritorno di Ja Morant: le tappe dei suoi problemi dentro e fuori dal campo
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Dopo aver scontato 25 gare di squalifica, Ja Morant è tornato trionfalmente in campo con i suoi Grizzlies, trascinando la squadra al successo a New Orleans. Ma ripercorriamo le tappe della sua carriera e dei suoi problemi fuori dal campo
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- L’ascesa di Ja Morant è un decollo verticale prima ancora di entrare in NBA: pur uscendo da un college piccolo come Murray State, Morant viene scelto alla 2 dai Memphis Grizzlies solamente alle spalle di Zion Williamson, e complici i problemi fisici dell’avversario di questa notte vince subito il premio di rookie dell’anno, segnalandosi come uno dei giocatori più elettrizzanti della lega
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- La stagione dell’esplosione definitiva è però quella del 2021-22, nel quale i Grizzlies vincono ben 22 partite in più rispetto all’anno precedente e lui viene convocato per la prima volta all’All-Star Game, nonché premiato come Most Improved Player. È però proprio in questa stagione che cominciano aa ravvisarsi i primi comportamenti sospetti
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- Un successivo articolo di ESPN sulle sue peripezie indica nel video che lo vede impegnato a bere tequila sull’aereo che lo sta portando a Cleveland per il suo primo All-Star Game l’inizio della fine. “È andato a quel primo ASG e poi gli alligatori se lo sono preso” ha detto una fonte interna ai Grizzlies commentando quell’episodio
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- Nonostante qualcuno cominci già a parlarne male a Memphis, la franchigia non può fare altro che proporgli il rinnovo al massimo salariale pari a 194 milioni di dollari in cinque anni. Sarebbe stato un “supermax” se nel 2022-23 fosse riuscito a guadagnarsi un posto nei quintetti All-NBA, ma sappiamo che poi non è andata così
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- Il primo episodio controverso di Morant risale all’estate del 2022, quando la madre entra in un negozio di scarpe e ha una discussione con un commesso. Ad intervenire successivamente sono Morant e i suoi amici, che con atteggiamento intimidatorio provano a risolvere la questione (senza però che venga sporta alcuna denuncia)
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- Sempre lo stesso mese nel campetto di casa Morant va in scena un episodio controverso con Josh Holloway, al tempo ragazzo 17enne e oggi guardia dei Samford Bulldogs di NCAA. Uno scontro fisico con tanto di minacce sulla cui vicenda dovrà esporsi un tribunale, visto che le parti sono andate in causa con Morant che ha parlato di “autodifesa”
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- Due mesi dopo la madre, anche la sorella di Morant ha una discussione durante una partita di pallavolo alla quale aveva preso parte. Anche in questa occasione intervengono Morant e i suoi amici con minacce di vario tipo
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- I problemi di Morant si trasferiscono anche all’interno degli ambienti della NBA: dopo una partita contro Indiana, membri dello staff dei Pacers sostengono che il laser di una pistola venga puntato dal SUV che trasporta Morant verso di loro, a seguito di una discussione avuta tra le parti. L’indagine avviata dalla NBA però non conclude nulla
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- A inizio marzo scoppia il vero caso Morant, che prima fa una capatina allo Shotgun Willie’s di Greendale, Colorado nella notte tra 1 e 2 marzo (venendo ripreso da una telecamera di sorveglianza in compagnia di una stripper e numerose banconote) e successivamente ci torna nella notte del 3 marzo, quando in preda all’alcool alle 3.19 del mattino mostra una pistola durante una diretta Instagram
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- Morant prova a disattivare tutti i social e si reca in Florida per 11 giorni di riabilitazione in una clinica privata. La NBA gli commina 8 giornate di sospensione, anche se sei vengono scontate mentre si trovava proprio in Florida
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- Dopo il caso Morant, i Grizzlies decidono di cambiare musica di presentazione prima delle partite. Non più “Psycho” di Trippie Redd nella quale si parla di strip club, dollari e altri elementi facilmente associabili a Morant, ma musica R&B. Jaren Jackson Jr. commenta: "Mi tocca riscaldarmi al ritrmo di canzoni d’amore..."
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- Dopo l’eliminazione ai playoff per mano dei Lakers al primo turno, Morant viene di nuovo ripreso durante una diretta Instagram (stavolta del suo amico Devontae Pack) mentre ha in mano una pistola in auto mentre cantano le canzoni di NBA Young Boy, dove NBA sta per “Never Broke Again” (mai più senza soldi)
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- La NBA lo sospende immediatamente a tempo indefinito dopo la pubblicazione del video, e un mese dopo — il 16 giugno, a Finals terminate — annuncia la sospensione per 25 partite di regular season, pur permettendogli di viaggiare e allenarsi con la squadra. Le 25 gare di stop equivalgono a 7.7 milioni di dollari persi in stipendi non ricevuti
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- Lo scorso novembre si è tenuta l’udienza civile per l’aggressione a Holloway, durante la quale Morant ha ammesso di averlo colpito per primo ma per auto-difesa, senza voler chiedere scusa perché “mi stavo proteggendo”. Il processo dovrebbe cominciare ad aprile
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- Non solamente episodi negativi o controversi hanno contrassegnato l’ultimo anno e mezzo di Ja Morant. Lo scorso 28 novembre infatti ha contattato l’allenatore di Munford High School organizzando una sorpresa in spogliatoio per caricare i ragazzi prima id una partita. Una connection nata grazie a Jonathan Stark, suo compagno al college a Murray State dopo aver giocato proprio a Munford
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- Il numero 12 di Memphis non poteva sognare un rientro in campo migliore, dopo le 25 partite di sospensione. Ja mostra di non avere bisogno di tempo per tornare in forma, con una super prestazione da 34 punti, 8 assist e 3 rimbalzi, con 12/24 al tiro, compreso come detto il canestro vincente. Unici nei della sua serata lo 0/5 dall'arco e le 5 palle perse. Decisamente un ritorno in grande stile