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NBA, Paul George: "Ai Clippers mi sentivo nella squadra B di Los Angeles"

NBA
©Getty

Nell’utima puntata del suo podcast insieme a Mikal Bridges e Carmelo Anthony, Paul George ha rivelato che al suo ritorno a Los Angeles si è sentito far parte della squadra B della città, con i tifosi che non lo hanno accolto come pensava perché non faceva parte dei Lakers. "Me lo dicevano tutti, non è lo stesso tipo di affetto se non sei gialloviola"

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L’esperienza di Paul George agli L.A. Clippers si è conclusa dopo cinque anni e non troppe soddisfazioni, riuscendo a portare la franchigia alle sue prime finali di conference della storia nel 2021 ma senza conquistare il titolo NBA. Ora che è un membro dei Philadelphia 76ers, George è tornato a parlare di come si è sentito nei suoi anni dalla “parte sbagliata” di Los Angeles, che a suo modo di vedere non lo ha abbracciato come pensava perché non era un membro dei Lakers. “Pensavo che tornando a casa sarei stato apprezzato, ma non è lo stesso tipo di amore” ha detto nell’ultima puntata del suo podcast insieme a Mikal Bridges e Carmelo Anthony. “Tutti mi dicevano: ‘Siamo contenti che sei tornato, ma dovresti essere un Laker’. Nessuno mi diceva ‘Benvenuto ai Clippers’. Mi sentivo nella squadra B della città: questa è la sensazione che ho avuto e il tipo di accoglienza che ho ricevuto”. George, nativo di Palmdale e alunno di Fresno State, avrebbe dovuto sapere bene quale fosse la situazione in città, dove i Lakers dominano incontrastati nonostante nell’ultimo decennio abbondante siano stati spesso i Clippers ad avere la meglio negli scontri diretti. La storia, però, è la storia, e con LeBron James in gialloviola insieme a Anthony Davis, è chiaro che i Lakers sarebbero rimasti l’attrattiva maggiore in città a meno che i Clippers con George e Kawhi Leonard non fossero riusciti a vincere l’anello. Cosa che non è accaduta per tanti motivi, tra cui gli infortuni, ma che non dovrebbero sorprendere un losangeleno doc come Paul George.