Introduzione
Nella notte per i Lakers è arrivata un’altra pesante sconfitta a Miami per 134-93, seguita a quella altrettanto netta contro Minnesota di due giorni prima. E di fronte al momento complicato della squadra, che ha vinto solo due delle ultime otto partite, coach JJ Redick non si è tirato indietro, usando parole dure poi sostenute anche dalla stella gialloviola LeBron James
TUTTI I RISULTATI E GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE
Quello che devi sapere
UN ALTRO TONFO PESANTE
Che il momento non fosse facile per i Lakers lo si era intuito già nelle ultime uscite, ma la trasferta di Miami è andata persino peggio di quanto ci si potesse aspettare. Nella notte, contro gli Heat LeBron James e compagni non sono di fatto mai stati in partita, subendo fin dall’inizio e capitolando alla fine per 134-93. Una sconfitta molto pesante, arrivata a due sole sere di distanza da un’altra prova assai negativa contro Minnesota
DUE SERE PRIMA, STESSO SPARTITO
Rispetto alla debacle di Miami, contro i T’Wolves i Lakers erano riusciti a rimanere in partita almeno per un quarto, il primo, anche se poi i padroni di casa avevano finito per prendere il sopravvento e vincere largamente 109-80. A pesare sulla sconfitta gialloviola era in quel caso soprattutto un attacco incapace di andare oltre un pessimo 32/79 dal campo e un disastroso 6/31 da tre
LA REAZIONE DI COACH REDICK
Dopo la sconfitta di Miami, coach JJ Redick non ha usato mezzi termini per definire la prestazione dei suoi: “Dobbiamo prenderci la responsabilità delle nostre prestazioni, anche se non è facile quando sono imbarazzanti come quella di stasera”. L’allenatore dei Lakers, dopo aver ribadito che in questo momento la squadra non riesce a giocare in nessuna delle due metà campo, ha quindi aggiunto: “Sono imbarazzato, siamo tutti imbarazzati, oggi non abbiamo nemmeno lottato e non siamo andati in campo con la professionalità che ci viene richiesta”
LE PAROLE DI LEBRON
Alle parole di Redick si è quindi aggiunto LeBron James, che nel dopo partita con gli Heat ha affermato: “Concordo con quanto ha detto coach JJ al 100%, qualsiasi cosa abbia detto concordo al 100% anzi al 1000%”. La stella dei Lakers ha poi aggiunto, quasi a voler sottolineare dove occorra cercare le responsabilità di prestazioni tanto scadenti da parte della squadra, che “Non è colpa del coaching staff, è tutto da addebitare a noi giocatori”
LA DELUSIONE DELLA EMIRATES NBA CUP
Oltre alle due pesanti sconfitte inanellate tra Minnesota e Miami, per i Lakers l’altra notte è arrivata anche la conferma dell’eliminazione dalla Emirates NBA Cup. James e compagni, che meno di un anno fa avevano trionfato a Las Vegas nella prima edizione del torneo, non sono riusciti a superare la fase a gruppi e hanno così dovuto dire subito addio al sogno di tenere a Los Angeles il trofeo
UN TRACOLLO COSTANTE
Quella arrivata nella notte contro Miami è stata la 6° sconfitta delle ultime 8 partite, un filotto nel quale i Lakers hanno vinto solo contro San Antonio e Utah, avversarie non esattamente irresistibili. Il crollo gialloviola è iniziato di fatto due settimane fa con la sconfitta in volata casalinga contro Orlando, quando la stagione ancora sorrideva dall’alto di un record di 10 vittorie e 4 sconfitte. Le 6 battute d’arresto maturate da lì in poi, inoltre, sono arrivate con un margine medio di 21.8 punti, a conferma di quello che ora appare a tutti gli effetti come un tracollo
LA PROSPETTIVA DEI LAKERS
Il filotto di sconfitte ha fatto scivolare i Lakers fino al 9° posto nella classifica della Western Conference, ovvero in piena zona play-in, dove peraltro i ragazzi di Redick sono tallonati da Spurs, Timberwolves e Kings. Attesi ora dalla lanciatissima Atlanta nell’ultima sfida delle quattro consecutive in trasferta, i Lakers non godono di un calendario facilissimo da qui al termine del 2024. Le uniche sfide ampiamente abbordabili, almeno per come sta giocando ora la squadra, sembrano quelle con Portland e Detroit, ma per il resto i gialloviola dovranno giocoforza cambiare marcia per non piombare in una crisi ancora più profonda e dalla quale sarebbe difficilissimo uscire