Introduzione
Con una grande prova difensiva i T’Wolves fermano la corsa di Oklahoma City e rilanciano le loro ambizioni nella Western Conference. Vittoria importante anche per Golden State, che piazza il colpo in trasferta a Houston trascinata dai 27 punti di Steph Curry. Sono invece addirittura 43 i punti segnati da CJ McCollum nella vittoria dei Pelicans sui Kings, arrivata dopo un supplementare. Ci vuole un supplementare anche ai Clippers, che con i 41 punti di Norman Powell sbancano il campo di Utah, mentre Dallas continua a sorprendere e batte anche Miami. Tutti i risultati e gli highlights della notte NBA
Quello che devi sapere
NEW ORLEANS PELICANS-SACRAMENTO KINGS 140-133 (OT)
Pelicans e Kings si incontrano per la seconda volta nel giro di ventiquattr’ore e per la terza negli ultimi cinque giorni e stavolta è New Orleans, sconfitta nei due episodi precedenti, ad avere la meglio. Ci vuole un supplementare per decidere una partita che cambia padrone per 22 volte, e alla fine sono i padroni di casa, di nuovo senza Zion Williamson ma con un Trey Murphy III che sfiora la tripla doppia (18 punti, 11 assist e 9 rimbalzi), a dimostrarsi più lucidi. A fare la differenza, poi, sono le panchine, con quella dei Pelicans che travolge quella di Sacramento per 50-22. Ai Kings, infine, non bastano nemmeno i 32 punti di Zach LaVine e la doppia doppia mostruosa da 22 punti e 28 rimbalzi di Domantas Sabonis
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UN ALTRO SQUILLO DI MCCOLLUM
Tra le poche certezze di una stagione complicatissima, i Pelicans continuano ad avere il super veterano CJ McCollum, che ha già regalato prestazioni individuali da 50 e da 45 punti. E contro Sacramento l’ex Blazers si ripete inanellando 43 punti e tirando 7/12 da tre. Il tiro che potrebbe dare la vittoria a New Orleans sulla sirena finale dei regolamentari non va, ma McCollum incide anche nel supplementare che finalmente regala una gioia ai suoi
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HOUSTON ROCKETS-GOLDEN STATE WARRIORS 98-105
Vittoria importante e convincente per Golden State, che a Houston parte forte, chiude a +14 il primo tempo e nella seconda metà di gara contiene i tentativi di rimonta dei padroni di casa. Gli Warriors trovano la chiave giusta soprattutto in difesa, dove costringono i Rockets a tirare con il 40.9% dal campo e soprattutto a 20 pesantissime palle perse. In una serata complicata, l’unico a salvarsi per Houston è Aaron Holiday, che approfitta dello spazio concessogli chiudendo con 25 punti e 8 rimbalzi
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CURRY E BUTLER: LA COPPIA FUNZIONA
La trasferta a Houston, ultimo sforzo prima della pausa per l’All-Star Game, è un passaggio chiave per Golden State e anche se coach Steve Kerr aveva paventato la possibilità di far riposare i suoi veterani in prospettiva della quarta partita in cinque giorni, alla fine gli Warriors mettono in campo tutte le loro stelle. E la nuova coppia formata da Steph Curry(27 punti e 5 rimbalzi) e Jimmy Butler (19 punti, 8 rimbalzi e 4 assist) risponde presente, trascinando i compagni a una vittoria dal peso specifico notevolissimo

MINNESOTA TIMBERWOLVES-OKLAHOMA CITY THUNDER 116-101
In una stagione fin qui caratterizzata da tanti alti e bassi, prima della pausa per l’All-Star Game i T’Wolves si regalano una vittoria netta e convincente contro la miglior squadra della Western Conference. Minnesota parte forte e guida nel punteggio e nel ritmo di gioco fin dal 1° quarto, facendo un eccellente lavoro su Shai Gilgeous-Alexander, costretto a tirare 6/21 dal campo per 24 punti totali. Dall’altra parte anche Anthony Edwards fatica al tiro, chiudendo con un rivedibile 5/18 complessivo, ma trova comunque il modo di incidere con 23 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e 3 palle recuperate
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REID È LA COLONNA DI MINNESOTA
Senza Julius Randle e Rudy Gobert, nell’affrontare la sfida assai impegnativa contro i Thunder Minnesota si vede costretta a chiedere gli straordinari a Naz Reid, che parte insolitamente in quintetto. E il lungo dei T’Wolves non delude affatto, risultando il migliore dei suoi con 27 punti, 13 rimbalzi, 7 assist e 11/18 al tiro

DALLAS MAVERICKS-MIAMI HEAT 118-113
I Mavs, decimati dagli infortuni e dalla necessità di far riposare i pochi veterani rimasti a disposizione, coglie un’altra preziosa vittoria e dopo aver battuto Golden State la sera precedente sconfigge anche Miami in volata. Gli Heat, a loro volta arrivati in Texas in versione molto rimaneggiata, trovano buone risposte dall’ultimo arrivato a South Beach Kyle Anderson (15 punti e 10 rimbalzi) e dal rookie Kel’el Ware (17 punti e 9 rimbalzi), ma si mostrano poco precisi nel finale punto a punto. I Mavs, invece, si godono un Max Christie ancora una volta molto positivo con 19 punti e 5 assiste i 18 punti e 6 assist di Spencer Dinwiddie, decisivo ai liberi al termine del 4° quarto
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EXUM EROE A SORPRESA
Le tante assenze in casa Mavs producono spazi, minutaggi e tiri difficilmente immaginabili per molti giocatori abituati a recitare una parte decisamente più marginale. Ad approfittarne è prima di tutto Dante Exum, migliore dei suoi con 27 punti e 11/13 dal campo

HERRO NON BASTA
Tra tanti titolari assenti e molti volti nuovi arrivati poco prima della trade deadline mandati subito in campo, il peso dell’attacco degli Heat nella trasferta di Dallas finisce quasi inevitabilmente sulle spalle di Tyler Herro. La stella di Miami risponde con 40 punti, prendendosi 30 tiri e faticando soprattutto dalla lunga distanza (3/14) senza riuscire a trascinare i suoi alla vittoria
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UTAH JAZZ-L.A. CLIPPERS 116-120 (OT)
Dopo aver battuto i Lakers la sera precedente, i Jazz mettono paura anche ai Clippers andando avanti anche di 20 puntiper poi farsi rimontare e cedere al supplementare. I padroni di casa hanno 20 punti a testa da Lauri Markkanen e dal rookie Kyle Filipowski, ma finiscono con il pagare le 26 palle perse totali. La vittoria dei Clippers porta invece anche la firma dell’ultimo arrivato Ben Simmons, che entra dalla panchina e contribuisce con 12 punti, 7 rimbalzi, 6 assist e 3 palle recuperate
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POWELL È UNA STELLA
Come festeggiare una stagione fin qui da incorniciare? Segnando il proprio season high! Contro Utah Norman Powell trascina i suoi al successo con 41 punti, che equivalgono anche alla terza miglior prestazione individuale della sua ormai lunga avventura in NBA, continuando così ad alimentare le polemiche per la sua mancata convocazione all'All-Star Game
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HARDEN NON SI STANCA MAI
Dopo ormai oltre quindici anni in NBA, non sono molti i record personali che mancano all’appello per James Harden. I 49 minuti e 16 secondi giocati contro Utah, però, sono quasi un primato, rappresentando il secondo minutaggio più corposo della sua carriera in regular season. E il veterano dei Clippers sfrutta lo spazio concessogli da coach Ty Lue per piazzare la doppia doppia da 32 punti e 10 rimbalzi con anche 7 assist che risulteranno decisivi per la vittoria finale
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LA CLASSIFICA A EST
La sconfitta di Miami a Dallas risulta tutto sommato indolore, perché gli Heat, unica squadra della Eastern Conference impegnata nella notte, rimangono comunque ampiamente in corsa per un post almeno al play-in a Est

LA CLASSIFICA A OVEST
Minnesota batte OKC, che rimane prima nella Western Conference, e rilancia le proprie ambizioni di playoff. Successo importante anche per Golden State, che sbanca Houston e torna sopra il 50% di vittorie

LA PROGRAMMAZIONE SU SKY SPORT
Oggi in replica su Sky Sport NBA la sfida tra Pelicans e Kings con commento in lingua originale, mentre sempre suSky Sport NBA spazio anche a Minnesota-Oklahoma City con il commento a cura di Francesco Bonfardeci e Tommaso Marino
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- CURRY E BUTLER: LA COPPIA FUNZIONA
- MINNESOTA TIMBERWOLVES-OKLAHOMA CITY THUNDER 116-101
- REID È LA COLONNA DI MINNESOTA
- DALLAS MAVERICKS-MIAMI HEAT 118-113
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- HERRO NON BASTA
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