Introduzione
Nel 2024 è stato un pezzo importante della squadra che ha riportato il titolo a Boston dopo 16 anni, qualche mese fa ha vinto il premio di Sesto Uomo dell’Anno e ora, dopo gli sconvolgimenti arrivati nel roster, sembra che i Celtics vogliano affidare a Payton Pritchard il ruolo di playmaker nel loro starting five. Eppure, poco più di due anni fa il giocatore aveva chiesto di essere ceduto perché non trovava spazio nel backcourt biancoverde
Quello che devi sapere
LA SCELTA AL DRAFT 2020
L’ingesso di Payton Pritchard in NBA arriva senza grandi clamori, anche perché il giocatore, caso ormai più unico che raro, ha speso un intero quadriennio al college a Oregon, dove ha fatto vedere buoe cose senza però attirare troppo l’attenzione degli scout della lega. Boston per lui spende la 26^ scelta

UN BUON INIZIO
La stagione da rookie di Pritchard è promettente, tanto che in una squadra che lotta (e raggiunge i playoff) lui si guadagna 19 minuti di media a partita e tira con 41% da tre. Va ancora meglio l’anno successivo, quando l’arrivo in panchina di Ime Udoka galvanizza la squadra e nella corsa che porta i Celtics fino alle Finals poi perse contro Golden State c’è anche il contributo in uscita dalla panchina dell’ex Oregon, primo cambio per Marcus Smart e Derrick White

LA CRISI CON L’ARRIVO DI MAZZULLA
L’estate che segue alla sconfitta contro gli Warriors è turbolenta in casa Celtics e Udoka è costretto ad abbandonare la panchina per questioni extra-cestistiche. Al suo posto viene promosso l’assistente Joe Mazzulla, che cambia in maniera sensibile l’impostazione tattica della squadra e riduce di non poco lo spazio per Pritchard, che registra i minimi in carriera praticamente ad ogni voce statistica

LA RICHIESTA DI TRADE
In dirittura della trade deadline del febbraio 2023, quindi, Pritchard, che si vede chiuso nel backcourt biancoverde, dove nel frattempo è arrivato anche Malcolm Brogdon, chiede di essere scambiato e di andare a giocare altrove. Boston, però, non riscontra grande interesse sul mercato per l’ex Oregon e Pritchard finisce per rimanere giocando solo 48 partite di regular season e di fatto sparendo dalle rotazioni durante i playoff

IL RISCATTO E IL TITOLO
Tutto cambia la stagione successiva, dove Pritchard compie il primo di una serie di salti di qualità, diventando elemento indispensabile nella second unit con cui i Celtics dominano prima la regular season e poi anche i playoff. Nel titolo di Boston ci sono anche i suoi minuti in uscita dalla panchina, che passano da 13.4 a 22.3 di media a partita, la sua intensità e qualche tiro da metà campo che si trasforma nella specialità della casa

SESTO UOMO DELL’ANNO
Il repeat, ai favoritissimi Celtics, non riesce, ma la stagione 2024-25 è molto semplicemente la migliore fin qui nella carriera di Pritchard. I 14.3 punti e 3.5 assist di media a partita, accompagnati da una media minuti che diventa di 28.4, gli valgono il premio di Sesto Uomo dell’Anno e la consacrazione ormai definitiva come beniamino del TD Garden

IN CABINA DI REGIA PER I CELTICS?
Altra estate turbolenta, quella appena vissuta a Boston, ma questa volta solo per ragioni meramente tecniche. L’infortunio grave subito da Jayson Tatum ai playoff toglie la stella della squadra dal campo per almeno un anno e la dirigenza biancoverde decide che è arrivato il momento di smontare un roster che sarebbe viceversa costato uno sproposito dal punto di vista dei salari. Tra gli altri arriva l’addio a Jrue Holiday e, anche se dai Blazers in cambio arriva un’altra guardia come Anfernee Simons, l’impressione è che per Pritchard, a poco più di due anni dalla richiesta di essere ceduto, si apra la possibilità di diventare il playmaker titolare dei Celtics
