Dopo la vittoria della NBA Cup, i Milwaukee Bucks hanno deciso di non festeggiare in spogliatoio con i classici fiumi di champagne e birra, lasciando intonsi i tavoli già predisposti dalla NBA. Doc Rivers ha spiegato di aver ricevuto questo consiglio da Darvin Ham dopo la sua esperienza dello scorso anno coi Lakers, preferendo concentrarsi sul resto della stagione
Dopo un inizio di stagione da sole due vittorie in dieci partite, i Milwaukee Bucks hanno raddrizzato la barra nell’ultimo mese vincendo 13 delle ultime 16 gare, tra cui la finale contro Oklahoma City che è valsa la conquista della seconda NBA Cup della storia. Un motivo più che valido per festeggiare, specialmente in una città come Las Vegas, ma quantomeno non davanti alle telecamere: come riportato dal giornalista Chris Haynes, coach Doc Rivers ha deciso che la sua squadra non avrebbe festeggiato in spogliatoio con i classici fiumi di champagne e di birra, preferendo "concentrarsi sul resto della stagione". Rivers ha così accolto il suggerimento del suo assistente Darvin Ham, memore della sua esperienza nella passata stagione con i Los Angeles Lakers, che dopo la vittoria della coppa - e i relativi festeggiamenti, non dissimili da quelli della conquista di un titolo NBA - hanno perso 10 delle successive 13 partite. Per questo i tavoli già imbanditi dalla NBA con le classiche bottiglie e le immancabili maschere per proteggere gli occhi sono rimaste intoccate dai giocatori e dai membri dello staff — anche se non è chiaro se invece si lasceranno andare nella notte di Las Vegas, lontano da occhi indiscreti.