Introduzione
L’ultimo premio di MVP vinto da un giocatore americano risale al 2018 con James Harden e da allora a dominare sono stati i vari Giannis Antetokounmpo, Nikola Jokic, Joel Embiid e infine Shai Gilgeous-Alexander, rappresentanti di Europa, Africa e Canada. Nella prossima stagione, poi, stelle come Luka Doncic o Victor Wembanyama minacciano di prolungare la striscia in corso, ma gli Stati Uniti possono contare su cinque candidati in grado di tornare a fare proprio il traguardo individuale più prestigioso della NBA
Quello che devi sapere
UN DOMINIO EUROPEO (CON INTERVALLO AFRICANO)
Sei anni, tanto è passato dall’ultimo trionfo di un giocatore americano nella corsa all’MVP. Era il 2018 e a vincerlo era James Harden, allora colonna di Houston, ma da lì in poi l’Europa ha fatto il vuoto con due vittorie di Giannis Antetokounmpo e tre di Nikola Jokic, intervallate da quella del camerunese (anche se naturalizzato americano) Joel Embiid. Un’assenza, quella dei giocatori americani, che dopo il lungo dominio che aveva visto come ultimi protagonisti LeBron James e Steph Curry comincia a preoccupare gli appassionati e gli addetti ai lavori sull’altra sponda dell’Atlantico

IL DETENTORE IN CARICA: A TUTTO CANADA
E a ribadire la supremazia del resto del mondo rispetto al basket americano è infine arrivata anche la fresca vittoria di Shai Gilgeous-Alexander, stella canadese di Thunder che poco dopo l’assegnazione del premio hanno conquistato anche il titolo NBA. L’intervallo che separa i giocatori degli Stati Uniti dall’ultimo successo nella corsa all’MVP si è quindi allargato a ben sette anni

I CANDIDATI FORTI PER IL 2026
Se Embiid vive una fase di carriera molto complicata a causa dei problemi fisici ormai cronici, Antetokounmpo, Jokic e Gilgeous-Alexander, rispettivamente terzo, secondo e primo classificato per la stagione 2024-25, sembrano avere tutto ciò che serve per recitare un ruolo da assoluti protagonisti anche per l’annata che si aprirà il prossimo ottobre

L’EUROPA ALLARGA LA SUA INFLUENZA
Non solo, oltre ai giocatori che l’hanno vinto negli ultimi anni, il premio di MVP potrebbe vedere altri candidati forti non americani. A partire da un Luka Doncic che dopo un’estate trascorsa a rimodellare il proprio corpo appare più motivato che mai per arrivare a Victor Wembanyama, che alla sua terza stagione in NBA, salvo il ripresentarsi dei problemi di salute che l’hanno fermato lo scorso febbraio, potrebbe fare già il salto di qualità e giocarsela con le migliori stelle della lega

STATI UNITI: SI CERCA IL RISCATTO
Le leggende come LeBron James, Steph Curry e Kevin Durant possono dire ancora la loro, ma l’età gli impedisce di fatto di ambire al premio di MVP. In teoria, la grande speranza americana per il futuro dovrebbe essere rappresentata da Cooper Flagg, recente primissima scelta al Draft e accompagnata da aspettative enormi in vista del suo ingresso in NBA. La giovane stella dei Mavs, però, avrà comprensibilmente bisogno di almeno un paio di stagioni per ambientarsi tra i professionisti, e ad alimentare le speranze del riscatto a stelle e strisce potrebbero essere altri candidati

JALEN BRUNSON, NEW YORK KNICKS
Che Jalen Brunson sia il leader, l’anima e l’uomo simbolo dei Knicks è una verità di fatto e ora la squadra, reduce dalle sue prime finali di Conference nell’ultimo quarto di secolo, si presenterà ai nastri di partenza della stagione 2025-26 con un nuovo coach e ambizioni rinnovate. Per provare a coronare il sogno di vincere quel titolo che a New York manca da oltre mezzo secolo, i ragazzi di Mike Brown avranno bisogno del miglior Brunson possibile, il che potrebbe coincidere con una stagione da MVP dell’ex Mavs

CADE CUNNINGHAM, DETROIT PISTONS
Finito 7° nella corsa all’MVP della scorsa stagione, non ci sono motivi per non pensare che Cade Cunningham possa ulteriormente migliorare in quella che si aprirà il prossimo ottobre. La sua maturazione, a soli 23 anni, potrebbe richiedere ancora del tempo per raggiungere quel livello di continuità nelle prestazioni, ma la stella dei Pistons potrebbe anche sorprendere tutti e bruciare le tappe

ANTHONY EDWARDS, MINNESOTA TIMBERWOLVES
A proposito di processo di maturazione, quello che interessa Anthony Edwards, dopo cinque stagioni in NBA, sembra arrivato al momento decisivo. La stella di Minnesota ha dimostrato di saper dominare in modo netto le singole partite e di poter fare la differenza anche in una serie di playoff e ora potrebbe essere chiamato a fare lo stesso durante tutta la stagione. Il talento e la personalità di certo non gli difettano e l’idea di riportare il premio di MVP negli Stati Uniti potrebbe galvanizzarlo

ANTHONY DAVIS, DALLAS MAVERICKS
Il 2025, fin qui, è stato un anno complicatissimo per Anthony Davis. Prima era infatti arrivata la trade clamorosa che dai Lakers l’ha portato a Dallas e, poco dopo, l’infortunio che ha praticamente chiuso la sua stagione. L’ex campione NBA nel 2020, però, se starà bene fisicamente potrà dimostrare tutto il suo enorme talento all’interno di una squadra che, in attesa di modellarsi sulle caratteristiche di Flagg, girerà attorno a lui. E le motivazioni, poi, considerate le sfortune recenti menzionate poco fa, non dovrebbero mancargli

DONOVAN MITCHELL, CLEVELAND CAVALIERS
Per tutta la scorsa regular season, i Cavs sono stati per distacco la miglior squadra della Eastern Conference e la seconda miglior squadra dietro ai Thunder. Ai playoff, però, Cleveland, tra infortuni e passaggi a vuoto, ha deluso in maniera evidente. La prossima stagione dovrebbe quindi vedere i ragazzi di coach Kenny Atkinson ancora più carichi e vogliosi di prendersi una rivincita. A guidarli sarà ancora una volta Donovan Mitchell e le speranze di arrivare in alto passano anche da quella che potrebbe essere la stagione migliore nella carriera dell’ex Utah
