Il mercato ha sparato i colpi più importanti e, anche se rimane ancora una manciata di free agent che devono trovare una squadra, è tempo di fare un primo bilancio. Secondo quanto riportato dagli esperti di “ESPN”, il totale speso dalle squadre in contratti concessi ai giocatori ammonterebbe a 2.7 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra record, che supera di quasi 600 milioni di dollari il totale speso nel mercato un anno fa
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Markelle Fultz, Isaac Okoro e Danilo Gallinari: sono questi i nomi più interessanti tra quelli rimasti dopo ormai un mese abbondante di free agency. Una manciata di giocatori che deve ancora trovare una sistemazione, ma che poco influirà dal punto di vista delle dimensioni economiche del mercato NBA. Un mercato che, almeno a livello di firme di giocatori attualmente senza contratto, può definirsi virtualmente concluso. Un mercato in cui gli accordi sottoscritti da stelle di primissimo piano come LeBron James (104 milioni di dollari per due anni dai Lakers) e Paul George (212 milioni di dollari per quattro anni dai Sixers), così come da DeMar DeRozan (73 milioni per tre anni dai Kings) e da tantissimi altri colleghi in giro per la lega, ha portato ad un nuovo, strabiliante record.
Verso il traguardo dei 3 miliardi di dollari
Secondo l’analisi effettuata dagli specialisti di “ESPN” Bobby Marks e Tim Bontemps, infatti, la cifra complessiva spesa dalle trenta squadre in nuovi contratti sottoscritti dall’inizio dello scorso luglio si assesterebbe attorno ai 2.7 miliardi di dollari. Si tratta, per quanto scontato, di un ammontare mai visto prima, e che supera quello mandato in archivio un anno fa al termine del mercato di 600 milioni di dollari. Una cifra record su cui hanno senza dubbio pesato l’aumento sia del salary cap, arrivato a 140.5 milioni di dollari, che del temutissimo second apron introdotto nell’ultima negoziazione del contratto collettivo e passato da 178.1 a 188.9 milioni di dollari. Considerato anche il recente, nuovo contratto firmato per la cessione dei diritti media e televisivi e l’influsso che avrà su questi due parametri nei prossimi anni, non è azzardato prevedere che il traguardo dei 3 miliardi di dollari spesi all’interno di una singola sessione di mercato sia all’orizzonte.