Miami parte meglio a inizio gara e ha una fiammata sul finire del terzo quarto con cui pareggia la partita da -13, ma per il resto i Knicks impongono la loro superiorità sui due lati del campo. Jalen Brunson è imprendibile e chiude con 32 punti, seguito dai 19 a testa di OG Anunoby e Julius Randle (che esce nel finale per un infortunio alla spalla). I 28 punti di Jimmy Butler non evitano la sesta sconfitta in fila di Miami, mentre New York sale a sei successi in fila
C’è più di un motivo se New York ha vinto le ultime sei partite e Miami ha perso le ultime sei, e si sono visti tutti nella sfida del matinée del Madison Square Garden. Gli Heat partono meglio a inizio gara toccando anche la doppia cifra di vantaggio e hanno una fiammata improvvisa in chiusura di terzo quarto in cui pareggiano la sfida, ma per il resto vanno pesantemente sotto contro i caldissimi padroni di casa, che legittimano la loro superiorità con un ultimo quarto da 36-23. Come spesso accade nelle ultime settimane, a guidare i padroni di casa è un imprendibile Jalen Brunson, autore di 32 punti con 5 rimbalzi e 8 assist, mettendo la firma su tutte le giocate più importanti della partita. A dargli man forte sono i 19 punti di OG Anunoby (12 vittorie su 14 da quando è arrivato) e di Julius Randle, a cui è legata l’unica nota stonata della serata: l’All-Star infatti è costretto a uscire nel finale di gara per un infortunio alla spalla, prendendo dolorante la via degli spogliatoi.
Butler ci prova, ma Miami è spenta: sesto ko in fila
Jimmy Butler gioca una partita in formato playoff, ma sono tutti gli Heat in questo periodo a non girare proprio, senza riuscire a tenere il passo degli avversari nonostante una serata offensiva tutto sommato accettabile. Il leader degli Heat chiude con 28 punti, 8 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi, ma solo Tyler Herro (18) e Duncan Robinson (19) sembrano essere in serata, con il neo arrivato Terry Rozier ancora inconcludente (10 punti, 5 rimbalzi e 7 assist ma con 4/12 al tiro) e Bam Adebayo insolitamente opaco (12 punti e 13 rimbalzi). Ci sarà molto lavoro da fare per coach Erik Spoelstra, perché in questo momento Miami sembra lontana parente della squadra capace di arrivare fino alle Finals lo scorso anno — superando proprio i Knicks al secondo turno dei playoff.