Please select your default edition
Your default site has been set

Simone Fontecchio a Sky: "Non è facile accettare una trade, il mio futuro è in NBA"

NBA

Zeno Pisani [video: Sheyla Ornelas]

Dopo il bell’esordio in maglia Detroit Pistons, Simone Fontecchio per SkySport.it ha commentato il suo debutto con la nuova squadra, le prospettive future dei Pistons e come ha vissuto lo scambio che lo ha portato in Michigan. "Sapevo che qualcosa poteva succedere, ma quando accade ti sorprende sempre. Non è facile da accettare avendo famiglia. Sono convinto che il mio futuro sia in NBA, spero e immagino a Detroit. Il numero 19? Per mia figlia"

L'avvicinamento non è stato di certo ideale, dovendo partire da Salt Lake City verso Detroit per le visite mediche per poi riunirsi alla squadra a Los Angeles, ma Simone Fontecchio ha cominciato nel migliore dei modi la sua avventura con i Pistons. Al suo debutto con la nuova maglia l'azzurro ha firmato una prestazione da 20 punti e 9 rimbalzi sul campo degli L.A. Clippers, dimostrando subito di poter essere un pezzo importante per una squadra che nelle ultime 10 partite è stata quantomeno competitiva in campo, dopo aver realizzato la peggior striscia di sconfitte nella storia della NBA. Dopo il match Fontecchio ha risposto alle nostre domande raccontandoci le sue sensazioni dopo il debutto, le prospettive sue e della squadra e come si è svolto il suo passaggio dagli Utah Jazz alla franchigia del Michigan, oltre alla scelta del nuovo numero di maglia dopo aver lasciato il 16 indossato a Salt Lake City.

Debutto col botto contro i Clippers: subito 20 punti e 9 rimbalzi. Che sensazioni hai avuto?

"Sensazioni buone. Sicuramente c'era un po' di polvere da togliermi di dosso, visto che gli ultimi due o tre giorni sono stati un po' particolari. Non sono riuscito tanto ad allenarmi e a prepararmi, però sono contento perché comunque mi hanno dato tanta fiducia, mi hanno fatto giocare tanto. Era quello che speravo dopo la trade, quindi sono contento. Chiaramente era molto meglio vincere la partita, però c'è tanto da lavorare. È un bel gruppo e secondo me si può fare bene".

 

Un bel gruppo a dispetto del record: giovani interessanti, state giocando in maniera dura, ve la giocate con tutti. Ovviamente tu sei arrivato solo ieri sera. Com'è stato l'impatto?

"L'impatto è stato buono, sono tutti super accoglienti. Sono felice di giocare con un playmaker come Cade Cunningham, perché è veramente un signor giocatore. Anche lui mi ha accolto subito a braccia aperte, mi ha aiutato dal primo momento. Anche lo staff tecnico ha cercato di darmi i concetti più semplici possibili per cercare di stare in campo in maniera naturale, cercando di stare tranquillo. Per me questo è importante e sono contento".

Le tue ultime 48 ore: ti aspettavi una trade o ti ha colto un po' di sorpresa?

"Un po' sapevo che ci poteva essere qualcosa, essendo un contratto in scadenza. Però quando poi succede ti coglie sempre comunque di sorpresa. Non è facile da accettare, soprattutto se sei una persona che ha una famiglia e le tue scelte lavorative coinvolgono altre persone. Non è sempre semplice. Poi ci siamo rimboccati le mani, sia io che mia moglie. Sono andato l'altro ieri a Detroit, ho fatto tutte le visite. Poi ieri sera sono arrivato qua a Los Angeles per giocare".

 

Ti hanno insegnato qualche gioco oppure oggi hai giocato stile campetto?

“Qualche gioco lo sapevo, ma è stato più campetto. È anche molto divertente”.

 

Detroit ti ha preso perché ti vuole tenere e crede in te. Ovviamente anche tu guardi al tuo futuro in NBA.

"Chiaro che mi devo guadagnare tutto, come sempre. Sono qui anche per questo. Il mio futuro sono convinto che potrà essere in NBA. Spero e immagino con Detroit, ma vedremo cosa succederà nei prossimi mesi. La NBA è un mondo un po' imprevedibile, ma sono contento della loro fiducia e sono qua per ripagarla".

 

Hai scelto la maglia 19: perché?

"L'anno di nascita di mia figlia, 2019".