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NBA, il curioso caso di Knecht: dalla trade a Charlotte al record di presenze con i Lakers

NBA

Introduzione

Scelto con la 17^ chiamata all’ultimo Draft, Dalton Knecht ha vissuto una delle annate d’esordio in NBA più strane di sempre. Protagonista nella prima parte della regular season, l’ex Tennessee a febbraio era sbarcato a Charlotte come contropartita dello scambio che avrebbe dovuto portare Mark Williams ai Lakers. Una volta rescissa la trade, però, il rookie è tornato a Los Angeles e ha chiuso la stagione con il record di presenze tra i gialloviola

Quello che devi sapere

LA SCELTA DEI LAKERS

Al Draft del 2024 era uno dei prospetti maturi, e con i suoi 23 anni compiuti Dalton Knecht dava l’idea di essere già pronto per contribuire da subito anche in NBA. La pensano così anche i Lakers, che lo chiamano con la 17^ scelta, convinti di essersi portati in casa uno specialista al tiro in grado di sfruttare bene le possibilità offerte dal giocare al fianco di LeBron James e, allora, Anthony Davis

LA SCELTA DEI LAKERS

KNECHT GIÀ NEL CUORE DEI TIFOSI GIALLOVIOLA

Knecht non ci mette molto a far capire di che pasta è fatto e nell’amichevole di preseason del 19 ottobre segna 35 punti ai Suns e si guadagna il soprannome di ‘Westside Knecht’. Ad affibbiarglielo è un tifoso VIP dei Lakers come Snoop Dogg, che prende in prestito il nome di una vecchia e leggendaria band hip-hop degli anni ’80, Westside Connect, e lo mischia con quello del rookie che è già beniamino del pubblico della Crypto.com Arena

KNECHT GIÀ NEL CUORE DEI TIFOSI GIALLOVIOLA

UN INIZIO MOLTO PROMETTENTE

L’avvio di stagione di Knecht è molto promettente, a tratti esaltante, con il rookie che sembra inserirsi alla perfezione nei meccanismi della squadra ora guidata in panchina da JJ Redick. Il 19 novembre, nella sfida casalinga invero non impossibile contro i Jazz, arriva anche il career high con 37 punti e 9/12 al tiro dalla lunga distanza. È il culmine di una prima parte di regular season in cui Knecht pare destinato a solidificare il suo ruolo all’interno delle rotazioni della squadra

UN INIZIO MOLTO PROMETTENTE

KNECHT E IL SUO ‘ROOKIE WALL’

Con il giro di calendario al 2025, il rendimento di Knecht comincia a calare e cala così anche il suo minutaggio. Il recupero di qualche giocatore in precedenza infortunato e l’arrivo a fine dicembre di Dorian Finney-Smith, veterano dalle caratteristiche simili a quelle del rookie ma molto più efficace nella metà campo difensiva, riducono sensibilmente gli spazi a disposizione e Knecht finisce sempre più ai margini delle rotazioni, anche se il suo nome non sparisce mai del tutto dai boxscore dei Lakers 

KNECHT E IL SUO ‘ROOKIE WALL’

A CHARLOTTE E RITORNO

Che Knecht non rientri più necessariamente nei piani di Redick lo si capisce quando il 6 febbraio viene spedito a Charlotte insieme a Cam Reddish e a una prima scelta in cambio di Mark Williams. Il rookie, in realtà, raggiunge gli Hornets in trasferta a Detroit, pronto a giocare contro i Pistons. Prima dell’inizio della partita, però, arriva la telefonata di Rob Pelinka, a capo del front office dei Lakers, che lo richiama in California. La trade viene rescissa perché, stando a quanto dichiarato dai Lakers, Williams non ha superato le visite mediche di rito, e Knecht torna quindi a Los Angeles dopo essere stato un giocatore di Charlotte per poco più di 48 ore senza mai vestirne la canotta

A CHARLOTTE E RITORNO

LA STAGIONE DI KNECHT

La prima regular season in NBA di Knecht si è chiusa ieri sera con i 27 punti segnati a Portland, mandando così agli archivi 9.2 punti di media a partita con anche 2.8 rimbalzi in 19.2 minuti. Più di ogni altra cosa, però, il rookie è stato il recordman di presenze tra i Lakers con 78 partite giocate su 82, primo con buon distacco su Austin Reaves (73), Gabe Vincent (72) e sull’eterno LeBron James (70)

LA STAGIONE DI KNECHT

LA PROSPETTIVA PLAYOFF

Dopo la pausa per l’All-Star Game, quando di fatto la squadra ha cominciato a prendere la sua forma attuale dopo l’arrivo da Dallas di Luka Doncic, il minutaggio di Knecht è calato fino a 16.7 di media a partita. Non è quindi chiaro quale potrà essere il suo ruolo ai playoff, dove i Lakers arrivano con grandi aspettative e dovranno subito vedersela con un avversario tosto come Minnesota. Per lui, però, l’importante è forse essere ancora in squadra e godere della stima del coaching staff e dei compagni al termine di una stagione davvero stramba ma comunque nel complesso positiva 

LA PROSPETTIVA PLAYOFF