Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, Marcus Smart torna a Boston da avversario: "Sarà un Celtic per sempre"

NBA

Introduzione

Per la prima volta dopo nove anni in maglia Celtics, Marcus Smart ha fatto il suo ritorno a Boston da avversario. I suoi ex tifosi gli hanno riservato un’accoglienza da brividi al suo ingresso in campo e lui ha dimostrato di tenere particolarmente a questa partita, portando anche suo figlio Zayn di soli due mesi all’arena prima del match. “Un giorno capirà e potrà vedere l’impatto che suo padre ha avuto sulla città e sulla squadra in cui è cominciato il suo viaggio” ha spiegato Smart, salutato da tutti i suoi ex compagni prima e dopo il match

Quello che devi sapere

IL PRIMO RITORNO DA AVVERSARIO

Marcus Smart era già tornato a Boston lo scorso anno come membro dei Memphis Grizzlies, ma uno dei tanti infortuni che hanno condizionato il suo primo anno lontano dai Celtics gli hanno impedito di giocare al TD Garden. Per questo la partita di questa notte era particolarmente sentita da parte del grande ex, che dopo nove anni passati in biancoverde questa notte è sceso in campo come avversario dei Celtics. Il suo ingresso dopo poco più di tre minuti dall’inizio del match è stato accolto da un’ovazione da parte dei suoi ex tifosi, salutati da Smart alzando un braccio in segno di ringraziamento e dando vita a una serata in cui le emozioni hanno preso il sopravvento

IL PRIMO RITORNO DA AVVERSARIO

LA PARTITA DA EX DI SMART

Smart infatti ha chiuso con soli 3 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e un recupero nei 19 minuti in cui è rimasto in campo con 1/11 al tiro di cui 1/6 dalla lunga distanza, aiutando però i Grizzlies a vincere al TD Garden come non capitava dal novembre del 2013, inanellando dieci sconfitte consecutive prima del successo di questa notte

LA PARTITA DA EX DI SMART

SMART PORTA IL FIGLIO DI DUE MESI ALL’ARENA

La prima partita da avversario dopo nove anni vissuti intensamente in biancoverde non poteva essere una gara come le altre, e per questo Smart ha deciso di portare anche Zayn, il suo primogenito di soli due mesi. Il neonato è rimasto insieme alla madre Maisa nel pre-partita per presentarlo a tutte le persone di Boston rimaste vicine a Smart, tornando poi in albergo quando è cominciata la partita per non esporlo ai rumori e ai suoni di un’arena NBA. “Un giorno quando crescerà potrò mostrargli tutto questo e potrà capire l’impatto che suo padre ha avuto per questa città e per questa squadra quando è cominciato il suo viaggio” ha spiegato Smart dopo la partita

SMART PORTA IL FIGLIO DI DUE MESI ALL’ARENA

NESSUN RANCORE PER LA TRADE

Il grande ex, scambiato lo scorso anno per poter prendere Kristaps Porzingis da Washington, ha detto di aver compreso le ragioni da parte dei Celtics e di non avere più animosità nei loro confronti: “Ovviamente volevo far parte del titolo, ma sono cose che succedono. Bisogna solo andare avanti. So cosa hanno dovuto affrontare qui e so cosa hanno sacrificato. Sono orgoglioso che finalmente abbiano raggiunto il loro obiettivo. La mia eredità parlerà da sola: non so come verrà raccontata, ma so di aver fatto la mia parte, perciò spero che sarà positiva”

NESSUN RANCORE PER LA TRADE

LE PAROLE DI BROWN, TATUM E WHITE

“È stato strano giocare contro di lui, ma Marcus è un membro della famiglia a questo punto” ha detto Jaylen Brown dopo la partita. “Rimarrà un Celtic per sempre” ha detto invece Jayson Tatum sul suo ex compagno di squadra, che di sicuro ha lasciato un ricordo indelebile dopo 581 partite in maglia Celtics. “Quando diventi papà vuoi mostrare tuo figlio al mondo intero” ha detto invece Derrick White, che non ha avuto modo però di conoscere Zayn perché non lo ha incrociato prima del match. “Sono sicuro che sia adorabile, congratulazioni a Marcus e a Maisa

LE PAROLE DI BROWN, TATUM E WHITE

LE PAROLE DI MAZZULLA

Joe Mazzulla ha avuto Smart a disposizione per un solo anno, ma da assistente ha imparato a conoscerlo bene: “Dico sempre che le persone che hanno portato avanti i Celtics hanno reso questo lavoro quello che è. Prima ancora che arrivassi io, aveva lasciato il suo marchio sulla città con il modo in cui i tifosi si rivedono in lui e con il modo in cui i compagni di squadra gli vogliono bene. Anche solo per quanto giocava duramente in campo. Per me il suo ritorno è un’opportunità per ringraziare lui e tutte le persone che sono venute prima di noi"

LE PAROLE DI MAZZULLA