Torna in campo il rugby e lo fa in grande stile, con i giocatori più noti, da Barrett al rientrante Carter. Cinque squadre: Crusaders, Blues, Chiefs, Highlanders e Hurricanes. In Nuova Zelanda si giocherà col pubblico, primo sport e primo paese al mondo a farlo. Si parte sabato 13 giugno alle 9 con Highlanders-Chiefs, domenica 14 alle 5.30, Blues-Hurricanes
All Blacks, la parola magica che per molti è sinonimo di rugby. Prendeteli e metteteli in campo, con quelli che lo sono stati, con quelli che, magari, presto, lo saranno e fateli giocare: il massimo. Ecco spiegato, in modo semplice e diretto, cosa sia il torneo Super Rugby Aotearoa, il nome maori della Nuova Zelanda, la terra della lunga nuvola bianca. Un campionato a confini chiusi, interno, con tanto di pubblico, e sarà il primo sport del mondo nell’anno pandemico ad averlo, in un paese che ha sconfitto il Covid, solo 22 morti e nessun contagio da più di venti giorni, grazie alla blindatura iniziale voluta dalla signora Ardern, il primo ministro.
In campo le migliori 5 squadre del paese, i Crusaders, base a Christchurch, capaci di vincere il Super Rugby dell’emisfero sud, quello tradizionale, “allargato” a australiani, sudafricani e, più recentemente, agli argentini, per 10 volte in 24 anni, e poi i Blues della metropoli Auckland, i Chiefs del Waikato, gli Hurricanes della capitale Wellington e gli Highlanders del sud dell’isola del sud, con quel nome che ci riporta ai coloni scozzesi.
Dieci giornate a partire dal 13 giugno, due partite a weekend, una il sabato alle 9 italiane, e una la domenica alle nostre 5.30. Andata e ritorno con classifica “classica”, senza playoff e soprattutto con le solite regole, con tanto di mischia, come sempre.
Le modifiche al regolamento non c’entrano con misure difensive per prevenire un possibile ritorno del contagio ma solo per migliorare alcuni aspetti del gioco. Quali? Per esempio, prevedendo partite molto equilibrate con tanto di statistiche delle ultime stagioni, il tentativo di cancellare il pareggio col cosiddetto “Golden Point”: chi segna per primo nei 10 minuti di tempi supplementari vince la partita, con un calcio piazzato, una meta o un drop. E poi ci sarà un cartellino rosso un po’ diverso, che punisce l’autore del fallo ma solo parzialmente i suoi compagni: il giocatore espulso se ne va a titolo definitivo, tuttavia la sua squadra, dopo venti minuti, può ristabilire la parità numerica in campo, inserendo un altro uomo dalla panchina. Insomma più che he rosso un… arancione forte.
Per velocizzare il gioco invece grande attenzione al breakdown, la situazione che si crea tra placcato e placcatore, in italiano il “punto di incontro”, senza l’introduzione di nuove regole, chiedendo però agli arbitri una applicazione stretta e rigida di quelle esistenti. Un esempio? Basta con chi rotola a terra gattonando per avanzare, e in difesa il placcatore deve mollare subito la “presa”. Obiettivo: velocizzare il gioco.
Più spettacolo e un uomo copertina come Dan Carter a metterci la faccia, sperando che il fisico sia a posto. Carter, tornato in Nuova Zelanda dopo 5 anni passati tra Parigi e il Giappone, ha subito raccolto una richiesta dei Blues, eterni rivali per lui, uomo Cruaders e di Canterbury, di coprire un vuoto lasciato libero da un infortunio. Un tappabuchi che è stato 3 volte miglior giocatore di rugby al mondo, due volte campione del mondo, e che a 38 anni giocherà vicino a Beauden Barrett, a sua volta miglior giocatore del mondo in due occasioni e “nuovo”…Carter. Un All Black tira l’altro e in ogni partita, anzi, in ogni derby, non mancheranno mai!
Sabato 13 giugno
Ore 09.00: Super Rugby, Highlanders-Chiefs. Diretta Sky Sport Uno e Sky Sport Arena
Domenica 14 giugno
Ore 05.30: Super Rugby, Blues-Hurricanes. Diretta Sky Sport Uno e Sky Sport Arena