Introduzione
Nella notte i Bulls hanno perso nettamente la sfida casalinga al play-in contro Miami, chiudendo così la loro stagione. Si tratta della terza eliminazione al play-in negli ultimi tre anni per Chicago, che sembra ormai non poter andare oltre con l’attuale configurazione della squadra. E per coach Billy Donovan e i suoi giocatori si apre ora un’estate che potrebbe portare diversi cambiamenti
Quello che devi sapere
MIAMI, IL PLAY-IN E UNA TRADIZIONE POCO APPREZZATA
Quella di chiudere la stagione al play-in contro la stessa avversaria sta diventando una vera e propria tradizione per i Bulls, che con la sconfitta arrivata per mano di Miami nella notte hanno collezionato la loro terza eliminazione negli ultimi tre anni. Erano stati infatti sempre gli Heat a battere Chicago nel 2023, risultato replicato un anno dopo e quindi confermato anche per il 2025

SOTTO I COLPI DI HERRO
Nelle prime due occasioni, almeno, la squadra era riuscita ad arrivare alla seconda sfida del play-in, mentre la sconfitta arrivata per mano di uno scatenato Tyler Herro, autore di 38 punti, ha chiuso senza appello la stagione dei Bulls. Bulls che sulla carta partivano leggermente favoriti e con il vantaggio del fattore campo, ma quella andata in scena allo United Center è stata una prova assai deludente da parte dei ragazzi di coach Billy Donovan. E la batosta subita per 109-90 porterà inevitabilmente a una primavera e a una estate in cui a Chicago dovrà con ogni probabilità affrontare scelte rimandate da troppo tempo.

LE DECISIONI PRESE A QUELLE DA PRENDERE
Qualche decisione, a dire il vero, i Bulls l’hanno finalmente presa durante l’ultimo anno, con lo scambio che ha coinvolto Alex Caruso prime a Zach LaVine poi a dare una rimescolata al roster. L’addio dato a DeMar DeRozan la scorsa estate, poi, aveva anticipato la trasformazione del nucleo della squadra che era rimasta insieme nelle stagioni precedenti. Seppur con diverse novità, tra cui spiccavano Josh Giddey e il rookie Matas Buzelis, il risultato finale della stagione di Chicago è però rimasto sostanzialmente lo stesso

LA PROSPETTIVA DI CHICAGO
Ecco perché la logica vorrebbe che ora, nei meandri di una offseason che si preannuncia lunghissima per i Bulls, la dirigenza della franchigia portasse avanti con decisione l’opera di rinnovamento della squadra. L’impresa non sarà tuttavia facile, perché a una parte Chicago dovrebbe scegliere al Draft con la 12^ o la 13^ scelta, quindi ben lontano dalle zone che contano, e dall’altra dovrà affrontare il rinnovo contrattuale di Giddey e una eventuale estensione dell’accordo con Coby White, altro punto fermo per il futuro

RICOSTRUIRE DA SUBITO O ATTENDERE IL 2026?
Per il resto non ci sono grandi spazi di movimento per il front office dei Bulls, che dovranno attendere il 2026, quando scadranno contratti per un valore complessivo di circa 80 milioni di dollari, per provare a muoversi con decisione sul mercato dei free agent. A meno che a Chicago non decidano una volta per tutte di iniziare quella fase di ricostruzione radicale della squadra più volte rimandata, usando i contratti in scadenza al termine della prossima stagione come merce di scambio per ottenere asset futuri. Le prossime settimane e i prossimi mesi diranno quale direzione intendono intraprendere i Bulls per evitare di ripetere per l’ennesima volta un’annata identica alla precedente, in una sorta di ‘giorno della marmotta’ in versione NBA
