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NBA Finals, le pagelle di gara-7: Williams e Holmgren non falliscono, McConnell eroico

NBA

Introduzione

Gara-7 delle Finals è inevitabilmente segnata dall’infortunio che toglie dalla partita Tyrese Haliburton dopo 7 minuti di gioco, lasciando ai panchinari T.J. McConnell e Bennedict Mathurin il compito di tenere a galla Indiana. I Thunder, però, alla lunga fanno pesare il loro maggior talento e, oltre alla prova da MVP dell’MVP delle Finals Shai Gilgeous-Alexander, trovano le risposte giuste anche dalle altre due stelle della squadra Jalen Williams e Chet Holmgren e vincono il primo titolo NBA nella storia della franchigia 

Quello che devi sapere

OKLAHOMA CITY THUNDER

Un primo tempo molto complicato, in cui l’inaspettata uscita dal campo di Haliburton scombina i piani tattici di coach Mark Daigneault e i Thunder si fanno sorprendere ancora una volta dall’energia dei Pacers. Dopo l’intervallo lungo, però, OKC alza il livello della difesa e prima prende il largo, poi subisce il parziale rientro di Indiana ma riesce a gestire il corposo vantaggio accumulato che vale la vittoria in gara-7 e la conquista del Larry O’Brien Trophy

OKLAHOMA CITY THUNDER

SHAI GILGEOUS-ALEXANDER

  • Voto: 8
  • Nella sua partita da vero MVP ci sono anche delle giocate difensive che forse non finiranno negli highlights, ma che fanno tutta la differenza nel momento in cui OKC alza livello dell’intensità nella sua metà campo e mette le mani su gara-7. La prima palla persa arriva a 7 minuti dalla fine, quando nonostante i tentativi di Indiana di rifarsi sotto il risultato è decisamente indirizzato verso i Thunder, e anche se la serata al tiro non è delle migliori Shai Gilgeous-Alexander sigilla il terzo premio di MVP della sua incredibile stagione distribuendo anche 12 assist ai compagni

SHAI GILGEOUS-ALEXANDER
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JALEN WILLIAMS

  • Voto: 7
  • Anche per lui la serata al tiro è rivedibile, ma si tratta pur sempre di una gara-7, territorio in cui è quasi impossibile mantenere percentuali in linea con le abitudini. E Jalen Williams, quando la palla pesa, non rinuncia a prendersi le sue responsabilità mettendo canestri molto pesanti. Così come è pesante ai fini del risultato finale il suo lavoro in difesa su Pascal Siakam, mai un fattore per i Pacers nella seconda metà di gara

JALEN WILLIAMS

LU DORT

  • Voto: 7
  • Di serate al tiro, anche Lu Dort ne ha avute di decisamente più felici, ma l’apporto del canadese non manca per nulla nella metà campo difensiva. Liberato dalla marcatura di Tyrese Haliburton dopo l’uscita per infortunio del playmaker avversario, Dort continua a mettere pressione ai portatori di palla avversari, a buttarsi sulle linee di passaggio dei Pacers e ha sgomitare a rimbalzo. Le sue 3 palle recuperate e i 7 rimbalzi strappati sono del tutto fondamentali per i Thunder 

 LU DORT
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CHET HOLMGREN

  • Voto: 7.5
  • A 23 anni, alla seconda stagione in NBA e dopo un primo tempo parecchio anonimo, la pressione potrebbe avere la meglio su Chet Holmgren. Il lungo dei Thunder, invece, cresce alla distanza e fa la differenza soprattutto nella tenuta sui cambi difensivi e nel presidio del ferro, rifilando 5 stoppate ai malcapitati avversari che tentano incursioni nel pitturato di OKC. E in attacco segna 18 punti sbagliando solo 2 tiri dal campo…

 CHET HOLMGREN

ISAIAH HARTENSTEIN

  • Voto: 6.5
  • Il momento migliore di OKC arriva quando Holmgren è l’unico lungo in campo, ma nella vittoria di gara-7 c’è anche il contributo di Isaiah Hartenstein, che strappa 9 rimbalzi molto preziosi, di cui 3 in attacco, e come d’abitudine migliora le spaziature della squadra in attacco con la sua abilità e il suo tempismo nel portare i blocchi

ISAIAH HARTENSTEIN
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CASON WALLACE

  • Voto: 7
  • Nel 3° quarto fa due cose importantissime, prendendosi e segnando una tripla dall’angolo e poi andando a segnare in contropiede da palla rubata. Quelli sono gli highlights di una partita in cui Cason Wallace gioca 26 minuti e va oltre i propri limiti, rubando 3 palloni e facendosi trovare pronto in attacco, dove i suoi 10 punti hanno un peso specifico enorme

CASON WALLACE

ALEX CARUSO

  • Voto: 7
  • Sono 10 anche i punti di Alex Caruso, e servono tutti a OKC, ma serve soprattutto la sua esperienza in difesa, dove si alterna su diversi avversari e nella versione ‘a quattro piccoli’ dei Thunder si alterna con Williams su Siakam e mette la museruola a quello che in teoria sarebbe l’attaccante più pericoloso per Indiana

ALEX CARUSO
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AARON WIGGINS

  • Voto: 6
  • Coach Daigneault gli concede 12 minuti che servono soprattutto per far rifiatare gli esterni titolari e Aaron Wiggins gioca una gara-7 senza sbavature, mettendo al servizio della squadra le sue doti atletiche

AARON WIGGINS

KENRICH WILLIAMS

  • Voto: 5.5
  • Utilizzato quasi come specialista per occuparsi di Siakam, resta sempre vicino all’avversario assegnatogli con discreti risultati. In attacco, però, i limiti sono evidenti e i Thunder quasi giocano in quattro contro cinque quando in campo c’è lui, che infatti resta sul parquet per meno di 5 minuti totali

KENRICH WILLIAMS
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COACH MARK DAIGNEAULT

  • Voto: 7
  • Non perde la bussola quando nel primo tempo i suoi non sembrano riuscire a sfruttare l’improvvisa assenza di Haliburton e quando i Thunder tornano in campo dopo l’intervallo lungo appare evidente l’enfasi che coach Mark Daigneault ha dato alla difesa nel discorso fatto alla squadra. Oklahoma City riparte proprio da lì, da una delle migliori difese della storia della NBA contemporanea, e su quella costruisce la vittoria che vale il titolo

COACH MARK DAIGNEAULT

INDIANA PACERS

Gara-7 per i Pacers sarà inevitabilmente ricordata con parecchi rimpianti per via dell’infortunio che toglie dal campo Haliburton dopo pochi minuti. Da lì in poi Indiana fa ciò che può e anche di più, affidando ai suoi uomini dalla panchina i tentativi di resistere alla superiorità di OKC, che però alla lunga si rivela troppo evidente per poter abbozzare l’ennesimo miracolo di una stagione che rimane comunque memorabile

INDIANA PACERS
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TYRESE HALIBURTON

  • Voto: N.G.
  • Il voto ai suoi primi 7 minuti sarebbe un 8 pieno, perché Tyrese Haliburton marchia a fuoco l’eccellente avvio di Indiana con tre triple e una carica agonistica straripante. L’infortunio che lo toglie dal campo cambia completamente il piano partita dei Pacers e priva gara-7 di uno dei protagonisti più attesi

TYRESE HALIBURTON

ANDREW NEMBHARD

  • Voto: 7
  • L’assenza improvvisa di Haliburton lo costringe ad agire da portatore di palla principale della squadra e a prendersi molti più tiri di quelli a cui è abituato. Andrew Nembhard fa tutto questo con efficacia, senza rinunciare a marcare Gilgeous-Alexander nella metà campo amica e anche se alla lunga perde inevitabilmente in lucidità la sua gara-7 ne conferma la statura ai massimi livelli

ANDREW NEMBHARD
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AARON NESMITH

  • Voto: 5.5
  • Gioca tutta la seconda metà di gara con 3 falli già commessi, mettendo in piedi una vera e propria masterclass difensiva che però finisce quasi inevitabilmente a 2 minuti dal termine con il 6° fallo su Gilgeous-Alexander. Ai Pacers servirebbe anche qualcosa in attacco da parte di Aaron Nesmith, che però si ferma a 3 punti con 1/5 dal campo

AARON NESMITH

PASCAL SIAKAM

  • Voto: 5
  • Senza Haliburton, le speranze di vittoria dei Pacers passano per forza da una grande gara-7 da parte di Pascal Siakam. Il camerunese, invece, gioca una buona partita nel primo tempo, ma nella seconda metà di gara sparisce con il passare dei minuti e la sua presenza diventa quasi impalpabile su entrambi i lati del campo

PASCAL SIAKAM
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MYLES TURNER

  • Voto: 4
  • Il peggiore dei Pacers è quello che, stando a vedere curriculum e salario, dovrebbe essere il loro terzo miglior giocatore. La gara-7 di Myles Turner è poco meno che disastrosa, tanto che coach Rick Carlisle lo tiene in campo per poco meno di 24 minuti, forse esasperato dall’inconsistenza del lungo, impalpabile in difesa e mai in ritmo in attacco

MYLES TURNER

T.J. MCCONNELL

  • Voto: 7.5
  • Il voto è prima di tutto al coraggio, apparentemente inesauribile, con cui T.J. McConnell affronta una partita durante la quale i Pacers, perso Haliburton, gli chiedono l’impossibile. E lui fa l’impossibile, mettendo in scena un 3° quarto a dir poco eroico in cui è letteralmente l’unico a segnare per Indiana. Lo sforzo profuso gli toglie un po’ di lucidità nel finale, ma è difficile non applaudirlo come peraltro fa la panchina dei Pacers quando Carlisle lo richiama a risultato ormai deciso

T.J. MCCONNELL
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BENNEDICT MATHURIN

  • Voto: 7
  • Qualche errore ingenuo nel primo tempo, ma nel 4° quarto, dove segna 16 dei suoi 24 punti totali, è lui a impedire che OKC dilaghi. Bennedict Mathurin conferma anche in gara-7 di avere tutto il talento necessario per giocare a questi livelli, e passa anche dalla sua maturazione il futuro di Indiana come contender anche per i prossimi anni

BENNEDICT MATHURIN

BEN SHEPPARD

  • Voto: 5
  • Ci sarebbe bisogno anche di lui, anche in attacco, ma in gara-7 i limiti di Ben Sheppard emergono in tutta la loro evidenza e i Pacers di fatto sono costretti a far giocare Nesmith gravato di falli perché l’alternativa dalla panchina non si rivela per niente all’altezza

BEN SHEPPARD
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OBI TOPPIN

  • Voto: 4.5
  • Carlisle lo preferisce a Turner quando i Pacers provano ad alzare i giri del loro attacco per non farsi intrappolare dalla difesa di OKC, ma Obi Toppin sbaglia tutto lo sbagliabile in una gara-7 chiusa con zero punti dal campo e 2 soli rimbalzi in 20 minuti giocati andando sempre sotto contro i lunghi avversari

OBI TOPPIN

TONY BRADLEY

  • Voto: 5
  • Comparsata di 5 minuti totali in cui segna due liberi, nonostante le seratacce di Turner e Toppin Carlisle non lo ritiene in grado di tenere il campo e finisce per osservare i compagni dalla panchina mentre la squadra affonda

TONY BRADLEY
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COACH RICK CARLISLE

  • Voto: 6
  • Perdere il proprio miglior giocatore dopo pochi minuti di una gara-7 sarebbe una mazzata per quasi ogni altro allenatore, ma Rick Carlisle riesce in qualche modo a motivare i suoi e farli restare in partita fino a metà del 3° quarto. Si gioca le carte che ha da giocare, venendo tradito da uomini chiave come Siakam e soprattutto Turner e Toppin, provano a compensare con la grinta un divario di talento rispetto a OKC che con l’assenza di Haliburton si fa oggettivamente incolmabile

COACH RICK CARLISLE
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