Dyson Daniels: "La difesa è una questione di imprevedibilità". L'intervista esclusiva

Pensi che i Thunder potrebbero rappresentare per le altre squadre un modello da seguire? Voi come Atlanta Hawks siete in una situazione abbastanza paragonabile a quella in cui erano i Thunder due, tre o quattro anni fa. "Penso di sì. Loro hanno praticamente fatto la ricostruzione perfetta, hanno avuto solo due anni di scarsi risultati dopo che hanno fatto lo scambio in cui hanno ottenuto Shai Gilgeous-Alexander dai Clippers. Lui è stato il giocatore franchigia a cui poi hanno messo pezzi davvero buoni attorno: ragazzi che possono difendere, che giocano duro, che sono intelligenti. Se guardi la loro squadra, sono un po' il modello perfetto: sono stati testa di serie numero uno l'anno scorso e anche quest'anno. Quindi ha funzionato. È un po’ quello che ogni squadra cerca di fare, ma loro lo hanno eseguito al meglio". Da ottimo difensore quale sei, come ti prepareresti a marcare uno come SGA? Usi le statistiche avanzate e i video per studiare le sue tendenze? "Cerco di stare lontano dalle statistiche avanzate, non sono proprio il mio. Ma i video li guardo un po’, cercando di vedere quali tendenze hanno certi giocatori per cercare di negargliele. Ma quando affronti grandi giocatori come SGA o Jokic non puoi davvero sorprenderli, perché hanno già visto qualsiasi tipo di difesa in termini di raddoppi e cose del genere. La cosa più importante per me è cercare di essere imprevedibile, mescolare le carte, non mostrargli mai la stessa difesa due volte di fila. È un po' come il gioco del gatto col topo: a volte ti segnano in testa perché un buon attacco batterà sempre una buona difesa, ma per me è importante mixare le cose e cercare di prenderli alla sprovvista". Si dice che la difesa sia una questione di sacrificio e che sia meno divertente dell'attacco. Non sono così sicuro che culturalmente sia vero: qual è la tua opinione a riguardo? "Se chiedi ai tifosi, sicuramente direbbero che l'attacco è più piacevole. Ma se lo chiedi agli allenatori si scopre che molti dei loro attacchi si basano sulla loro difesa. Se riesci a fermare un avversario e ad andare in transizione, è il modo più semplice per segnare un canestro. Per questo la difesa è super importante. Se guardi le migliori squadre della NBA di oggi, tutti hanno giocatori ovunque che possono difendere, cambiare sui blocchi e proteggere il ferro. Dicono che la difesa sia un’arte perduta, ma chi conosce il basket sa che è una parte importantissima del gioco". Che impressione ti ha fatto l’atmosfera delle Finals? "Non ho ancora sperimentato una partita di finale dal vivo, ma sono stato a vedere com'è là fuori in allenamento con tutti i media in giro. La sensazione è che sia qualcosa di diverso. Sapevo che a OKC le prime due partite sarebbero state pazzesche perché l'anno scorso ci ho giocato il primo turno dei playoff con New Orleans ed è stato incredibile nonostante fosse solo il primo turno, quindi posso solo immaginare quanto è stato rumoroso per le finali. Queste due tifoserie hanno aspettato tanto per questa opportunità, quindi sono sicuro che la partita di domani sarà molto rumorosa e con grande energia". Mi incuriosisce il modello australiano nello sport. Ci sono ovviamente molti giocatori NBA, ma anche molti atleti di altri sport che stanno arrivando: perché il vostro sistema funziona così bene? "Per quanto riguarda la parte cestistica, c’è un'accademia chiamata NBA Academy and Institute of Sport che si trova a Canberra: è come una scuola per il basket, ci si va fondamentalmente per vivere e respirare pallacanestro sette giorni alla settimana. Ci si allena al mattino e si torna la sera per altri allenamenti, è davvero come se esistesse solo il basket e sono davvero concentrati sui dettagli di ciò che devi fare per diventare un buon giocatore. Molti degli australiani che ci sono in NBA oggi sono passati da quel programma. È come una specie di hub che indirizza gli australiani sul giusto percorso, mostrando loro i dettagli che fanno la differenza. A questo bisogna aggiungere che molti giocatori australiani sono super intelligenti, e il risultato è questo".

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