Introduzione
Quando al Draft del 2023 Victor Wembanyama è stato scelto alla numero uno da San Antonio, in molti hanno sottolineato come il suo sbarco in NBA fosse accompagnato da un’attesa che non si vedeva dal 2003, quando a essere chiamato con la prima scelta assoluta era stato LeBron James. E i paragoni tra i due sono proseguiti anche nei mesi successivi, con una domanda di fondo: il francese riuscirà a ripercorrere le tracce del super veterano? Il confronto statistico tra i due all’esordio fornisce qualche indizio
Quello che devi sapere
DUE FENOMENI A DISTANZA DI VENT’ANNI
Sono vent’anni esatti a separare LeBron James e Victor Wembanyama, ma moltissime le cose che i due fenomeni generazionali hanno in comune. Entrambi predestinati fin dall’adolescenza, LeBron e Wemby hanno fatto il loro ingresso in NBA accompagnati da aspettative enormi. Aspettative che James ha soddisfatto in pieno, tanto da iscrivere il suo nome nella discussione sul più grande giocatore di basket ti sempre e da essere ancora oggi, alla soglia dei quarant’anni, uno delle stelle più importanti della lega
DUE INIZI DIVERSI, EPPURE SIMILI
Il percorso che ha portato James e Wembanyama in NBA, per quanto simile sotto molti punti di vista, è stato sostanzialmente diverso. LeBron è sbarcato a Cleveland direttamente dall’high school, mentre Victor ha potuto cimentarsi con il basket professionistico in Europa per quattro stagioni prima di rispondere alla chiamata degli Spurs. Eppure, le cifre mandate a referto nell’anno da rookie non sono troppo diverse
LEBRON DA ROOKIE
Al suo primo anno in NBA, cominciato quando era ancora diciottenne, LeBron ha mandato a referto 20.9 punti, 5.5 rimbalzi e 5.9 assisti di media, tirando con il 41.7% dal campo e il 29% da tre. Nelle 79 partite giocate durante la stagione 2003-04, James ha giocato una media di 39.6 minuti, guadagnandosi il premio di rookie dell’anno, battendo Carmelo Anthony, piazzatosi secondo
WEMBY DA ROOKIE
Il minutaggio di Wembanyama alla sua prima annata in NBA è stato decisamente più contenuto rispetto a quello di James, 29.7 minuti di media, ma le cifre mandate a referto dal francese sono state comunque eccezionali: 21.4 punti, 10.6 rimbalzi, 3.9 assist con il 46.5% dal campo e il 32.5%. Anche per Wemby, al termine della stagione 2023-24, è arrivato il premio di rookie dell’anno, nel suo caso ottenuto all’unanimità
UN PASSO AVANTI AL SECONDO ANNO
C’è un vecchio adagio piuttosto noto nel mondo della musica che sostiene che il secondo disco sia quello più difficile nella carriera di un artista o di una band, a maggior ragione se il primo si è rivelato un grande successo. Nel basket, e in NBA in particolare, si potrebbe usare lo stesso principio per il secondo anno nella lega, quando le squadre avversarie cominciano a conoscere pregi e difetti del giocatore e le aspettative, sia a livello individuale che di squadra, invece di diminuire aumentano. E quando in ballo ci sono talenti generazionali come LeBron e Wemby la soglia d’attenzione si fa sempre più alta con il trascorrere del tempo
IL CONTESTO DI SQUADRA PER LEBRON
Il basket, come ovvio, è uno sport di squadra, e le prestazioni del singolo dipendono in massima parte dal contesto in cui si trova a giocare. Al suo secondo anno in NBA, James si trovava in una versione ancora assai rivedibile dei Cavs, allenati da Paul Silas, poi licenziato a stagione in corso e con Zydrunas Ilguaskas come unico giocatore di un certo livello. Nonostante questo, nella stagione 2004-05 Cleveland sfiorava i playoff piazzandosi al 9° posto della Eastern Conference
IL CONTESTO DI SQUADRA PER WEMBY
Per Wembanyama, il secondo anno in NBA sembra essere nato con premesse decisamente migliori rispetto a quello di James. In estate, infatti, San Antonio ha portato in Texas due veterani come Chris Paul e Harrison Barnes ad affiancare un gruppo di giovani guidato da Devin Vassell e che sembrerebbe aver trovato un altro elemento dall’ottimo potenziale in Stephon Castle, scelto all’ultimo Draft. A guastare parzialmente l’ambiente sono arrivati i pesanti problemi di salute di coach Gregg Popovich, ma la squadra costruita attorno a Wemby sembra decisamente migliore rispetto a quella della stagione precedente
IL SECONDO ANNO DI LEBRON
Non che già dal suo anno da rookie non fosse chiaro che Cleveland era la sua squadra, ma nella stagione 2004-05 LeBron prendeva in pieno il comando delle operazioni. Per lui 80 partite su 82 giocate a 42.3 minuti di gioco, con 27.2 punti, 7.4 rimbalzi e 7.2 assist di media con il 47.1% dal campo e il 35.1% da tre. Prima chiamata all’All-Star Game e inserimento nel secondo quintetto All-NBA i primi traguardi personali di una lista che col tempo si farà quasi infinita
IL SECONDO ANNO DI WEMBY FIN QUI
Nelle 16 partite fin qui giocate nella stagione 2024-24, in cui ha marcato visita per tre volte, Wembanyama sta viaggiando 23.4 punti, 10 rimbalzi e 3.1 assist di media e tirando con il 47.1% dal campo e il 33.8% da tre. A spiccare è stata per ora la prova da 50 punti nella vittoria contro Washington, ma LeBron nel suo secondo anno era addirittura riuscito a segnarne 56 (perdendo, però sul campo di Toronto)
IL FUTURO: UN PASSAGGIO DI TESTIMONE?
A dichiararlo è stato il diretto interessato: LeBron ha intenzione di giocare ancora per uno o al massimo due anni. La ricerca di un erede al Re, quindi, è più che mai aperta, e Wembanyama sembra avere tutto ciò che serve per avanzare la sua candidatura. Magari partendo già da quest’anno, da una seconda stagione in cui continuare a far strabuzzare gli occhi agli appassionati e ai tifosi di tutto il mondo