NBA, i risultati della notte: Minnesota passa a Denver ed è 1° a Ovest, Lakers e Suns ko
Minnesota passa in casa dei campioni in carica e riconquista il 1° posto a Ovest in coabitazione con i Thunder, che battono nettamente Phoenix. Le prestazioni strepitose di Wembanyama e Brunson accendono la sfida tra Spurs e Knicks, vinta dai primi al supplementare. Pesanti vittorie esterne per i Clippers a Orlando e per Dallas contro i Kings, i Lakers invece crollano in casa dei Pacers. Houston batte Utah in volata e ottiene l'11° successo consecutivo. Tutti i risultati e gli highlights della notte NBA
- La sfida tra le due squadre con i peggiori record della NBA viene dominata dai Pistons, già avanti di 19 all’intervallo. Washington riesce a ricucire nel 3° quarto, ma la coppia formata da Cade Cunningham, il migliore in campo, e Jalen Duren (20 punti e 17 rimbalzi) tiene a distanza gli avversari e rompe così un’altra striscia di 8 sconfitte consecutive. A condannare gli Wizards, che hanno 23 punti da Corey Kispert, sono le 18 palle perse e il 9/33 da tre
- Nella stagione disgraziata dei Pistons, gli unici lampi positivi continuano ad arrivare da Cunningham. Anche nel confronto assai poco prestigioso con Washington il playmaker di Detroit gioca una partita da 33 punti, 8 rimbalzi e 7 assist dimostrando di avere numeri importanti e che forse meriterebbero un contesto di squadra migliore. Sempre fuori per infortunio Simone Fontecchio
- A decidere la gara tra Magic e Clippers, combattuta per tutta la sua durata, è la maggiore esperienza degli ospiti, che nel finale hanno la meglio grazie ai canestri decisivi di Kawhi Leonard (29 punti e 11 rimbalzi) e Paul George (12 punti e 4 rimbalzi). Dall’altra parte, invece, Franz Wagner (13 punti e 3 assist), sbaglia per due volte la tripla del possibile pareggio. Orlando spreca così un’altra ottima prestazione di Paolo Banchero, che chiude con 23 punti e 8 assist
- I Nets trovano una serata incredibile al tiro da tre, chiudendo con il 56.8% complessivo di squadra dalla lunga distanza, e sulle ali del trio formato da Cam Thomas (28 punti), Dennis Schroeder (27) e Mikal Bridges (25) battono nettamente Chicago. I Bulls giocano una gara caratterizzata dalla pigrizia su entrambi i lati del campo, in cui l’unico a salvarsi è il solito DeMar DeRozan (31 punti e 8 rimbalzi)
- Quella di Charlotte era una partita da vincere per gli Warriors, che devono tenere a bada Houston e conservare l’ultimo posto valevole per il play-in, e Steph Curry (23 punti e 4 assist) e compagni assolvono al loro compito senza troppi problemi. Andrew Wiggins (20 punti, 8 rimbalzi e 8 assist) conferma il suo buon momento di forma, mentre il rookie Trayce Jackson-Davis chiude con 18 punti e 8 rimbalzi dopo essere partito in quintetto. Per gli Hornets ci sono 22 punti e 9 rimbalzi di Miles Bridges
- Sono I due liberi mandati segnati dal rientrante Donovan Mitchell (12 punti e 8 assist) e la tripla mandata a bersaglio da Evan Mobley (20 punti e 11 rimbalzi) nel finale a regalare a Cleveland una vittoria preziosissima per gli equilibri di classifica a Est. I Cavs hanno anche 25 punti con 10/14 dal campo dell’ex di serata Georges Niang, che parte dalla panchina ma finisce per fare la differenza. Ai Sixers non bastano i 23 punti e 6 assist del veterano Kyle Lowry
- Gli Heat approfittano del turno favorevole e travolgono i Blazers, ottenendo la vittoria più larga nella storia della franchigia. La partita, di fatto, non esiste perché Miami scappa subito condotta da Bam Adebayo, che sfiora la tripla doppia con 21 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, e poi lascia ampio spazio alla panchina con Thomas Bryant (26 punti e 12 rimbalzi) e Haywood Highsmith (20 punti e 6 rimbalzi) in evidenza
- A Indianapolis i Lakers si presentano con gli acciaccati LeBron James e Anthony Davis, entrambi in doppia con 16 punti e 10 rimbalzi e 24 punti e 15 rimbalzi, ma resistono di fatto un tempo prima di subire la maggiore energia dei Pacers. Pascal Siakam (22 punti, 11 rimbalzi e 6 assist) e Tyrese Haliburton (21 punti, 8 rimbalzi e 8 assist) guidano i padroni di casa, che danno lo strappo decisivo nel 3° quarto anche grazie ai 16 punti in 19 minuti giocati uscendo dalla panchina di T.J. McConnell
- C’è aria di playoff a OKC e, in quello che potrebbe essere l’anticipo di una serie tutta da gustare tra qualche settimana, i Thunder fanno la voce grossa vincendo con autorevolezza. Di nuovo senza Shai Gilgeous-Alexander, i padroni di casa trovano un Josh Giddey quasi perfetto (23 punti, 9 assist e 7 rimbalzi con 10/15 dal campo) e mandano ben sette giocatori in doppia cifra. Phoenix ha 26 punti e 6 rimbalzi da Kevin Durant ma tira con il 44.8% dal campo e il 31.7% da tre, perdendo anche 14 palloni
- Mai pensare di aver già vinto contro Dallas anche se si entra nel 4° quarto in netto vantaggio. I Kings iniziano l’ultima frazione in vantaggio 82-73, si fanno rimontare e finiscono per perdere una partita cruciale per la classifica. Kyrie Irving segna 14 dei suoi 30 punti proprio nel 4° quarto, Luka Doncic sfiora la tripla doppia con 26 punti, 12 assist e 9 rimbalzi e i Mavs consolidano il loro 6° posto a Ovest. De’Aaron Fox è il migliore per Sacramento con 23 punti e 6 rimbalzi, ma tira 9/22 dal campo
- I T’Wolves si riprendono la vetta della Western Conference (in coabitazione con i Thunder) vincendo a Denver con Anthony Edwards (25 punti) e Mike Conley (23 punti e 8 assist) protagonisti di una vittoria pesante per la classifica e per come è arrivata. Nonostante la resistenza opposta da Nikola Jokic, l’unico apparso in serata per i Nuggets, sono infatti gli ospiti a condurre fin dai primi possessi, chiudendo già all’intervallo con un +19 di vantaggio e gestendo senza problemi la seconda metà di gara
- Quella subita in casa dai T’Wolves è una sconfitta che fa male per i campioni in carica, che giocano una partita incolore in cui l’unico che sembra avere la voglia e l’energia di combattere è Jokic. Il serbo prova a compensare l’assenza dell’altra stella Jamal Murray, ma i suoi 32 punti, 10 rimbalzi e 5 assist non riescono nemmeno a impensierire Minnesota
- A San Antonio va in scena la partita più spettacolare della notte, vinta dagli Spurs al supplementare dopo essersi fatti recuperare un vantaggio in doppia cifra nella seconda metà di gara. A dominare la scena sono le prestazioni mostruose di Victor Wembanyama e Jalen Brunson, ma per i padroni di casa ci sono anche i 23 punti e 7 assist di Devin Vassell e i 17 punti in uscita dalla panchina di Keldon Johnson. Per i Knicks, invece, ci sono i 20 punti e 6 rimbalzi di Donte DiVincenzo
- “Bello, ma non conta davvero molto perché abbiamo perso”. È lo stesso Brunson a liquidare così il suo career high, perché i 61 punti rifilati agli Spurs (prendendosi 47 tiri) non sono valsi la vittoria. A bruciare, per Brunson e per i Knicks, è la tripla sbagliata a 5 secondi dal termine del supplementare e che avrebbe dato il sorpasso agli ospiti e al giocatore il record per punti segnati in una singola partita nella storia della franchigia (che invece rimane proprietà di Carmelo Anthony con 62)
- Nella vittoria sui Knicks Wembanyama manda a referto il suo career high con 40 punti segnati, a cui aggiunge anche 20 rimbalzi e 7 assist tirando con il 59.1% dal campo. Era da oltre trent’anni, più precisamente dal 16 febbraio 1993, che un rookie non chiudeva in doppia doppia da oltre 40 punti e 20 rimbalzi. L’ultimo a riuscirci era stato Shaquille O’Neal con 46 punti e 21 rimbalzi, mentre per il francese è arrivata la 39° doppia doppia in 65 partite giocate nella sua annata d’esordio
- Jazz e Rockets si inseguono a vicenda per tutta la partita, tra continui sorpassi e controsorpassi, alla fine la spuntano gli ospiti trascinati da un Jalen Green immarcabile nel secondo tempo. Houston trova così l’11^ vittoria consecutiva grazie anche ai 22 punti e 6 assist di Fred VanVleet e alla doppia doppia da 18 punti e 14 rimbalzi di un Amen Thompson in portentosa crescita. A Utah, che nel finale perde palla a ripetizione, non bastano i 30 punti e 11 rimbalzi di John Collins e i 29 con anche 5 assist di Collin Sexton
- La trasferta a Salt Lake City non comincia benissimo per Green, che nel primo tempo manda a referto soli 4 punti tirando 2/7 dal campo. Al rientro sul parquet dopo l’intervallo, però, la guardia dei Rockets riprende il ritmo che l’ha caratterizzato nell’ultimo mese e diventa di fatto infallibile chiudendo con 34 punti, 9 rimbalzi e 6 assist, risultando il grande protagonista dei parziali con cui gli ospiti ottengono il vantaggio poi difeso nelle fasi finali della gara
- New York perde, Cleveland vince e per il momento mette in salvo il suo 3° posto nella classifica della Eastern Conference. Indiana batte i Lakers e ora prova ad inseguire Orlando nella battaglia per il 5° posto
- I T'Wolves passano a Denver e riconquistano la vetta della Western Conference in coabitazione con i Thunder, vittoriosi contro Phoenix. Dallas vince in trasferta a Sacramento e consolida il suo 6° posto