Addio a Nino Benvenuti: Hall of Fame della boxe e della vita

lutto
Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

Il mondo dello sport italiano è in lutto per la morte di Nino Benvenuti, leggenda della boxe scomparso oggi a 87 anni. L'uomo che ha fatto conoscere il pugilato agli italiani con l'oro olimpico a Roma 1960 e non solo. Nel video il ricordo di Francesco Pierantozzi

Il pugile pensante, parlante, elegante se ne è andato. Nino, Giovanni all’anagrafe, è cresciuto in un’Italia che non c’è più, che adesso è Slovenia, con tutte le difficoltà del caso. Pure quelle di farsi una cinquantina di chilometri in bici per andare ad allenarsi a Trieste, un percorso che lo avrebbe proiettato fino a Roma, 1960, oro olimpico, superwelter. Se per tanti quell’Olimpiade nella boxe è Cassius Clay, per noi resta anche e soprattutto di Nino Benvenuti. Tra i professionisti il suo nome è legato agli incontri, tutti con cintura mondiale dei pesi medi, con Emile Griffith, titolo preso, perso e ripreso. Una storia che avrebbe poi mostrato una grandezza da precursore, oggi forse giusto politicamente corretta. Pensate un po’, anni sessanta-settanta, lui bianco e bello, il suo avversario per eccellenza, Griffith, nero, sarebbe arrivato a dichiararsi non eterosessuale e Nino, fra i pochissimi, sempre al suo fianco. Amicizia, un valore, forte, tra i pugili. Una carriera che dal punto di vista della contabilità dice 90 incontri da professionista, 82 vinti, 7 persi e uno pareggiato, finita con l’arrivo di Carlos Monzon. Ma elencare match e numeri per chi ha avuto 6 figli, un paio di matrimoni, parti in tanti film, una tessera da pubblicista, per i tanti commenti televisivi e non solo, sulla boxe e molto altro, sarebbe riduttivo. Hall of fame della boxe e della vita.

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