Tamberi alle Olimpiadi: dall'ospedale all'eliminazione in finale. La ricostruzione

LE TAPPE

Introduzione

L'arrivo a Parigi insieme al Presidente Mattarella, poi la giornata da portabandiera nella cerimonia d'apertura dei Giochi (con tanto di fede nuziale persa nella Senna). Ricoverato per un calcolo renale, Gimbo torna a Parigi e saltando 2.24 si regala la qualificazione alla finale dopo aver soccorso l'amico Barshim. Ma a poche ore dalla gara la colica renale, gli esami in ospedale e la disperazione sui social prima della speranza: "Ci sarò!". E in effetti c'è, in finale: con tanto cuore, ma non con la solita gamba. Eliminato dopo tre tentativi falliti a 2.27, finisce con un pianto liberatorio e l'abbraccio di Barshim che lo consola. Ripercorriamo le folli giornate olimpiche di Tamberi


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Quello che devi sapere

A Parigi con Mattarella

Campione olimpico in carica nel salto in alto, Gianmarco Tamberi tiene l'Italia col fiato sospeso prima dei Giochi per un infortunio al bicipite femorale. Gimbo non nasconde la sua preoccupazione sui social, salta le gare di preparazione a Parigi ma recupera in tempo per difendere l'oro conquistato a Tokyo. E alla vigilia della cerimonia d'apertura, dove è il portabandiera, parte da Ciampino insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Il volo più emozionante della mia vita... Grazie per il passaggio, Presidente", scrive sul suo account Instagram

A Parigi con Mattarella

Il portabandiera perde la fede nuziale

Scatenato sull'imbarcazione durante la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi, dove è il portabandiera italiano insieme ad Arianna Errigo, Gimbo perde la fede nuziale nella Senna. A 'consolarlo' la squadra maschile della pallanuoto: "Perso un oro ne trovi un altro...". Assist raccolto dalla stesso Tamberi, che attraverso Instagram si rivolge alla moglie Chiara: "Che sia di buon auspicio per tornare a casa con un oro anche più grande"

Il portabandiera perde la fede nuziale

A rischio per un calcolo renale

Lo scorso 4 agosto, a tre giorni dalla gara, Gimbo spaventa nuovamente l'Italia condividendo un post su Instagram dopo una visita in pronto soccorso a causa di un calcolo renale: "E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto quanto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre... Non mi resta che aspettare e pregare... Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero..."

A rischio per un calcolo renale

Il ritorno in Francia

Con un giorno di ritardo rispetto al programma, Tamberi raggiunge la Francia: "Stavo meglio qualche giorno fa - spiega Gimbo all'arrivo a Parigi -, stamattina mi sono svegliato che avevo 38 di febbre. Adesso con la cura farmacologica sembra che stia scendendo. Il rene non mi fa più male come due giorni fa quando ho sentito una fitta veramente lancinante, anche se ho ancora un po' di fastidio". E sulle qualificazioni: "Sicuramente mercoledì andrò in pedana"

Il ritorno in Francia

"La gara più dura della vita"

Condizioni da monitorare quelle di Gimbo, che mercoledì mattina si gioca le qualificazioni del salto in alto: "Sarà molto probabilmente la gara più difficile di tutta la mia vita - scrive Tamberi su Instagram -, ora non si tratta più di sapere come io stia, ma di che cosa sarò in grado di fare! Lotterò con tutto me stesso, certo che il lavoro fatto fino a tre giorni fa non può essere sparito nel nulla. Ho sempre detto che il cuore e la testa fanno la differenza, ora semplicemente è arrivato il momento di dimostrarlo!"

"La gara più dura della vita"

Missione compiuta

Dopo aver saltato 2.20 e 2.24 al primo tentativo, Gimbo non supera la misura di 2.27 in tre occasioni ma raggiunge comunque la finale del salto in alto (così come Stefano Sottile). Entrambi si qualificano al sesto posto tra i migliori finalisti

Missione compiuta

Paura per l'amico Barshim

Oro a Tokyo a pari merito con Tamberi, il qatariota Mutaz Essa Barshim non salta a 2.27 ma si accascia sul prato. Il primo a soccorrerlo è proprio Gimbo, ma l'infortunio non è preoccupante ("Solo un crampo al polpaccio", spiega l'azzurro). E lo stesso Barshim salterà la misura al tentativo seguente

Paura per l'amico Barshim

"Oggi è stato uno schifo"

Lo racconta Tamberi subito dopo la sua prestazione: "Sabato sarà un'altra gara. Bisognava andare in finale. Avevo detto che sarebbe stata dura perché tre giorni fa ero in un letto di ospedale. Oggi non ho febbre, è stato uno schifo. Ho messo questo davanti a tutto il resto"

"Oggi è stato uno schifo"

"Terribile.... Ma siamo in finale!"

L'analisi è dello stesso Gimbo sui social: "Ora due giorni per recuperare tutte le energie mancanti e sabato sarà tutta un altra storia! Grazie a tutti di cuore per il sostegno!"

"Terribile.... Ma siamo in finale!"

La vigilia sui social

Il post pubblicato venerdì da Gimbo: "Ci siamo! Domani ore 19.00, la gara della mia vita. Tutto per un giorno... Tutto per questo momento.... Ho il fuoco dentro e non vedo l'ora domani di esplodere. Poco più di 24h a quella che mi auguro con tutto il cuore ricorderò per tutta la vita come una delle serata più belle di sempre! Grazie a tutti voi per la vicinanza, sento tutto il vostro sostegno come mai prima d'ora! Carichi a bestia!"

La vigilia sui social

"È tutto finito..."

Il racconto di Gimbo sulla notte precedente alla finale: "Ci ho sperato fino all'ultimo, ci ho creduto nonostante tutto quello che era successo... Questa notte alle 5 mi sono svegliato a causa di quello stesso dolore lancinante di qualche giorno fa. Un'altra colica renale. Sono passate 5 ore e ancora il male non passa. Sono riuscito a battere il destino una volta dopo quell'infortunio nel 2016, questa volta purtroppo penso proprio che abbia vinto lui... Scenderò in pedana comunque questa sera? Sì, ma non so davvero come farò in queste condizioni a saltare..."

"È tutto finito..."

La flebo in ospedale

L'Instagram Story pubblicata nel pomeriggio dalla moglie di Gianmarco, Chiara Bontempi: "Mi state scrivendo in tanti, la situazione è questa - scrive sulle sue condizioni a corredo di una foto di Tamberi attaccato a una flebo -. Siamo in ospedale. Non so cosa dire"

La flebo in ospedale

"La mia ultima certezza sta per svanire"

L'aggiornamento seguente di Tamberi: "Sono passate 10 ore e la colica renale ancora non è passata. Il dolore che sento da questa mattina, per quanto forte, è nulla confronto a quello che sto provando dentro. Sono appena stato portato in pronto soccorso in ambulanza dopo aver vomitato due volte sangue. Ora mi faranno altri esami per capire che cosa sta succedendo. Tutto ho sognato per questo giorno tranne di vivere un incubo così..."

"La mia ultima certezza sta per svanire"

"I will be there!"

"Tamberi vuole gareggiare, sta valutando", spiega il presidente della Fidal Stefano Mei. E l'ultima parola arriva proprio da Gimbo: "Ci sarò!", recita il suo ultimo post pubblicato su Instagram intorno alle 17. Dimesso dall'ospedale dopo i controlli e gli esami di sangue e urine (che hanno confermato un calcolo renale non espulso), il campione olimpico di salto in alto si è recato al campo di gara per difendere il titolo vinto a Tokyo

"I will be there!"

L'inchino allo stadio

All'ingresso sulla pista dello Stade de France, insieme agli altri finalisti per il riscaldamento, Gimbo si è recato verso i tifosi italiani presenti: cappuccio in testa e acclamato dai suoi connazionali, Tamberi ha salutato e si è inchinato prima di iniziare il suo warm up

L'inchino allo stadio

Subito spalle al muro (a 2.22)

La gara inizia, Tamberi sembra carico. Ma inevitabilmente la condizione non può essere quella delle giornate migliori. A 2.22 Gimbo sbaglia i primi due tentativi e si ritrova subito con le spalle al muro: sono le occasioni in cui solitamente Tamberi dà il meglio di sè e come successo tante volte in passato, quando l'azzurro non può più sbagliare... non sbaglia. Al terzo tentativo, con tutto lo stadio a incitarlo, Tamberi salta bene e passa la misura apparentemente in scioltezza. Poi l'urlo liberatorio. Ma adesso l'asticella sale...

Subito spalle al muro (a 2.22)

Niente favola: l'eliminazione a 2.27

Il salto a 2.22 illude ma è chiaro che la gamba non sia quella del miglior Tamberi. Intanto i suoi avversari (Barshim, McEwen, Kerr e Sottile) superano 2.27 al primo tentativo. Gimbo fallisce la prima prova, poi anche la seconda, con l'intero stadio che ormai fa il tifo per lui, per la sua favola. Tamberi ha nuovamente un terzo e ultimo salto per restare in gara: rincorsa, stacco, nulla da fare. La sfortunata Olimpiade del campione azzurro termina qui

Niente favola: l'eliminazione a 2.27

Le lacrime

L'oro di Tokyo deve abdicare. Ringrazia il "suo" pubblico alzando un braccio, l'altra mano sul cuore; e, dopo tante vicissitudini, Tamberi si abbandona a un pianto liberatorio racchiuso nell'abbraccio del suo staff

Le lacrime

L'amico Barshim lo consola

Impossibile restare impassibili di fronte alla storia di Tamberi. Soprattutto per il suo grande amico - e avversario di mille battaglie - Barshim. Anche lui va subito a consolarlo, ed è romantico che l'ultima istantanea di questa Olimpiade di Tamberi sia quella di un abbraccio con Barshim, così come era finita a Tokyo...

L'amico Barshim lo consola