La storia del braccialetto che ha cambiato la stagione di Anthony Edwards

I più attenti di voi avranno notato che con il nuovo anno qualcosa è cambiato nei Minnesota Timberwolves. Dal 4 gennaio in poi la squadra di coach Finch ha chiuso la stagione con un record di 32 vittorie e 16 sconfitte, accelerando abbastanza da guadagnarsi il sesto posto nella Western Conference e confermando il loro cambio di marcia vincendo le prime due serie di playoff contro Lakers e Warriors per tornare in finale di Conference. Il tutto sulle spalle di un grande Anthony Edwards, che dopo un inizio di stagione complicato è tornato a incantare tutti. Già, ma cosa è successo quel 4 gennaio? Da quel giorno Edwards indossa un braccialetto arancione al polso sinistro, dal quale non si separa per nessun motivo durante le partite. Un braccialetto che ha ricevuto proprio lo scorso 4 gennaio in occasione della trasferta sul campo dei Detroit Pistons, nella quale segnò 53 punti ma perdendo nettamente contro i padroni di casa. Edwards era frustrato per aver tirato solo 16 volte per 15 punti nella gara precedente contro Boston e si sfogò nella partita successiva tirando 16/31, ma raccogliendo soltanto la terza sconfitta in fila per scendere a un record mediocre di 17-17. Nel post-partita però incontrò Luca Wright, e da quel momento tutto è cambiato — per lui e per i Timberwolves. LA STORIA DI LUCA WRIGHT Luca ha 6 anni e da poco più di un anno stava facendo i conti con una diagnosi terribile, quella della leucemia. Il suo sogno era quello di incontrare Edwards, il suo giocatore preferito nonostante sia nativo del Michigan, e ci è riuscito grazie a un paio di agganci giusti tra l’intercessione di Jaclyn Cordeiro, fidanzata del proprietario dei T’Wolves Alex Rodriguez, e l’influencer Zachery Dereniowski, che ha regalato alla famiglia di Luca due biglietti per il passaggio in città di Edwards. Incontrandolo dopo la partita, Luca ha regalato a Ant un braccialetto arancione, il colore simbolo della lotta alla leucemia, e Edwards ha promesso di indossarlo per il resto della sua carriera. "Non avremmo mai neanche sognato che Ant facesse una cosa del genere" ha detto Lacey, madre di Luca. "È stato bellissimo, Luca ne parla tutti i giorni. La pallacanestro è ciò che gli permette di andare avanti: può passare anche otto ore in ospedale per la chemio, ma quando torna a casa vuole sempre tirare con suo padre. Il basket è incredibilmente importante per lui". Luca non ha avuto un effetto positivo solamente su Edwards. Dopo il loro incontro, infatti, Ant ha voluto portare il piccolo tifoso nello spogliatoio di Minnesota, facendogli conoscere i suoi compagni di squadra per dare loro un po’ di energia. E l’effetto è stato raccontato dai diretti interessati: "Era un momento tosto della stagione, non stavamo giocando bene e tutti erano un po’ giù di morale per un motivo o per un altro" ha raccontato il veterano Mike Conley. "Poi è entrato questo bambino con la sua famiglia ed è stato come se una palla di energia fosse arrivata a illuminare tutto. Cose del genere ti fanno dimenticare della partita per un secondo e concentrarti su di lui". Anche Nickeil Alexander-Walker ha raccontato di essere rimasto toccato dalla storia di Luca: "Mi ha aiutato a mettere tutto nella giusta prospettiva. La vita è troppo breve per preoccuparsi di una partita di pallacanestro. Vedere un bambino che sogna di fare le cose normali e che sta affrontando difficoltà molto più grandi del basket, mi ha riportato coi piedi per terra". L'EFFETTO DI LUCA SULLA STAGIONE DI MINNESOTA Ovviamente non basta un braccialetto a cambiare la stagione di una franchigia NBA e ci sono migliaia di motivi cestistici per cui i T’Wolves hanno cambiato marcia nel nuovo anno, con il quarto miglior record della lega dopo quelli di OKC, Cleveland e Boston dal 4 gennaio in poi. Ma forse più che altro i T’Wolves avevano bisogno di un "reality check", come scritto nell’articolo di Jon Krawczynski su The Athletic che ha raccontato la storia del braccialetto, diventato un oggetto di culto tra i tifosi dei T’Wolves. Da quando la storia è diventata di dominio pubblico, infatti, la famiglia di Luca è stata subissata di richieste per poter acquistare un braccialetto arancione con su scritto "Love like Luca" per sostenere le spese mediche del bambino. E in tanti hanno notato che in una giocata chiave di gara-4 nella serie tra i Lakers e i T’Wolves, la mano di LeBron James è andata a colpire proprio il braccialetto di Luca, commettendo un fallo cruciale nell’ultimo minuto di gioco che inizialmente gli arbitri non avevano ravvisato e che invece è stato fischiato dopo un challenge della panchina di Minnesota. Un segno dell’effetto positivo che Luca ha avuto anche in campo, seguendo poi la squadra anche in altre occasioni durante i playoff, tra cui una partita al Chase Center di San Francisco dove è stato riconosciuto da diversi tifosi. La notizia migliore di tutta questa storia, però, è che Luca sta bene: il suo corpo ha risposto in maniera positiva a tutti i trattamenti e tutto fa pensare che potrà vivere una vita lunga e in salute. Settimana prossima compirà 7 anni e la sua famiglia ha organizzato un gigantesco party a tema Timberwolves per festeggiare due compleanni in uno, visto che lo scorso anno non era abbastanza in forze per poter tenere una festa. Chissà se i T’Wolves, sotto 1-2 nella serie di finale di conference contro gli Oklahoma City Thunder, gli regaleranno anche una finale NBA.

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Dario Vismara