Introduzione
Nella notte è arrivata la 5° sconfitta consecutiva per i Bucks, che dopo aver battuto i Sixers all’esordio hanno sempre perso in questa regular season. Antetokounmpo e compagni son ora ultimi a Est e Doc Rivers, arrivato solo lo scorso gennaio sulla panchina di Milwaukee, potrebbe già vicino all’esonero. Ecco chi sono i possibili candidati a guidare la squadra nel caso in cui la dirigenza decidesse di tentare una svolta dopo l’inizio di stagione disastroso
Quello che devi sapere
UN AVVIO DI STAGIONE DISASTROSO
La regular season dei Bucks era cominciata con una vittoria contro Philadelphia, invero priva delle sue stelle Joel Embiid e Paul George, ma da lì in poi Giannis Antetokounmpo e soci non hanno conosciuto che sconfitte. A battere Milwaukee sono state prima avversarie decisamente abbordabili come Chicago e Brooklyn, quindi Boston, Memphis e Cleveland. E i Cavs, primissimi a Est e ancora imbattuti, ospiteranno i Bucks nella notte tra lunedì e martedì, per una partita che potrebbe già essere decisiva per i destini futuridella squadra
RIVERS E MILWAUKEE: UN RAPPORTO MAI SBOCCIATO
Arrivato a fine gennaio a Milwaukee, Doc Rivers ereditava da Adrian Griffin una squadra che nella prima metà di stagione aveva segnato un record di 30 vittorie e 13 sconfitte. I Bucks finivano per chiudere la regular season con un bilancio complessivo di 49-13 per poi perdere al primo turno dei playoff la serie contro Indiana, giocato senza l’infortunato Antetokounmpo, per 4-2
QUALE FUTURO PER RIVERS E I BUCKS?
L’ultima delle cinque sconfitte consecutive, arrivata nella notte per mano di Cleveland, è forse il simbolo più evidente di una squadra in profonda crisi. Ai Bucks non sono bastate le prestazioni super della due stelle Antetokounmpo e Damian Lillard, autori rispettivamente di 34 e 41 punti, per battere i Cavs tra le mura amiche del Fiserv Forum. Ora, in vista della trasferta che li porterà proprio a Cleveland e di una settimana che li vedrà affrontare alte due corazzate della Eastern Conference come New York e Boston, i Bucks rischiano di piombare in un buco da cui sarà difficilissimo risalire. E a pagare potrebbe essere proprio Rivers, fin qui dimostratosi incapace di fornire un’identità alla squadra. A Milwaukee, quindi, potrebbe essere già in corsa il casting per il nuovo allenatore
PRIMO CANDIDATO: TERRY STOTTS
L’ex head coach dei Blazers, che vanta un rapporto di stima e fiducia con Lillard costruito proprio a Portland, aveva fatto parte dello staff di Griffin nell’estate dell’anno scorso, per poi lasciare prima dell’inizio di stagione per motivi mai del tutto chiariti. Il suo nome, però, potrebbe tornare d’attualità in caso di esonero di Rivers
SECONDO CANDIDATO: MIKE D’ANTONI
Altro veterano dal lunghissimo curriculum in NBA, l’ex coach di Suns e Rockets è fermo dal 2021 e non ricopre il ruolo di capo allenatore dalla stagione 2019-20. Il suo profilo, fortemente orientato allo sviluppo di un gioco veloce e spettacolare, potrebbe però essere preso in considerazione nell’ottica di imporre alla squadra un cambiamento repentino di mentalità
TERZO CANDIDATO: MARK JACKSON
A proposito di allenatori fermi da un po’, Jackson, dopo la chiusura del rapporto con Golden State avvenuta nell’estate del 2014, non ha più trovato spazio su una panchina NBA. Libero ormai da più di un anno anche dagli impegni televisivi, il suo potrebbe risultare il nome a sorpresa nella corsa alla successione di Rivers
QUARTO CANDIDATO: FRANK VOGEL
L’esperienza ai Suns è stata breve e assai poco fortunata, ma Vogel rimane un coach campione NBA e un professionista di lungo corso come pochi altri sul mercato. L’abilità mostrata prima a Orlando e poi a Lakersnel plasmare squadre dal forte orientamento difensivo potrebbe renderlo un candidato credibile alla panchina dei Bucks. Attualmente consulente a Dallas, Vogel potrebbe essere tentato da un pronto riscatto dopo la conclusione infelice della parentesi a Phoenix
QUINTO CANDIDATO: STEVE NASH
Il primo tentativo di trasferire dal campo alla panchina il suo enorme QI cestistico non è andata a buon fine, un po’ per demeriti suoi e un po’ per condizioni oggettive, ma Nash potrebbe riprovarci a Milwaukee. La sua candidatura alla successione di Rivers potrebbe venire presa in considerazione se la dirigenza dei Bucks decidesse di optare per un profilo più giovane e maggiormente orientato al dialogo con i giocatori