Simone Fontecchio: "Il Natale in NBA, come in un frullatore..."

Simone Fontecchio la sua ‘America’ l’ha già trovata. Non sarà quella glamour di Los Angeles o quella vincente di Boston, ma l’ex di Milano e Bologna sta trovando una sua dimensione in realtà più ‘operaie’, come Utah e Detroit, più affini alla sua carriera da giramondo. Sbarcato in NBA nel luglio 2022, ha giocato per una stagione e mezza nei Jazz, prima di venire scambiato ai Pistons nel febbraio dello scorso anno. In due realtà in ricostruzione, Fontecchio ha avuto modo di trovare spazio, uscendo spesso dalla panchina come specialista nel tiro da 3. Dopo aver toccato i massimi in carriera per punti, minuti e percentuali dal campo sul finire della scorsa stagione, in questa Simone si è dovuto accontentare di un ruolo più marginale, coperto da Harris e Hardaway, scelti in estate dalla dirigenza dei Pistons per rilanciare il progetto di Detroit dopo anni di pessimi risultati. Chissà cosa gli riserverà il futuro: a 29 anni, nel pieno della carriera, farebbe comodo a tantissime squadre. Ma di certo non ha intenzione di lasciar andare la sua ‘America’. L’intervista, in esclusiva, per Sky Sport Insider. Simone Fontecchio, un primo bilancio della stagione? Personale e di squadra. “Di squadra direi bene, stiamo facendo meglio dell’anno scorso, quello era il primo obiettivo. Al momento siamo in zona play-in. Forse abbiamo lasciato per strada un paio di partite che avremmo potuto vincere ma il bilancio è positivo. C’è ancora tanto margine di miglioramento. Bene anche per quanto riguarda me. Sto cercando di fare quello che mi viene chiesto in campo, di eseguire ciò che il mio ruolo richiede e di fare il massimo ogni volta che scendo sul parquet. I minuti non sono tantissimi, quindi sto cercando di massimizzare il mio tempo in campo”. Siamo nel periodo natalizio, cosa vorresti trovare sotto l’albero a livello cestistico? “Magari giocare un pochino di più. Avere un maggiore minutaggio non mi dispiacerebbe di sicuro”. Sbarcando in NBA il tuo Natale è cambiato. Il 25 si gioca, in questi giorni sei in viaggio a Ovest. Come sono cambiate le tue abitudini? “Sono molto diverse. Il tempo a disposizione qui è poco, c’è poco spazio da dedicare alla famiglia e alle persone che ami. In questo momento siamo in trasferta, chiuderemo il giro a Ovest a Denver il 29 di dicembre. Cercherò nel mezzo di trovare qualche spazietto per tornare a casa e magari passare il Natale in compagnia. È un bel frullatore. Ma resta divertente”. Tornando al basket giocato, sei considerato una specialista del tiro da 3 punti. Quanto è cambiato questo fondamentale da quando hai iniziato a giocare? Quanto è importante in NBA? “Fin dal primo momento negli Stati Uniti ho capito il peso, la rilevanza del tiro da fuori in questa lega. Negli ultimi tempi si parla spesso di come il tiro da 3 abbia “rovinato” il gioco e fatto perdere di interesse al campionato, ma penso sia solo il normale sviluppo degli eventi. Ha una grande importanza, è evidente, ma credo che alla fine la cosa più importante nel basket sia la qualità di ogni singolo tiro, non solo di quelli da dietro l’arco. Spesso le squadre si perdono in questo passaggio. Detto questo, per me che sono uno specialista è di sicuro una cosa buona”. Come vedi Cade Cunningham? L’anno scorso ne hai parlato in termini entusiasti. È pronto per essere All Star? “Ne ho sempre parlato bene perché è un giocatore che mi ha impressionato fin dal primo giorno. Penso di sì, adesso può essere a quel livello. Ne sento parlare a livello di All Star Game e non posso che essere felice per lui: è un cestista che rende molto più semplice il gioco in attacco, fa girare benissimo la palla. È davvero piacevole giocarci insieme”. A Detroit sono arrivati anche dei veterani come Tobias Harris e Tim Hardaway Jr. Cosa hanno portato all’interno dello spogliatoio? Quanto aiutano? “Di sicuro esperienza e leadership, due aspetti che mancavano l’anno scorso, quando eravamo tutti ragazzi giovani. Con loro adesso ci sono più calma e tranquillità durante le partite, perché sai di poter contare su due giocatori che in carriera hanno giocato in contesti importanti. Trasmettono molta sicurezza, soprattutto per i ragazzi più piccoli”. Gioco di Natale. I pronostici secchi delle partite del 25 dicembre. New York Knicks – San Antonio Spurs? “New York”. Dallas Mavericks – Minnesota Timberwolves? “Dallas”. Boston Celtics – Philadelfia 76ers? “Boston”. Phoenix Suns – Denver Nuggets? “Denver”. Golden State Warriors – Los Angeles Lakers? “Warriors”.

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Redazione Sky Sport NBA