Introduzione
È solo una partita di esibizione, certo, ma nella lega poter dire di essere un All-Star continua ad avere la sua importanza, per una questione di status innanzitutto e perché propedeutico a contratti più ricchi. Nel 2024 a Indianapolis hanno fatto il loro esordio in quattro: chi potrebbe debuttare tra gli All-Star il prossimo febbraio? I giornalisti di ESPN hanno votato così
Quello che devi sapere
GLI ESORDIENTI NEL 2024
Sono stati quattro i giocatori che hanno fatto il loro esordio da All-Star nella partita delle stelle di Indianapolis - e tutti, curiosamente, nella selezione della Eastern Conference. Si è trattata di una prima volta infatti per Jalen Brunson (New York Knicks), Tyrese Maxey (Philadelphia 76ers), Paolo Banchero (Orlando Magic) e Scottie Barnes (Toronto Raptors, convocato al posto dell'infortunato Julius Randle). Chi potrebbe farcela nel 2025?
8) JAIME JAQUEZ (HEAT)
- 1 PUNTO
- Ha partecipato al weekend delle stelle di Indianapolis prima nel Rising Star Challenge e poi anche alla gara delle schiacciate. Ora potrebbe puntare alla partita della domenica
8) ALPEREN SENGUN (ROCKETS)
- 1 PUNTO
- Reduce da un'annata (interrotta da un infortunio) a oltre 21 punti, 9 rimbalzi e 5 assist di media, il turco ha collezionato anche due triple doppie mettendo in mostra tutto il suo versatile talento
7) BUDDY HIELD (WARRIORS)
- 3 PUNTI
- All'All-Star Game di Chicago del 2020 ha già partecipato vincendo la gara da tre punti (la grande specialità della casa): ora c'è chi scommette che giocare al fianco di Steph Curry potrebbe addirittura proiettarlo tra gli All-Star, davanti al suo (nuovo) pubblico di casa
6) EVAN MOBLEY (CAVS)
- 7 PUNTI
- Anche lui un'esperienza al weekend delle stelle già la vanta, parte di quel Team Cavs capace di vincere lo Skills Challenge nel 2022 proprio a Cleveland (con lui c'erano anche Darius Garland e Jarrett Allen). Oggi, dopo una stagione appena sotto i 16 punti e 10 rimbalzi a sera (con 1.4 stoppate) si candida per un ruolo a Est
5) CADE CUNNINGHAM (PISTONS)
- 9 PUNTI
- Non nuovo alle atmosfere dell'All-Star Game, nel 2022 ha preso parte sia allo Skills Challenge che al Rising Star Challenge, dove ha vinto il premio di MVP. Oggi i Detroit Pistons sono suoi, e i progressi fatti vedere nell'ultimo anno (22.7 punti di media con 7.5 assist) potrebbero consacrarlo come All-Star
4) JAMAL MURRAY (NUGGETS)
- 13 PUNTI
- Incredibile che la guardia dei Nuggets, campione NBA nel 2022 e autore di alcune tra le prestazioni più incredibili di sempre ai playoff non abbia ancora raggiunto lo status di All-Star. A San Francisco potrebbe essere arrivato il momento del suo esordio
3) MIKAL BRIDGES (KNICKS)
- 20 PUNTI
- L'esplosione l'ha avuto con il trasferimento dai Suns ai Nets (oltre il 26 di media al suo arrivo, quasi 20 lo scorso anno). Ora da Brooklyn si è spostato a Manhattan, e chissà che giocare al Madison Square Garden con la maglia dei Knicks non gli porti ulteriori attenzioni utili a meritarsi la prima convocazione alla partita delle stelle.
2) CHET HOLMGREN (THUNDER)
- 30 PUNTI
- Un giocatore in grandissima ascesa, dopo un primo anno trascorso ai box per infortunio e un secondo (il suo esordio NBA) incantando per costanza di rendimento e durezza mentale. Per lui 16.5 punti a partita, quasi 8 rimbalzi e oltre 2 stoppate di media: è solo questione di tempo, il prodotto di Gonzaga sarà un All-Star. Forse già a San Francisco
1) VICTOR WEMBANYAMA (SPURS)
- 101 PUNTI
- Un plebiscito, o quasi. C'era chi lo avrebbe già visto bene tra gli All-Star di Indianapolis (dove ha preso parte solo agli eventi "minori") e la sua annata di debutto in NBA è servita a confermare tutta la hype sul talento francese: rookie dell'anno, miglior stoppatore della lega e secondo (dietro solo a Gobert) per il premio di difensore dell'anno. Ah, ha segnato anche più di 21 punti a partita...