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Eutanasia per la belga Marieke Vervoort. Fu oro paralimpico a Londra 2012

Olimpiadi

È morta a 40 anni l'atleta paralimpica Marieke Vervoort, oro a Londra 2012 nei 100 metri. La belga ha scelto l'eutanasia, legale nel suo paese. Da quando aveva 14 anni soffriva di un'incurabile malattia muscolare degenerativa. Marieke Vervoort aveva deciso di firmare i documenti per l'eutanasia nel 2008

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È stata oro paralimpico a Londra 2012 nei 100 metri in carrozzina e bronzo nei 200. Protagonista anche a Rio 2016, con un argento nei 400 e un bronzo nei 100. Marieke Vervoort, atleta belga, all'ìetà di 40 anni ha deciso di ricorrere all'eutanasia, legale nel suo paese, per cui aveva firmato i documenti già nel 2008. La belga soffriva dall'età di 14 anni di una malattia muscolare degenerativa incurabile. Marieke Vervoort ha praticato fin dall'adolescenza molti sport paralimpici: prima ha praticato il basket su sedia a rotelle, poi il nuoto, che ha portato al triathlon. È diventata campionessa mondiale di Paratriathlon nel 2006 e l'anno successivo, nell'ottobre 2007, ha realizzato uno dei suoi sogni partecipando a uno degli eventi più leggendari del mondo, l'Ironman Hawaii. Quando la disciplina è diventata troppo impegnativa, ha iniziato a praticare la vela e l'atletica leggera nel 2012, quando ha conquistato l'oro nei 100 metri in carrozzina. Viveva con l'inseparabile labrador che la aiutava quotidianamente. La sua morte è stata annunciata dal sindaco di Diest, la città in cui viveva nelle Fiandre. Il suo funerale sarà celebrato in forma riservata. A settembre, Marieke Vervoort, soprannominata "Wielemie", aveva esaudito il suo ultimo desiderio guidando una Lamborghini Huracan Evolution sul circuito di Zolder. "Sono stata in grado di realizzare molti sogni, questo è l'ultimo" aveva commentato