
NBA, i 25 migliori giocatori che non hanno mai vinto l'MVP della regular season
Nikola Jokic si avvia a vincere il suo terzo premio di MVP in quattro anni, suggellando così quello di MVP delle Finals conquistato negli scorsi playoff. Nel corso della storia però tantissimi grandi giocatori non sono riusciti a vincere il premio di MVP della regular season, alcuni nonostante abbiano in bacheca uno o più trofei da miglior giocatore delle finali. Il sito HoopsHype ha messo in fila i 25 migliori di sempre a non essere mai stati nominati Most Valuable Player

25. DWIGHT HOWARD

Piaccia o non piaccia, nei suoi anni migliori era una forza della natura specialmente nella metà campo difensiva (tre volte premiato come miglior difensore). Tra il 2007-08 e il 2010-11 ha chiuso sempre nella top-5 del premio, sfiorandolo nell’ultima stagione chiudendo al secondo posto alle spalle di Derrick Rose

24. KEVIN MCHALE

Uno dei migliori giocatori di post basso di sempre, ha avuto la fortuna e la sfortuna di giocare a lungo insieme a Larry Bird, che inevitabilmente la faceva da padrone nei premi come l’MVP. Nel 1986-87 ha però chiuso al quarto posto, chiudendo con 26.1 punti, 9.9 rimbalzi e il 60% al tiro, dati ai massimi della sua carriera

23. DAMIAN LILLARD

Insieme a Steph Curry ha cambiato la geometria di questo sport, allargando a dismisura il raggio di tiro dei giocatori, ma nella sua ormai lunga carriera ha chiuso cinque volte nella top-10 per il premio senza mai andare oltre il quarto posto del 2017-18, stagione in cui viaggiò a 27 punti di media con i Portland Trail Blazers

22. PAUL PIERCE

Il suo posto nella storia dei Celtics è inscalfibile, essendone il miglior realizzatore di sempre nonché MVP dell’ultimo titolo, quello del 2008 contro i Lakers. In regular season però non è mai andato oltre il settimo posto della stagione 2008-09, avendo condiviso la stessa epoca di LeBron James (quattro volte MPV nel prime di Pierce), Steve Nash e Tim Duncan (due a testa)

21. CARMELO ANTHONY

Uno dei migliori realizzatori della sua epoca nonché nella top-10 dei marcatori all-time, nel suo anno migliore (il 2012-13 a 28.7 punti di media) ha chiuso al terzo posto alle spalle di LeBron James e Kevin Durant, con una sola altra nomination nella top-10 nell’anno 2009-10 ai Denver Nuggets

20. JAMES WORTHY

Hall of Famer, tre volte campione NBA di cui una da MVP delle Finals nel 1988, aver giocato al fianco di due del calibro di Magic Johnson e Kareem-Abdul Jabbar gli ha inevitabilmente tolto la chance di vincere il premio della regular season, ma gli ha permesso di riempire la bacheca e diventare una leggenda dei Los Angeles Lakers, per i quali lavora ancora oggi come commentatore tv

19. ANTHONY DAVIS

Campione NBA nel 2020 e uno dei migliori difensori della sua generazione, i tanti infortuni e aver giocato nella stessa squadra di LeBron James gli hanno tolto un po’ di luci della ribalta. La stagione in cui ci è andato più vicino è quella del 2017-18, finendo al terzo posto alle spalle dell’MVP James Harden e di… LeBron James al suo ultimo anno a Cleveland prima di passare a Los Angeles

18. GEORGE MIKAN

La prima vera grande superstar della NBA, tre volte leader per punti segnati (due volte nella BAA e una quando già si chiamava NBA) e due volte miglior rimbalzista. Ha avuto solo la sfortuna che nei suoi anni migliori… il premio di MVP ancora non esisteva, visto che è stato istituito solo nel 1955-56 quando si era già ritirato per un anno e a 31 anni non era più il portento dei suoi primi anni di carriera. Altrimenti ne avrebbe sicuramente vinto uno

17. CLYDE DREXLER

Ha avuto la sfortuna di giocare nello stesso ruolo e nella stessa epoca di Michael Jordan, uscendone con le ossa rotte dal loro incontro nelle Finals del 1992. Proprio quell’anno rappresenta anche il picco di Drexler in regolar season, perdendo però nella corsa all’MVP contro Jordan e chiudendo al secondo posto (non è mai andato oltre il quinto nel resto della carriera)

16. GEORGE GERVIN

Uno dei realizzatori più eleganti di sempre, capace di vincere per tre volte il titolo di capocannoniere, ma ha chiuso due volte al secondo posto e una al terzo del premio di MVP. La stagione in cui aveva le maggiori possibilità era il 1977-78, quando perse in favore di Bill Walton pur avendo giocato molto di più (82 partite contro 58) e segnato molto di più (27.2 a 18.9). Con le regole delle 65 partite di oggi, avrebbe vinto lui

15. DOMINIQUE WILKINS

Forse il più grande schiacciatore di sempre in partita (non ce ne voglia Vince Carter) e capocannoniere nel 1985-86, chiudendo però al secondo posto del premio di MVP alle spalle di Larry Bird, nemico di mille battaglie ai playoff. Ha chiuso in top-6 altre tre volte di cui l’ultima nel 1992-93, ma senza mai avvicinarsi alla vetta di quella stagione

14. GARY PAYTON

Personaggio iconico della NBA degli anni ’90 e in particolare dei Seattle Supersonics, in carriera è stata una delle poche point guard in grado di vincere il premio di Difensore dell’Anno nel 1995-96. In carriera per sei volte ha chiuso nella top-6 del premio, andandoci “vicino” nel 1997-98 con il terzo posto alle spalle di Michael Jordan e Karl Malone

13. ELVIN HAYES

Uno dei giocatori più inscalfibili della storia, disputando almeno 80 partite in tutte e 16 le stagioni della sua carriera, è stato uno dei rari rookie capaci di vincere la classifica dei capocannonieri (28.4 punti di media al suo primo anno nella lega), ma non è mai andato il terzo posto nel premio di MVP nel 1974-75 e nel 1978-79

12. JASON KIDD

Uno dei migliori passatori e playmaker della sua generazione, capace di portare i New Jersey Nets per due volte alle Finals NBA, schiantandosi però contro i Lakers di Shaquille O’Neal e gli Spurs di Tim Duncan. Proprio TD gli ha tolto la sua migliore chance di vincere l’MVP, finendo al secondo posto in classifica nel 2001-02 alle spalle del caraibico

11. RICK BARRY

Uno dei migliori realizzatori degli anni ’60 e ’70, con il suo inconfondibile stile di tiri liberi lanciati dal basso, ha passato i primi quattro anni del prime della sua carriera nella ABA, ma è comunque riuscito a finire nella top-5 per il premio di MVP in tre occasioni. Non ha mai battuto la concorrenza di Chamberlain, McAdoo e Jabbar, ma ha in bacheca l’MVP delle Finals del 1975

10. PATRICK EWING

Uno dei lunghi più iconici degli anni ’90, tra il 1988 e il 1995 è finito nella top-5 del premio per ben sei volte, ma senza mai salire neanche sul podio. Erano gli anni in cui giravano giocatori del calibro di Magic Johnson, Michael Jordan, Karl Malone, David Robinson, Charles Barkley, Shaquille O’Neal e Hakeem Olajuwon: difficile emergere con una concorrenza del genere senza una stagione sovrannaturale

9. KAWHI LEONARD

Un rarissimo caso di giocatore dominante ai playoff (come testimoniano i due titoli di MVP delle Finals con due squadre diverse) e più limitato in regular season, complici anche i tanti infortuni. Ci è andato vicino nelle due occasioni in cui ha disputato più di 72 partite, finendo al secondo posto nel 2015-16 alle spalle dell’unanime Steph Curry e l’anno successivo al terzo posto dietro Russell Westbrook e James Harden

8. JOHN STOCKTON

Leader ogni epoca per assist (con un primato tra i più imbattibili della storia a quota 15.806), ha guidato gli Utah Jazz ai playoff in 19 stagioni consecutive, tutte quelle della sua carriera a Salt Lake City. Giocando in squadra con Karl Malone (MVP nel 1997 e 1999), non è mai andato oltre il settimo posto nella classifica per il Most Valuable Player

7. JOHN HAVLICEK

Solo Bill Russell e Sam Jones hanno vinto più dei suoi otto titoli NBA in carriera, e lui stesso è stato MVP delle Finals nel 1973-74, ma non è mai stato votato per il Most Valuable Player della stagione regolare, finendo al massimo al quarto posto nel 1971-72. Ha pagato soprattutto la concorrenza interna, visto che nei suoi 16 anni di NBA in tre occasioni hanno vinto i suoi compagni di squadra (due volte Russell e una volta Dave Cowens)

6. CHRIS PAUL

Una delle migliori point guard di tutti i tempi oltre che uno dei migliori passatori (cinque volte leader per assist) e difensori (sei volte primo per rubate), ma la sua migliore chance è arrivata nel 2007-08, quando guidò gli Hornets a un miglioramento di 17 vittorie da un anno all’altro finendo al secondo posto alle spalle di Kobe Bryant

5. SCOTTIE PIPPEN

Impossibile per lui vincere nella stessa squadra di Michael Jordan nei suoi anni migliori, ma rimane probabilmente la miglior “spalla” di tutti i tempi. Ha avuto la sua chance più grande nel 1993-94, quando era nel pieno della carriera mentre MJ si era ritirato, chiudendo però al terzo posto dietro Hakeem Olajuwon (che quell’anno vinse anche il premio di Difensore dell’anno e di MVP delle Finals) e David Robinson

4. ISIAH THOMAS

Due volte campione NBA di cui una da MVP delle Finals nel 1989-90, ma in carriera Thomas non ha mai conquistato l’MVP della regular season — e neanche ci è andato vicino, finendo solo una volta in top-5 nel 1983-84. Erano gli anni in cui Larry Bird, Magic Johnson e Michael Jordan dominavano, ma con i Detroit Pistons si è comunque tolto le sue soddisfazioni

3. DWYANE WADE

Una delle più grandi guardie tiratrici di sempre e MVP delle indimenticabili Finals del 2006, oltre che secondo miglior giocatore delle squadre campioni nel 2012 e 2013 insieme a LeBron James e Chris Bosh. In carriera è andato vicino a vincerlo nel 2008-09 quando concluse da capocannoniere a 30.2 punti di media, ma finì solo sul podio del premio dietro James e Bryant

2. ELGIN BAYLOR

Tre volte terzo nel premio di MVP e secondo nel 1962-63, ha pagato il fatto di avere davanti a lui centri del calibro di Bill Russell (quattro volte MVP), Wilt Chamberlain (quattro a sua volta) e Kareem-Abdul Jabbar (due) nei suoi 14 anni di NBA. La competizione, insomma, non era delle più semplici, chiudendo la carriera con 11 convocazioni all’All-Star Game e 10 nomination per i quintetti ideali ma senza mai vincere l’anello

1. JERRY WEST

Per ben quattro volte ha chiuso al secondo posto nella classifica del premio di MVP, di cui tre volte consecutive tra il 1970 e il 1972 — anni in cui ha vinto il titolo di capocannoniere (31.2 punti di media nel 1969-70) e la classifica degli assist (9.7 nel 1971-72). In compenso ha in bacheca il premio di MVP delle Finals del 1969 pur avendo perso quella serie, l’unico "perdente" a riuscirci nella storia della NBA