
Come in una versione cestistica del film "Il giorno della marmotta", i Chicago Bulls hanno vissuto l'ennesima stagione sostanzialmente uguale a quella precedente, a sua volta quasi identica a quella che era venuta prima ancora. In assenza di progressi o prospettive future, l'unica novità di rillievo è stata l'esplosione di Coby White. Per non rimanere ancorati alla mediocrità più assoluta, però, occorrerà cambiare qualcosa e farlo in fretta

COM'È ANDATA LA STAGIONE
- Qui si potrebbe applicare un "copia e incolla" rispetto a quanto scritto dodici mesi fa, perché la stagione dei Bulls è stata ancora una volta priva di alcun sussulto significativo e si è conclusa con la qualificazione al play-in più per inerzia che per merito

IL RAFFRONTO CON LA STAGIONE 2022-23
- 39 vittorie contro 40, eliminazione senza se e senza ma da parte di Miami nella seconda gara del play-in. La stagione 2023-24 dei Bulls è stata di fatto un lungo replay di quella vissuta dodici mesi prima

IL MOMENTO MIGLIORE DELLA STAGIONE
- L'infortunio che ha chiuso la stagione di Zach LaVine già a metà gennaio rischiava di far naufragare la squadra, che invece ha tenuto sia dal punto di vista dell'impegno che, tutto sommato, dei risultati. È forse poco a cui aggrapparsi, ma i Bulls non hanno mai dato l'impressione di aver mollato gli ormeggi nonostante l'assenza di particolari motivazioni

IL PEGGIOR MOMENTO DELLA STAGIONE
- La sconfitta al play-in con Miami era forse prevedibile, ma l'impressione è che i ragazzi di coach Billy Donovan, giocando una gara fin troppo arrendevole, abbiano perso l'occasione per uno scatto d'orgoglio che avrebbe potuto nobilitare almeno un po' l'annata davvero incolore

PRIMO PUNTO FERMO DA CUI RIPARTIRE
- L'assenza prolungata di LaVine ha aperto le porte del quintetto a Coby White, cha ha sfruttato bene lo spazio a disposizione chiudendo con 19.1 punti e 5.1 assist di media una stagione in cui è stato a lungo in corsa per il premio di giocatore più migliorato dell'anno

SECONDO PUNTO FERMO DA CUI RIPARTIRE
- In campo Alex Caruso continua a essere l'equilibratore che fa funzionare i meccanisimi di Chicago, sul mercato continua a rappresentare l'asset più prezioso per i Bulls. Che si decida di trattenerlo oppure di provare a scambiarlo per dare una svolta al rorster, il futuro della squadra passa comunque dall'ex Lakers

LA PRIMA DELUSIONE DELLA STAGIONE
- L'ennesimo infortunio della sua complicata carriera in NBA ha chiuso già a fine gennaio la stagione di Patrick Williams. Anche prima, però, l'ala dei Bulls era andata ben lontano da quel salto di qualità atteso ormai da quattro anni. E a giugno Williams sarà restricted free agent

LA SECONDA DELUSIONE DELLA STAGIONE
- Per onestà intellettuale è difficile definire Nikola Vucevic una delusione, perché fin dai tempi di Orlando ne sono noti pregi e difetti. E ai Bulls il fatto che il montenegrino non sposti gli equilibri in attacco e sia una tassa da pagare in difesa pare andar bene, visto che lo scorso giugno gli hanno prolungato il contratto fino al 2026

LA SITUAZIONE A LIVELLO SALARIALE
- Il contratto, garantito per un'altra stagione, di Lonzo Ball pesa per 21.9 milioni di dollari e buona parte della possibile flessibilità a livello salariale dipenderà da cosa i Bulls decideranno di fare con i contratti in scadenza di Williams e soprattutto di DeMar DeRozan

LA PROSPETTIVA VERSO LA PROSSIMA STAGIONE
- La logica imporrebbe di provare a smontare la squadra e ripartire da capo, magari dando le chiavi a Coby White e al promettente Ayo Dosunmu, ma è più probabile che i Bulls decidano ancora una volta di puntare sulla continuità. E, salvo sorprese clamorose a oggi del tutto impronosticabili, ad attenderli ci sarà l'ennesima stagione da vivere nella mediocrità più piatta

LE POSSIBILITÀ ALLA LOTTERY DI MAGGIO
- 9.4% di possibilità di scegliere in top 4, eventualità che di per sé, viste le performance agli ultimi Draft, non sarebbe affatto una garanzia di portarsi a casa il giocatore che servirebbe

GLI OBBIETTIVI AL DRAFT
- Al momento i Bulls avrebbero l'11° scelta, posizione da cui potrebbero puntare su profili come Ron Holland o Dalton Knecht, ali che avrebbe senso aggiungere a un roster pieno di guardie e centri