In una partita che sulla carta doveva avere un esito più che scontato, succede di tutto. I Pistons vanno avanti anche di venti punti, i Celtics rimontano e il finale è combattutissimo. Sull'ultimo possesso dei padroni di casa nei tempi regolamentari, Cade Cunningham ferma l'appoggio a canestro di Jayson Tatum, ma per gli arbitri, coadiuvati dall'instant replay, non vale perché la palla ha toccato il tabellone prima della mano del playmaker di Detroit
A Detroit, reduce da 27 sconfitte consecutive, serviva un vero e proprio miracolo per vincere in casa di quella che viene considerata la miglior squadra della NBA, i Boston Celtics ancora imbattuti in stagione al TD Garden. E il miracolo è quasi riuscito, perché dopo essere stati anche a +19 a fine primo tempo, i Pistons nel finale trovano la stoppata di Cade Cunningham su Jayson Tatum che darebbe loro l'ultimo tiro della partita sul 106-106. La chiamata di Nick Buchert, il più vicino all'azione tra i componenti della terna arbitrale, rende però nulla la giocata difensiva perché la palla avrebbe toccato il tabellone sull'appoggio di Tatum prima di incontrare la mano di Cunningham. La chiamata viene confermata anche dopo aver consultato l'instant replay, Boston va quindi avanti di due punti e, anche se Bojan Bogdanovic segna a fil di sirena mandando la partita al supplementare, finisce per vincere 128-122. I Celtics mantengono quindi un record perfetto (15-0) tra le mura amiche, mentre per i Pistons arriva la sconfitta numero 28 di fila (eguagliato il record negativo dei Philadelphia 76ers a cavallo tra le stagioni 2014-15 e 2015-16).