NBA in Europa? Il progetto prosegue e nasce una suggestione che coinvolge anche il Milan

Lo sbarco della NBA in Europa, ipotesi balenata a più riprese nell’arco degli ultimi vent’anni abbondanti, sembrava essere cosa ormai imminente e, dopo qualche ritardo e qualche intoppo imprevisto, il progetto pare aver ripreso slancio. O, più probabilmente, quello slancio l’idea di un campionato europeo targato NBA non l’ha mai davvero perso anche se il percorso che potrebbe portare verso la sua creazione si sta rivelando meno facile rispetto a quanto ipotizzato in partenza. Le variabili in gioco, sia dal punto di vista giuridico e legale che economico e organizzativo, d’altronde, sono davvero tantissime, ma Adam Silver pare voler comunque procedere spedito. Secondo quanto riportato recentemente da ‘The Athletic’, infatti, il commissioner della NBA sarebbe appena passato dal vecchio continente per proseguire nell’opera di contatto e discussione con i possibili partner da coinvolgere nell’impresa. E se l’asse decisivo per la buona riuscita del progetto pare delinearsi sulla rotta tra Londra, Parigi, Berlino e Madrid, a venire coinvolta nella nuova lega potrebbe anche essere la sponda rossonera di Milano. I punti fermi del progetto di Silver Nel suo tour europeo, Silver avrebbe prima di tutto incontrato i rappresentanti del Real Madrid. I Blancos, da sempre protagonisti sul palcoscenico europeo più prestigioso, sono attualmente titolari di una licenza di tipo ‘A’ per l’Eurolega, ma la garanzia di un posto in quella che al momento rimane la competizione cestistica più importante al di fuori della NBA scade al termine della prossima stagione. Nei piani di Silver, stando sempre a quanto riportato da ‘The Athletic’, l’eventuale adesione del Real farebbe da apripista per quella di altre big di Eurolega, tra cui Barcellona, ASVEL e Fenerbahce, con cui il dialogo è aperto da tempo. Silver avrebbe poi incontrato il premier britannico Keir Stramer e il sindaco di Londra Sadiq Kahn, ufficialmente per lanciare le due partite di regular season che il prossimo gennaio vedranno impegnati Orlando e Memphis alla O2 Arena, ma anche allo scopo di ribadire la centralità della città nel progetto della nuova lega targata. Centralità che interessa anche Parigi, con il fondo Qatar Sports Investments, proprietario del Paris Saint Germain, a fare da interlocutore interessato. Infine, Silver, accompagnato dal suo vice Mark Tatum, avrebbe fatto anche tappa a Berlino, altra sede che ospiterà Magic e Grizzlies tra qualche mese, e dove l’Alba, in una mossa che molti hanno interpretato come propedeutica alla partecipazione alla nuova lega targata NBA, ha recentemente abbandonato l’Eurolega per la Basketball Champions League, competizione organizzata dalla FIBA, partner di Silver nel progetto di una NBA europea. Il piano economico e il coinvolgimento di RedBird Per quanto ovvio, considerate anche la storia dei suoi ultimi quarant’anni e la ‘cultura’ che la NBA vorrebbe portarsi dietro in Europa, l’aspetto che riguarda gli investimenti iniziali e la solidità economica sono alla base del progetto. Secondo quanto riportato negli scorsi mesi da diverse fonti autorevoli, tra cui il ‘Financial Times’, la NBA stimerebbe il potenziale giro d’affari del basket europeo, qui considerato nella forma di un campionato da 14 o 16 squadre, attorno ai 20 miliardi di dollari e il ‘prezzo’ per l’acquisto di una delle franchigie partecipanti potrebbe aggirarsi attorno ai 500 milioni di dollari. Logico, quindi, che tra le priorità di Silver e soci ci sia quella di trovare partner dotati della capacità di spesa e della stabilità finanziaria necessarie per garantire il successo almeno della prima fase del progetto. Ecco perché nel suo passaggio in Europa Silver avrebbe incontrato anche rappresentanti di fondi d’investimento come CVC, Bridgepoint, KKR e soprattutto RedBird. La presenza di quest’ultimo, che come noto tra le varie attività detenute annovera anche il Milan, ha aperto le porte a un’ipotesi che al momento rimane tale ma che porta con sé un fascino innegabile. Il Milan e un'ipotesi affascinante Ora come ora non ci sono elementi concreti per collegare la presenza di RedBird tra gli interlocutori di Silver alla possibile trasformazione del Milan in una delle franchigie coinvolte nella nuova lega europea creata dalla NBA, anche se essendo i partecipanti a questa nuova lega ancora in fase di definizione non è possibile escludere la prospettiva di un ingresso diretto del gruppo con a capo Gerry Cardinale. Milano, d’altro canto, è fin dall’inizio una delle piazze prese in considerazione all’interno del progetto, anche se come noto la città ha già nell’Olimpia, che dal 2008 è di proprietà del Gruppo Armani, una squadra con storia, pedigree e mezzi economici che le permetterebbero di ambire ad un posto nella NBA europea. La squadra guidata da Ettore Messina, così come il Real, aveva una licenza di tipo ‘A’ con l’Eurolega in scadenza nel 2026, ma ha deciso di rinnovarla per ulteriori dieci anni la scorsa primavera. Lo spazio per un inserimento rossonero, quindi, in teoria ci sarebbe, anche se le incognite, a partire dalla mancanza di un palazzetto da almeno 15.000 spettatori, requisito minimo dato quasi per scontato per poter partecipare alla nuova lega, rimangono per il momento molto più numerose delle certezze.

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Dario Costa