Introduzione
Si fa presto a dire "Big Three". I terzetti NBA da qualche anno ormai sono considerati il fondamento sul quale costruire una squdra da titolo. Ma spesso la differenza, più ancora che le prime due superstar, che finiscono spesso per eguagliarsi, è il rendimento di quella terza star capace di dare un qulacosa in più alla propria squadra. Pat Beverley ha voluto dire la sua su chi sono i terzi violini più determinanti nella NBA di oggi
Quello che devi sapere
BEVERLEY DICE LA SUA
Una carriera NBA lunga 12 anni, più di 700 gare tra stagione regolare e playoff disputate, e una "boccaccia" raramente tenuta chiusa: Pat Beverley è stato un buon difensore e di sicuro può essere un buon opionionista, perché di opinioni sembra averne a volontà. Nel suo "The Pat Bev Podcast" recentemente ha stilato la sua Top 5 delle terze opzioni più forti tra tutte le squadre NBA. Ecco chi sono

MENZIONE D'ONORE: PAUL GEORGE (SIXERS)
Beverley è tentato di fare il nome dell'ex giocatore di Pacers, Thunder e Clippers, di sicuro una stella dal pedigree di tutto riguardo (9 volte All-Star). Ma poi subentra immediatamente l'ovvia considerazione: ha giocato troppo poco - solo 35 gare dal via della stagione - per poter essere considerato un terzo violino di grande impatto a Philadelphia

DIETRO A: MAXEY & EMBIID
Embiid finora di partite ne ha giocate perfino meno di Paul George (la metà: 17), e solo Maxey ha assicurato una presenza e un rendimento costante in questo campionato (46 gare disputate, saltando solo una decina di giorni a novembre). Quando giocano assieme combinano per oltre 52 punti a sera, Embiid cattura oltre 8 rimbalzi (ma è la prima volta dal suo anno da rookie che scende sotto la doppia cifra), Maxey va oltre i 6 assist a sera. Se solo potessero giocare di più assieme...

5) KRISTAPS PORZINGIS (CELTICS)
Anche se fa il nome di altri due suoi compagni ai Celtics (Jrue Holiday e Derrick White) alla fine Beverley sceglie il lèttone, che sicuramente terza opzione è - nella Boston di coach Mazzulla - dal punto di vista offensivo, con i suoi 19 punti abbondanti di media, cui aggiunge 7 rimbalzi a sera, tirando con oltre il 40% da tre punti

DIETRO A: TATUM & BROWN
Ovvio che la coppia per antonomasia - e non da oggi - dei Celtics campioni NBA in carica sia quella formata da Jayson Tatum e Jalen Brown. Al momento sfiorano i 50 punti in coppia di media (49.9 a sera) e un'intesa affinata in oltre sette stagioni NBA (questa è l'ottava) fa dei "Jay's" un duo di super vertice nella NBA

4) MIKAL BRIDGES (KNICKS)
Ai Brooklyn Nets, appena arrivato da Phoenix, sul finire della stagione 2022-23 Bridges è stato capace di viaggiare a più di 26 punti di media a sera, pur mantenendosi uno dei migliori difensori perimetrali di tutta la lega. Oggi coach Thibodeau gli chiede spesso di essere il primo difensore a marcare (anche lontano dal canestro) il portatore di palla avversario, ma Bridges continua a contribuire anche in attacco, con quasi 18 punti di media

DIETRO A: BRUNSON & TOWNS
Sono diventati la prima coppia di All-Star dei Knicks dai tempi di Walt Frazier ed Earl Monroe nel 1975, e questo vorrà pur dire qualcosa. Insieme producono quasi 51 punti a sera, con Towns al secondo posto nella NBA per media rimbalzi e Brunson all'ottavo per assist. New York ha sacrificato Julius Randle ma non se ne pente: con Towns (e Brunson) ha trovato la sua coppia d'oro

3) NORMAN POWELL (CLIPPERS)
Sono in tanti a sostenere che la sua assenza dall'All-Star Game della domenica gridi vendetta, perché Powell ai Clippers è terza opzione solo sulla carta. Anzi, spesso è la prima, e per due motivi: Harden ha scelto di rivestire maggiormente il ruolo di passatore e uomo assist, mentre Leonard ha saltato troppe gare al via della stagione ed è rientrato solo recentemente nelle rotazioni. E con oltre 24 punti di media e quasi il 43% da tre punti (entrambi massimi in carriera) Powell si candida al titolo di giocatore più migliorato

DIETRO A: HARDEN & LEONARD
Per una questione di status, più che di effettiva produzione in campo, la coppia di riferimento dei Clippers rimane quella formata da James Harden (tornato all'All-Star Game quest'anno dopo 4 anni di assenza, e Kawhi Leonard (due titoli di MVP delle Finals nella sua personale bacheca). Anche i contratti confermano la percezione: in due quest'anno percepiscono 83 milioni di dollari contro i "solo" 19 di Norman Powell

2) KYLE KUZMA (BUCKS)
Sorprendente l'inserimento dell'ex giocatore degli Wizards sul secondo gradino del podio di questa classifica. Vero che in due anni a Washington ha sempre viaggiato sopra i 21 punti, e vero anche che ai Lakers è stato capace di essere un tassello della squadra campione NBA nel 2020, ma l'impressione è che Kuzma debba ancora dimostrare di poter essere davvero parte determinante di un "Big Three" di alto livello NBA.

DIETRO A: LILLARD & ANTETOKOUMPO
Pochi dubbi in casa Bucks sui nomi dei giocatori a cui Milwaukee affida le sue speranze di successo, a maggior ragione dopo la dipartita di Khris Middleton. Giannis Antetokounmpo è un perenne candidato MVP (e dietro a Shai Gilgeous-Alexander e Nikola Jokic, la sua è l'unica candidatura credibile), mentre Lillard viaggia vicino ai 26 punti di media con 7.5 assist a partita senza quasi dare nell'occhio

1) AUSTIN REAVES (LAKERS)
Una storia incredibile, da giocatore mai scelto al Draft, a comprimario titolare soltanto di un contratto two-way fino a presenza fissa prima nelle rotazioni e poi in quintetto di una squadra come i Lakers. L'ultimo anno poi Austin Reaves sembra aver ancora (se possibile) cambiato marcia: viaggia oltre i 19 punti e 6 assist di media, ha appena firmato una gara da 45 punti e ha festeggiato il Natale in campo con una tripla doppia

DIETRO A: DONCIC & JAMES
Fino a ieri la coppia d'oro dei Lakers era quella formata da LeBron James e Anthony Davis, capace di portare in città il titolo NBA 2020. Poi, dopo il mega-scambio che ha sconvolto la NBA, a Davis si è sostituito Luka Doncic e la combinazione con LeBron James - seppur tutta ancora da scoprire - se possibile solletica ancora più il palato di tutti i tifosi NBA
