NBA, Durant in uscita da Phoenix? Ci sono anche cinque possibili destinazioni ‘a sorpresa’

Ufficialmente i Suns continuano a ribadire di voler andare avanti nel rapporto con Kevin Durant, il cui contratto con la franchigia dell’Arizona scade al termine della prossima stagione, ma l’impressione è che lo sbocco più probabile rimanga uno scambio da perfezionare durante l’estate e che porterebbe altrove il super veterano. Phoenix, d’altronde, era già andata molto vicina alla cessione di KD poco prima dell’ultima trade deadline, quando lo scorso febbraio era stato il giocatore ha fermare l’affare già molto ben avviato con Golden State

In cima alla lista delle destinazioni gradite a Durant, la cui volontà finirà per pesare parecchio perché chi se lo porterà in squadra vorrà comprensibilmente avere la certezza che il giocatore intenda prolungare la durata del suo contratto oltre il 2026, ci sarebbe Houston. I Rockets, molto giovani ma già molto competitivi, sembrerebbero l’ambiente ideale per concedere a KD un’altra chance di arrivare al titolo senza per forza doversi prendere sulle spalle il peso dell’intera squadra. Miami e New York, con Dallas appena dietro, sarebbero gli altri approdi più probabili secondo i rumors di mercato, ma non è detto che alla fine non spunti e infine la spunti una pretendente a sorpresa

De’Aaron Fox, Victor Wembanyama e…Kevin Durant. Difficile immaginare un trio migliore per mix di caratteristiche, esperienza e momento di carriera. L’arrivo a San Antonio di KD trasformerebbe di diritto gli Spurs in una contender a Ovest e il super veterano nel ruolo di terza opzione offensiva sarebbe un vero lusso. Un pacchetto con Devin Vassell e Harrison Barnes e qualche scelta potrebbe stuzzicare i Suns e aprire ai texani le porte verso un salto di qualità immediato

Anthony Edwards, stella e uomo simbolo di Minnesota, non ha mai fatto mistero del fatto che Kevin Durant sia il suo giocatore preferito e il suo idolo cestistico. Accoppiare Ant con KD, quindi, potrebbe regalare al leader dei Timberwolves un vero e proprio sogno, oltre a rendere la squadra una delle più pericolose della lega in attacco. A fare il viaggio inverso verso Phoenix dovrebbe però essere uno tra Rudy Gobert e Jaden McDaniels, con Rob Dillingham e Donte DiVincenzo e qualche scelta a completare l’offerta sul tavolo. Trovare la quadra dal punto di vista economico e soddisfare le aspettative dei Suns potrebbe non essere facilissimo, la l’ipotesi di Durant a Minneapolis non è del tutto irrealizzabile 

E se l’idea fosse invece tornare nella Eastern Conference, dove forse la concorrenza sarebbe qualitativamente forte ma numericamente meno corposa rispetto all’Ovest? Detroit in questa stagione ha compiuto un balzo in avanti sbalorditivo e un asse formato da Durant con Cade Cunningham e Jalen Duren potrebbe portare i Pistons a giocarsela davvero con tutti a Est. Di scelte al Draft da mettere sul tavolo i Pistons ne hanno in abbondanza, mentre a Phoenix potrebbe interessare ringiovanire il roster portandosi in casa giovani come Ausar Thompson, Ron Holland e Jaden Ivey

A Est, poi, a poter garantire una struttura giovane e in forte crescita ci sarebbe anche Orlando. I Magic, da ormai un paio di stagioni, hanno una delle migliori difese della NBA, ma in attacco faticano tremendamente a creare gioco. Durant, con il suo arrivo, risolverebbe da solo il problema, e formerebbe un trio formidabile con Paolo Banchero e Franz Wagner. Un tesoretto corposo di scelta al Draft, Jalen Suggs e Jonathan Isaac potrebbero anche tentare Phoenix in assenza di altre alternative concrete

Visto che la prossima squadra potrebbe benissimo essere anche l’ultima della carriera di Durant, perché non pensare ad un grande ritorno e a un colpo mediatico potenzialmente di grande richiamo? I Thunder, d’altronde, quanto a chance di vincere il titolo e a scelte al Draft con cui solleticare la fantasia dei Suns non ha eguali, e nell’affare potrebbero essere inserire anche giocatori come Isaiah Hartenstein, Isaiah Joe e Aaron Wiggins. E ad Oklahoma City sarebbero di certo pronti a rispolverare la canotta numero 35, sognando un ritorno al passato con vista su un futuro che definire promettente sarebbe un mero eufemismo