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Wada, agenzia antidoping russa riammessa dopo tre anni di sospensione

Olimpiadi
Craig Reedie, presidente Wada (getty)

Il comitato esecutivo dell'agenzia mondiale antidoping, riunitosi alle Seychelles, ha deliberato il reintegro della Rusada, che era sospesa dal novembre 2015. Il vice ministro dello sport russo: "Fatto un grande lavoro negli ultimi anni per combattere il doping"

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L'Agenzia antidoping russa (Rusada) è stata riammessa dalla Wada dopo tre anni di sospensione (novembre 2015). A deliberarlo il comitato esecutivo dell'Agenzia mondiale antidoping, riunitosi alle Seychelles. La decisione è vincolata al rispetto tassativo di due condizioni. "La Wada dovrà avere ampio accesso ai dati e ai campioni del laboratorio di Mosca - ha precisato il presidente, Craig Reedie - Se ciò non avverrà, la sospensione sarà ripristinata". L'altro diktat è l'ammissione che ci sia stato "doping di Stato" per alterare le prestazioni sportive dei propri atleti.

La soddisfazione in Russia

La notizia è stata accolta con soddisfazione in Russia, con Olga Golodets, vice-ministro allo Sport del governo Medvedev, che ha così commentato: "Si tratta del risultato di un enorme mole di lavoro fatto negli ultimi anni per la lotta al doping - ha detto - Il nostro Paese conferma il suo impegno per favorire uno sport pulito e trasparente". Di ben altro tenore la dichiarazione di Jim Walden, avvoccato dell'ex direttore del laboratorio moscovita Rodchenkov, autore della denuncia sulle manomissioni. "E' la piu' grande truffa mai perpretata ai danni degli atleti puliti"

Questa decisione fornisce un chiaro calendario in base al quale la WADA deve avere accesso agli ex dati di laboratorio di Mosca e ai campioni con un chiaro impegno da parte dell'ExCo che se questo calendario non dovesse essere rispettato, sosterrebbe la raccomandazione del CRC di ripristinare la non conformità.