Introduzione
Con la scelta numero 58 del Draft, Saliou Niang è diventato il 12° giocatore azzurro a essere selezionato dalla NBA. Una storia che comincia all'inizio degli anni '70, quando ancora il Draft poteva durare anche all'infinito, e arriva fino ai giorni nostri, anche se solo uno degli ultimi cinque italiani scelti ha poi effettivamente esordito nella lega USA. Ecco tutti gli italiani scelti al Draft nella storia e quelli che sono arrivati a giocare anche senza passare dal Draft
Quello che devi sapere
DINO MENEGHIN (1970)
Ai tempi in NBA non c’era un limite ai giri come oggi, perciò le squadre NBA potevano andare avanti a selezionare giocatori anche all’infinito. All’undicesimo giro di quel Draft che vide in testa quattro Hall of Famer come Bob Lanier, Rudy Tomjanovich, Pete Maravich e Dave Cowens, venne chiamato Dino Meneghin alla 182 da parte degli Atlanta Hawks. Negli anni ha raccontato spesso che nemmeno ne era a conoscenza: "Nessuno me lo ha detto e nessuno mi ha chiamato, l’ho scoperto solo mesi dopo dai giornali" ha detto ospite al BSMT di Gianluca Gazzoli. "Se fossi andato però non sarei stato più eleggibile per la Nazionale, lo stesso motivo per cui Oscart Schmidt non è mai andato in NBA"

AUGUSTO BINELLI (1986)
L’eleggibilità per la nazionale è anche uno dei motivi che ha impedito a “Gus” Binelli di giocare per gli Atlanta Hawks, che lo avevano selezionato alla numero 40 del Draft del 1986 ricordandosi di lui per i buoni anni alla Lutheran High School di Long Island, New York. Pur facendo un provino per gli Hawks sia nell’anno del Draft che nel 1988, alla fine il suo passaggio in NBA non si è mai concretizzato anche per le offerte di contratti solamente di un anno.

RICCARDO MORANDOTTI (1987)
Terzo italiano selezionato e terza scelta da parte degli Atlanta Hawks, che nel 1987 al sesto giro scelsero Morandotti con la 136^ pick. Anche lui però non ha mai fatto il salto dall’altra parte dell’oceano per via delle regole FIBA, rimanendo a Torino

STEFANO RUSCONI (1990)
Il primo giocatore selezionato al Draft (numero 52 per i Cleveland Cavaliers) ed effettivamente passato dalla NBA è Rusconi, che nel 1995-96 disputò sette partite con la maglia dei Phoenix Suns. Trenta minuti totali e otto punti in tutto prima di rientrare in Italia, firmando a Treviso che aveva lasciato per tentare l’avventura negli States

ANDREA BARGNANI (2006)
Sedici anni dopo Rusconi, un italiano torna a essere scelto al Draft e lo fa nella maniera più sorprendente. Andrea Bargnani, a sua volta dalla Benetton Treviso, venne scelto alla numero 1 assoluta dai Toronto Raptors, diventando il primo europeo di sempre a essere selezionato così in alto. “Il Mago” poi è rimasto in NBA per dieci stagioni, giocando anche per New York e Brooklyn oltre ai Raptors

MARCO BELINELLI (2007)
Un anno dopo Bargnani tocca a Belinelli, scelto alla numero 18 dai Golden State Warriors. Una carriera lunga 13 stagioni che lo hanno visto togliersi due soddisfazioni enormi: il titolo NBA del 2014 con i San Antonio Spurs (primo e unico italiano capace di vincere il Larry O’Brien Trophy) e il Three Point Contest sempre del 2014 all’All-Star Weekend. Oltre a Warriors e Spurs ha giocato anche per Toronto, New Orleans, Chicago, Charlotte, Atlanta e Philadelphia

DANILO GALLINARI (2008)
Terzo italiano scelto in tre anni consecutivi come non era mai accaduto, Gallinari è rimasto in NBA per ben 16 stagioni, anche se in due di queste non ha giocato per infortunio. Nel corso della sua carriera ha indossato le maglie di New York (che lo scelsero alla 6 del Draft del 2008), Denver, LA Clippers, Oklahoma City, Atlanta, Washington, Detroit e Milwaukee

ALESSANDRO GENTILE (2014)
Sei anni dopo Gallinari, un altro giocatore di Milano come Alessandro Gentile venne scelto alla 53 dagli Houston Rockets, ma senza mai fare il salto nella NBA. In quell’estate, secondo quanto ha raccontato a DAZN, “mi hanno offerto un contratto biennale, ma non ho accettato la proposta. Era un contratto garantito, non mi sentivo pronto. Pensavo di poterci andare più avanti, ma non vivo la NBA come un rimpianto”.

NICO MANNION (2020)
Nato a Siena ma cresciuto negli States, il figlio di Pace Mannion ha scelto la nazionale italiana. Nel 2019-20 ha avuto un’ottima annata all’università di Arizona prima di essere selezionato alla numero 48 dai Golden State Warriors, disputando con la squadra di Steph Curry la sua prima e unica stagione in NBA fino a questo momento.

GABRIELE PROCIDA (2022)
Il prodotto di Cantù e della Fortitudo è stato selezionato alla numero 36 dai Detroit Pistons, che nel frattempo hanno ceduto i suoi diritti agli Utah Jazz nello scambio che (curiosamente) ha portato Simone Fontecchio in Michigan. Procida ha passato le ultime tre stagioni con l’Alba Berlino e al momento non sembra in programma un suo salto in NBA a breve

MATTEO SPAGNOLO (2022)
Sono ancora nelle mani dei Minnesota Timberwolves invece i diritti su Spagnolo, selezionato alla numero 50 dello stesso Draft del suo amico Procida, col quale ha condiviso l’esperienza all’Alba Berlino nelle ultime due stagioni. Anche per lui non è in previsione a breve un passaggio in NBA, anche se nel 2022 ha disputato con loro la Summer League di Las Vegas

SALIOU NIANG (2025)
L’ultimo arrivato è storia di poche ore: dopo aver ben figurato nei provini pre-Draft, il giocatore dell’Aquila Trento si è guadagnato una chiamata dai Cleveland Cavaliers alla numero 58, anche se nemmeno lui esordirà subito in NBA visto che il suo futuro è ancora in Italia, alla Virtus Bologna. In futuro, però, chissà…

VINCENZO ESPOSITO (1995-96)
In NBA sono passati però anche altri quattro italiani che non sono stati scelti precedentemente al Draft. L’apripista è stato Esposito, che nel 1995-95 ha giocato per i Toronto Raptors, diventando il primo italiano a segnare in NBA (tre giorni prima Rusconi aveva rsordito ma senza segnare). In 30 partite disputate ha viaggiato a 3.9 segnati in 9.4 minuti, con un career high da 18 al Madison Square Garden di New York

GIGI DATOME (2013-2015)
Il quarto “moschettiere” italiano negli anni in cui i compagni di nazionale Bargnani, Belinelli e Gallinari si erano già guadagnati un posto in NBA, il giocatore sardo ha firmato un contratto biennale con i Detroit Pistons nel 2013, venendo poi ceduto un anno e mezzo dopo ai Boston Celtics con cui ha realizzato un career high da 22 punti

NICOLÒ MELLI (2019-2021)
Nel 2019 è la volta di Nik Melli, che firma a sua volta un biennale da 8 milioni di dollari complessivi con i New Orleans Pelicans. Al suo debutto segna 14 punti (mai nessuno come lui tra gli italiani), ma al suo secondo anno viene ceduto ai Dallas Mavericks, con cui conclude il suo contratto prima di tornare in Italia

SIMONE FONTECCHIO (2022-oggi)
Storia recente, anzi ancora attuale: l’unico italiano oggi in NBA è il pescarese, arrivato agli Utah Jazz nel 2022 con un contratto di due anni e poi passato ai Detroit Pistons nel 2024, rifirmando con loro per altri due anni a 16 milioni di dollari complessivi
