Introduzione
La finale di Emirates NBA Cup si decide nel secondo tempo, quando Milwaukee alza il livello d’intensità in difesa, Oklahoma City non riesce più a trovare il canestro e i Bucks mettono le mani sulla partita. I ragazzi allenato da Doc Rivers, trascinati dalla tripla doppia di un Giannis Antetokounmpo dominante con 26 punti, 19 rimbalzi e 10 assist e da un eccellente Damian Lillard da 23 punti e 5/10 da tre alzano quindi il trofeo al termine della sua seconda edizione. La serataccia dei Thunder, che tirano con il 33.7% dal campo, è rappresentata dalla loro stella Shai Gilgeous-Alexander, che chiude con 21 punti ma faticando tantissimo al tiro senza mai risultare decisivo
Quello che devi sapere
OKLAHOMA CITY THUNDER-MILWAUKEE BUCKS 81-97
La finalissima della Emirates NBA Cup conferma una regola vecchia quanto l’invenzione del gioco del basket: in partite da dentro o fuori, l’esperienza fa spesso tutta la differenza. E in termini di esperienza Milwaukee, dalla guida in panchina al numero di sfide decisive giocate dai protagonisti del roster a disposizione di coach Doc Rivers, ha decisamente qualcosa in più rispetto a Oklahoma City. A fare la differenza sul parquet della T-Mobile Arena di Las Vegas, quindi, è la capacità dei Bucks di interpretare i momenti della partita e di riuscire a fare ciò che serve per imporre il proprio ritmo. E per i Thunder, quando la gara inizia a prendere la direzione degli avversari, emergono tutti i limiti di un gruppo di enorme talento ma ancora molto giovane nel suo complesso
I BUCKS CAMBIANO MARCIA IN DIFESA
L’andamento della finale di Emirates NBA Cup cambia dopo l’intervallo lungo. Nel primo tempo, infatti, al netto di qualche errore di troppo al tiro da entrambe le parti, regna l’equilibrio e il 2° quarto si chiude con i Bucks in vantaggio 51-50. Al rientro in campo, però, Milwaukee trova la chiave difensiva per mandare fuori giri l’attacco dei Thunder, che segna solo 14 punti nel 3° quarto e 31 in tutto un secondo tempo dove i ragazzi di Mark Daigneault tirano con un disastroso 26.2% dal campo e perdono inevitabilmente contatto con gli avversari. Anche perché quando il punteggio si abbassa sono le due stelle dei Bucks a mettere le mani sulla partita
GIANNIS DOMINA LA SCENA
In una finalissima in cui tutti, da entrambe le parti, sembrano faticare a trovare il ritmo giusto al tiro, Giannis Antetokounmpo si trova a forzare qualche conclusione, ma chiude comunque con un 10/19 dal campo in decisa controtendenza rispetto all’andamento della partita. E il greco è una presenza costante sia in attacco, dove chiude con 26 punti, miglior marcatore dell’atto conclusivo della Emirates NBA Cup, e 10 assist, che in difesa, dove strappa 15 dei suoi 19 rimbalzi totali a cui aggiunge anche 2 palle recuperate e 3 stoppate
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA DI GIANNIS ANTETOKOUNMPO
UN MVP SENZA DISCUSSIONI
Quando, dopo il trionfo di Milwaukee, si tratta di assegnare il premio di MVP della Emirates NBA Cup, non ci sono dubbi: Antetokounmpo, dopo aver dominato anche la finale contro i Thunder, chiude il torneo da imbattuto e a 30.5 punti, 10.2 rimbalzi, 7.7 assist, 2.8 stoppate di media a partita tirando con il 66.7% dal campo
GUARDA LA PREMIAZIONE DI GIANNIS ANTETOKOUNMPO COME MVP DELLA EMIRATES NBA CUP
LILLARD NON SBAGLIA
La sua avventura a Milwaukee, fin qui, non era stata granché felice, ma nella finale della Emirates NBA Cup Damian Lillard gioca una partita di alto livello, adattandosi alla perfezione al ruolo di spalla di lusso di Antetokounmpo. L’ex Blazers chiude con 23 punti, frutto soprattutto di un eccellente 5/10 al tiro dalla lunga distanza, e non sembra mai perdere il filo della gara, risultando importante anche nello sforzo difensivo che nel secondo tempo spinge i Bucks alla vittoria
LA PANCHINA DI MILWAUKEE
In una partita a basso punteggio, la panchina di Milwaukee batte nettamente quella di Oklahoma City 27-15. I protagonisti più in vista per i Bucks, che devono rinunciare a Khris Middleton, sono Gary Trent Jr., autore di 13 punti con 3/6 da tre e AJ Green, che trova i suoi 9 punti segnando 3 delle 5 triple tentate. E in una serata in cui il tiro non sembra entrare quasi a nessuno, la precisione dei due specialisti al servizio di coach Rivers fa la differenza
IL CURIOSO CASO DI DARVIN HAM
Gli ultimi sei mesi non sono stati esattamente indimenticabili per Darvin Ham, che dopo essere stato licenziato in maniera brusca dai Lakers ha trovato un posto da assistente sulla panchina di Milwaukee solo per poi essere coinvolto nell’inizio di stagione complicato dei Bucks. Nella finale di Emirates NBA Cup, però, Ham trova una importante rivincita e, dopo aver trionfato alla guida dei Lakers un anno fa, solleva il suo secondo trofeo in una competizione in cui può vantare il fatto di non aver mai perso una partita
SGA E UNA SERATA STORTA
Le speranze dei giovani Thunder di iniziare a sollevare qualche trofeo passano senza alcun dubbio dalle mani della loro stella Shai Gilgeous-Alexander, ma nella finale di Emirates NBA Cup il canadese incappa in una serata a dir poco storta. SGA non riesce a incidere con le consuete accelerate, al pari dei compagni fatica tantissimo al tiro (8/24) e chiude con 21 punti che non bastano a trascinare Oklahoma City oltre l’ostacolo rappresentato dalla difesa di Milwaukee
HARTENSTEIN RIMANE UNA CERTEZZA
Se si eccettuano le prime battute del quarto iniziale, i Thunder nella finale di Emirates NBA Cup non riescono mai a trovare il loro ritmo e, per provare a non uscire subito dalla partita, si devono aggrappare alle poche certezze che la difesa di Milwaukee gli concede. Tra queste c’è Isaiah Hartenstein, che chiude con una doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi, provando anche a dare la scossa ai suoi con la consueta aggressività, ma l’ex Knicks cala vistosamente con il crollo della squadra nella seconda metà di gara
I GIOVANI THUNDER E UNA LEZIONE PREZIOSA
La finale di Emirates NBA Cup rappresenta in qualche modo un esame di maturità per Oklahoma City e il suo nucleo di giovani talenti. Se la prova incolore di Gilgeous-Alexander è forse la copertina della serata deludente per i Thunder, l’altra stella della squadra Jalen Williams non fa molto meglio con 18 punti ma un soffertissimo 8/20 dal campo e anche il resto dei compagni non sembra in grado di trovare risposte quando la difesa di Milwaukee sale di livello. E la sfida con i Bucks si trasforma quindi in una lezione che i ragazzi di coach Daigneault dovranno tenere ben presente quando dalla prossima primavera saranno chiamati a legittimare un ruolo di contendere fin qui conquistato con i risultati mandati a referto in regular season
LA PROGRAMMAZIONE SU SKY SPORT
Oggi in replica la sfida tra Thunder e Bucks per la finalissima della Emirates NBA Cup su Sky Sport NBA con commento live in italiano a cura di Flavio Tranquillo e Davide Pessina
TUTTA LA PROGRAMMAZIONE DELLA NBA SU SKY SPORT
GIOCA A NBA FANTASY E VINCI LE FINALS
Anche quest’anno torna il fantabasket sul sito di SkySport.it: potrete creare la vostra squadra dei sogni con NBA Fantasy, realizzato direttamente dalla NBA. Dieci giocatori, 100 milioni a disposizione, un viaggio per due persone per le NBA Finals in palio e tante altre sorprese tutte da scoprire per divertirvi con gli amici e sfidare gli appassionati di tutto il mondo. Scopri tutto il regolamento e le novità di quest’anno di seguito
- OKLAHOMA CITY THUNDER-MILWAUKEE BUCKS 81-97
- I BUCKS CAMBIANO MARCIA IN DIFESA
- GIANNIS DOMINA LA SCENA
- UN MVP SENZA DISCUSSIONI
- LILLARD NON SBAGLIA
- LA PANCHINA DI MILWAUKEE
- IL CURIOSO CASO DI DARVIN HAM
- SGA E UNA SERATA STORTA
- HARTENSTEIN RIMANE UNA CERTEZZA
- I GIOVANI THUNDER E UNA LEZIONE PREZIOSA
- LA PROGRAMMAZIONE SU SKY SPORT
- GIOCA A NBA FANTASY E VINCI LE FINALS