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Mondiali di rugby, Nuova Zelanda-Sudafrica 11-12: gli Springboks si confermano campioni

mondiali rugby

Come a Johannesburg nel 1995, la storia si ripete: il Sudafrica batte la Nuova Zelanda in finale e si conferma campione del mondo. Gli Springboks, al quarto titolo mondiale nella storia, indirizzano il match nel primo tempo con quattro punizioni trasformate da Pollard. Agli All Blacks non basta una prestazione di cuore dopo 50 minuti in inferiorità per l'espulsione di Cane

L'ALBO D'ORO DEI MONDIALI

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Nuova Zelanda-Sudafrica 11-12

  • Nuova Zelanda: 15. B. Barrett, 14. Jordan (71' Lienert-Brown), 13. Ioane, 12. J. Barrett, 11. Telea, 10. Mo'unga (75' McKenzie), 9. A. Smith (66' Christie), 8. Savea, 7. Cane (C), 6. Frizell (55' Whitelock), 5. S. Barrett, 4. Retallick (71' Papali'i), 3. Lomax (66' Laulala), 2. Taylor (66' Taukei'aho), 1. de Groot (66' Williams)
  • Sudafrica: 15. Willemse (66' le Roux), 14. Arendse, 13. Riel, 12. de Allende, 11. Kolbe, 10. Pollard, 9. de Klerk, 8. Vermeulen (58' K. Smith), 7. du Toit, 6. Kolisi (C) (73' Wiese), 5. Mostert (52' Snyman), 4. Etzebeth (58' Kleyn), 3. Malherbe (66' Nyakane), 2. Mbonambi (4' Fourie), 1. Kisthoff (52' Nche)

Marcatori: 3' Pollard (S, cp), 13' Pollard (S, cp), 17' Mo'unga (N, cp), 19' Pollard (S, cp), 34' Pollard (S, cp), 58' B. Barrett (N, m)

Ammonizioni: 3' Frizell (N), 46' Kolisi (S)

Espulsioni: 34' Cane (N)

3' - Non arrivano subito buone notizie per il Sudafrica perché si è fatto male al ginocchio Mbongeni Mbonambi. Da capire se riuscirà a proseguire

SI PARTE! Primo pallone giocato dagli All Blacks

Gli All Blacks hanno messo in scena la "Kapa o Pango", la haka utilizzata dai neozelandesi nelle occasioni speciali. A guidarla sempre lui: Aaron Smith, all'ultima presenza con la nazionale

Le due squadre si schierano: è il momento della haka!

Spazio adesso all'inno sudafricano: Nkosi Sikelel' iAfrika

Si parte con gli inni nazionali. Prima quello neozelandese: God Defend New Zealand

Le squadre entrano in campo! Piove su Parigi: questo può essere un fattore nel match

Allo Stade de France è iniziata la cerimonia d'apertura della finale: il protagonista è Mika

All Blacks-Springboks, atto 106

Quello odierno sarà il 106° confronto tra Nuova Zelanda e Sudafrica, il secondo in una finale mondiale. Sulla prima è stato fatto un film da due premi Oscar, il celebre Invictus. Il bilancio è 62-39 in favore degli All Blacks che, tuttavia, hanno perso nettamente (35-7) l'ultimo precedente, giocato a Twickenham lo scorso 25 agosto in un test pre Mondiali

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Quella odierna sarà la quinta finale per la Nuova Zelandae la quarta per il Sudafrica. Su dieci edizioni della Rugby World Cup, le due nazioni hanno occupato quasi il 50% dei posti nelle finali. Gli Springboks sono imbattuti nell'ultimo atto, mentre gli All Blacks hanno perso solo nel 1995 a Johannesburg nei tempi supplementari

Aaron Smith, the last dance

La partita di stasera sarà l'ultima con gli All Blacks di Aaron Smith. Il mediano di mischia, classe 1988, in carriera ha collezionato 124 caps ed era in campo nel 2015 quando la Nuova Zelanda vinse la sua ultima Coppa del Mondo. Come otto anni fa, Smith può emulare Daniel Carter e Richie McCaw che vinsero la Webb Ellis Cup all'ultimo match internazionale

Aaron Smith

L'esperienza sudafricana

La squadra di Nienaber ricalca per 14 giocatori su 23 la formazione che ha vinto la finale di Yokohama quattro anni fa contro l'Inghilterra. Inoltre il XV di partenza avrà un record particolare con 987 caps sommate tra i giocatori in campo

Le scelte di formazione

Ian Foster cambia solo una pedina rispetto alla formazione che ha battuto l'Argentina. Fuori Whitelock, dentro Brodie Retallick. Tra le riserve, invece, preferito Laulala a Newell. Jacques Nienaber, invece, effettua due cambi in mediana: spazio dal 1' a Pollard e de Klerk che diventeranno la coppia di mediani con più presenze dall'inizio nella storia degli Springboks (25)

Nuova Zelanda-Sudafrica, le formazioni

  • Nuova Zelanda: 15. B. Barrett, 14. Jordan, 13. Ioane, 12. J. Barrett, 11. Telea, 10. Mo'unga, 9. A. Smith, 8. Savea, 7. Cane (C), 6. Frizell, 5. S. Barrett, 4. Retallick, 3. Lomax, 2. Taylor, 1. de Groot. A disp.: 16. Taukei'aho, 17. Williams, 18. Laulala, 19. Whitelock, 20. Papli'i, 21. Christie, 22. McKenzie, 23. Lienert-Brown
  • Sudafrica: 15. Willemse, 14. Arendse, 13. Riel, 12. de Allende, 11. Kolbe, 10. Pollard, 9. de Klerk, 8. Vermeulen, 7. du Toit, 6. Kolisi (C), 5. Mostert, 4. Etzebeth, 3. Malherbe, 2. Mbonambi, 1. Kisthoff. A disp.: 16. Fourie, 17. Nche, 18. Nyakane, 19. Kleyn, 20. Snyman, 21. K. Smith, 22. Wiese, 23. le Roux.

Sudafrica, finale dopo due grandi battaglie

Non è stato facile anche il cammino degli Springboks. Dopo il ko contro l'Irlanda e il secondo posto nel girone, i sudafricani sono stati protagonisti di due battaglie epiche nei quarti e in semifinale, rispettivamente contro Francia e Inghilterra. Due vittorie di misura che dimostrano la solidità mentale dei campioni del mondo in carica

Il cammino degli Springboks

FASE A GIRONI

  • Sudafrica-Scozia 18-3
  • Sudafrica-Romania 76-0
  • Sudafrica-Irlanda 8-13
  • Sudafrica-Tonga 49-18

QUARTI DI FINALE

  • Francia-Sudafrica 28-29

SEMIFINALE

  • Inghilterra-Sudafrica 15-16
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Nuova Zelanda, un torneo in crescendo

Gli All Blacks sono arrivati a questo Mondiale dopo anni ricchi di passi falsi. Anche la rassegna iridata era iniziata male con la sconfitta all'esordio contro la Francia (la prima di sempre per i neozelandesi in una fase a girone), ma poi è stato un torneo in crescendo. La dimostrazione è la semifinale dominata contro l'Argentina, vinta con un netto 44-6. Quando le partite contano, la Nuova Zelanda c'è sempre