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NBA, meno di un mese al via: 5 giocatori sotto i riflettori nella Atlantic Division

NBA

Introduzione

Chiamateli "X factor" osservati speciali, giocatori chiave: ogni squadra ne ha almeno uno. Un nome per cui la stagione 2024-25 sarà senza dubbio speciale: c'è chi ha qualcosa da dimostrare, chi è fondamentale per gli equilibri del gruppo, chi deve riscattarsi, chi è nuovo e vuole impressionare. Iniziamo a individuare - partendo dalla Atlantic Division - i 30 giocatori che possono fare la differenza per i destini delle proprie squadre. Nei prossimo giorni l'analisi continuerà con le altre division

Quello che devi sapere

ATLANTIC DIVISION

Il sito ufficiale NBA americano da tradizione presenta la nuova stagione con l'analisi, una per una, delle 30 squadre al via. E Shaun Powell per ogni franchigia mette l'accento su un particolare giocare da tenere d'occhio, l'uomo che potrebbe rivelarsi la chiave per l'andamento dell'intera stagione. Andiamo a scoprire i cinque prescelti per l'Atlantic Division, che vede darsi battaglia tre squadre con grandissime ambizioni (Boston, New York, Philadelphia) e due sulla strada della ricostruzione (Brooklyn e Toronto)

ATLANTIC DIVISION

BOSTON CELTICS

  • RECORD 2023-24: 64-18
  • Campioni NBA

BOSTON CELTICS

AL HORFORD

Componente fondamentale, e forse sottovalutata, della corsa al titolo dei Celtics lo scorso giugno. In 15 delle 19 gare di playoff è stato lui il titolare di coach Mazzulla, alle prese con gli eterni infortuni di Kristaps Porzingis. Horford ha sempre risposto presente, ha tenuto botta sotto canestro e ha punito da fuori con un tiro da tre ormai diventato quasi automatico (ha sfiorato il 42% in stagione). Ma il dominicano ha 39 anni: quanto ancora potrà andare avanti a questo (altissimo) livello? Se dovesse iniziare una flessione, Boston è nelle mani di un fragile Porzingis e come terzo big ha Xavier Tillman, a cui non si possono chiedere troppi minuti di qualità

AL HORFORD

BROOKLYN NETS

  • RECORD 2023-24: 32-50
  • Mancata qualificazione ai play-in o ai playoff

BROOKLYN NETS

BEN SIMMONS

Sempre lui, chi altri? Stavola per una motivazione diversa, però. L'ex prima scelta assoluta è all'ultimo anno di contratto: se vuole dimostrare di poter ancora restare ad alto livello (e con stipendi adeguati) in questa lega, deve farlo nella stagione 2024-25, la sua ultima chance. Se dovesse falllire, non solo i Nets volterebbero decisamente pagina senza rimpianti, ma poche potrebbero essere le squadre in giro per la lega disposte a investire ancora su di lui

BEN SIMMONS

NEW YORK KNICKS

  • RECORD 2023-24: 50-32
  • Playoff: eliminati in semifinale di conference

NEW YORK KNICKS

MITCHELL ROBINSON

Con la partenza di Hartenstein per Oklahoma City, Robinson diventa l'unico vero big nella rotazione di coach Thibodeua (in una conferece dove ci sono i vari Embiid, Adebayo e i lunghi atipici alla Porzingis). Per questo i Knicks sembrano ancora interessati a sondare il mercato per un lungo in più da aggiungere al roster almeno come polizza assicurativa, perché negli anni Robinson è entrato e uscito (troppo) spesso dall'infermeria (solo 31 gare in campo per lui in stagione l'anno scorso, solo 6 nei playoff). Ha fisico, stazza, centimetri e sa fare il vuoto a rimbalzo e intimidire con le stoppate: ma deve essere in campo

MITCHELL ROBINSON

TORONTO RAPTORS

  • RECORD 2023-24: 25-57
  • Mancata qualificazione a play-in o playoff

IMMANUEL QUICKLEY

La curiosità attorno a Quickley deriva dal fatto che quella che va a iniziare potrebbe essere la sua prima stagione interamente da titolare nella lega, dopo aver fatto vedere a tratti in maglia Knicks di meritarsi minuti consistenti. Jordi Fernandez potrebbe darglieli, ma deve prima capire anche il "vero" ruolo del suo giocatore: funziona meglio da point guard o giocando lontano dalla palla? Toronto però prima l'ha voluto (nella trade per Anunoby) e poi gli ha subito rinnovato il contratto: la fiducia della squadra c'è. Ora tocca a lui

IMMANUEL QUICKLEY

PHILADELPHIA 76ERS

  • RECORD 2023-24: 47-35
  • Playoff: eliminati al primo turno

PHILADELPHIA 76ERS

PAUL GEORGE

Di Paul George si è sempre detto: giocatore incantevole, poetico, fortissimo, ma non può essere un primo violino. Philadelphia allora potrebbe sembrare la sua destinazione perfetta, visto che in quel ruolo c'è saldamente Joel Embiid (e forse anche Tyrese Maxey). La pressione però su di lui ci sarà lo stesso, soprattutto da fine aprile in poi: perché dopo aver fatto intravedere grandi cose ai Pacers, né con i Thunder né con i Clippers George ha dimostrato di poter fare la differenza ai playoff. E a Philadelphia di partecipare alla postseason non si accontentano più...

PAUL GEORGE