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OJ Simpson torna libero: la storia che ha diviso l’America

Sport USA
OJ Simpson torna in libertà dopo 9 anni (Getty)

Dopo 9 anni di carcere a Las Vegas per associazione a delinquere, rapina e sequestro di persona, l’ex stella della NFL torna in libertà. Anche se sulla sua testa pende ancora l'accusa più inquietante, quella della morte della moglie e del suo amante, in quel folle 1994

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O.J. Simpson torna libero. L’ex stella della NFL lascia il carcere di Lovelock, Nevada dove era detenuto da 9 anni per associazione a delinquere, rapina a mano armata e sequestro di persona. Nel settembre 2007, O.J. aveva fatto minacciare da un suo bodyguard, sequestrato in una stanza d’albergo di Las Vegas e poi derubato, due collezionisti di cimeli sportivi, Bruce Fromong e Alfred Beardsley. Questi, infatti, erano in possesso di oltre 600 oggetti appartenuti all’ex running back dei Buffalo Bills e San Francisco 49ers, alcuni dei quali rubati. Simpson era andato a riprenderseli con alcuni amici poco raccomandabili e la situazione era sfuggita palesemente di mano. La condanna era stata esemplare, da un minimo di 9 a un massimo di 33 anni di carcere. Grazie alla buona condotta (nonostante sia stato pizzicato a masturbarsi da una guardia, fatto che gli è costato una nota di demerito) e alla testimonianza della figlia Arnelle nell’udienza dello scorso 20 luglio, l'Hall of famer torna in libertà (con la condizionale) a 70 anni suonati. 

Stella del football senza anello

O.J. Simpson esce dal college di USC nel 1969 e diventa professionista della NFL con la maglia dei Buffalo Bills, che lo scelgono con la prima chiamata al Draft. Dopo un paio di stagioni di ambientamento, nel 1973 centra un record incredibile, correndo 2003 yards nel campionato in appena 14 gare, primato che ancora oggi resiste. Grazie a quello straordinario torneo, viene nominato MVP e giocatore offensivo dell’anno. Chiude la carriera nella sua squadra del cuore, i San Francisco 49ers, ma non riuscirà mai a vincere il Super Bowl: gli restano in bacheca tanti titoli individuali, ma manca l’anello più importante, quello di campione NFL. 

Il cinema, l'omicidio, la fuga, il processo

Al termine della carriera sportiva, O.J. sbarca a Hollywood. Dal 1974 al 1996, compare in diversi film, alcuni di grande successo, come la saga demenziale 'Una pallottola spuntata', in cui interpreta il ruolo del poliziotto. Simpson ancora non sa che proprio la polizia entrerà prepotentemente nella sua vita nel giugno del 1994, quando vengono ritrovati i cadaveri dell'ex moglie Nicole Brown e del suo amante, il giovane modello Ronald Goldman. I cadaveri sono a terra in un lago di sangue: la testa della donna è quasi mozzata e sul corpo del giovane vengono rinvenute 17 coltellate. O.J. è l’unico sospettato e il 17 giugno, invece di consegnarsi agli inquirenti, decide di iniziare una folle corsa sulle autostrade di Los Angeles, ripresa in diretta TV e seguita da 94 milioni di telespettatori: sarà la fuga della Ford Bronco bianca. Nonostante molteplici prove inchiodino l’ex campione di football, il 3 ottobre 1995 , dopo 253 giorni di processo e 126 testimoni, O.J. viene dichiarato non colpevole. Anche se, in una causa civile intentata dalla famiglie delle vittime successiva alla sentenza, Simpson è stato ritenuto responsabile della loro morte e condannato a pagare 33 milioni di dollari di indennizzo. Fino alla folle notte di Las Vegas del 2007, che l’ha trascinato in prigione per 9 anni. Per molti, una pena non sufficiente per un colpevole di duplice omicidio, in quello che viene considerato uno dei casi più bui e controversi nella storia della giustizia a stelle e strisce.