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Storie di Super Bowl: aspettando New England Patriots-Philadelphia Eagles

Sport USA

Massimo Marianella

New England Patriots e Philadelphia Eagles si sfidano a Minneapolis nel Super Bowl numero 52 (diretta su Fox Sport dalle 23). Ma dietro l'evento sportivo più seguito al mondo ci sono le incredibili storie dei suoi protagonisti

NFL, LA STRADA VERSO IL SUPER BOWL

 

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Il Super Bowl. Uno dei più grandi appuntamenti dello sport con la storia. In questo di Minneapolis, il 52° della storia, ci sono poi anche tutti le premesse perché sia davvero una grande sfida con un pronostico meno scontato di quanto non posso sembrare sulla carta. Philadelphia contro New England vuol dire che all’US Bank Stadium sono arrivate le due teste di serie numero 1 (NFC e AFC) dei Playoffs. Due squadre con lo stesso record in stagione (15 vinte e 3 perse), due squadre che, combinando le statistiche, rendono questo Super Bowl il 3° della storia (dopo il numero 4° e il 13°) nel quale ci arrivano 2 team compresi nei top 5 della stagione sia per maggior punti segnati che per minor punti concessi.

E’ il re-match del SB 39 giocato a Jacksonville nel febbraio 2005 e vinto 24-21 dai Patriots e questo ricordo introduce la vera grande differenza tra le due formazioni. Vittorie ed esperienza a questo livello sono tutte dalla parte di New England. Se dovesse vincere la squadra di Belichick eguaglierebbe i trofei vinti nella storia dai Pittsburgh Steelers, per le Eagles sarebbe una prima volta assoluta. Dei Patriots sappiamo praticamente tutto. Nessun problema emotivo all’evento, tornerà Gronk, Brady ha levato i 12 punti di sutura alla mano e quella flag o quel paio di chiamate arbitrali nel momento decisivo solitamente vanno “magicamente” dalla loro parte.

Per Phila tanti se e molti ma perché possano vincere il primo Superbowl della loro storia e il primo titolo dal 1960. Foles che a questo livello non ha nessunissima esperienza, nel Championship Game ha dimostrato grande serenità che lo ha aiutato non poco, ma questa è tutta un'altra partita per importanza e avversario. Non deve proprio ripetere esattamente la partita stellare giocata contro i Vikings, ma sa di non potersi permettere errori. Una grande mano gliela deve dare la sua linea offensiva che sarà la chiave di questo match. Non tanto per proteggerlo nella tasca quanto per permettere un buon gioco di corsa. Ajayi e Blount sono una coppia di running back di potenza e se loro saranno efficaci, allora Foles potrà anche avere tempo di andare a cercare un tris di ricevitori Jeffery, Smith e Agholor che ha già fatto meraviglie nel NFC Championship. Sulle corse degli Eagles si giocherà gran parte della sfida e la buona notizia per la squadra di Peterson è che difensivamente i Patriots nella stagione regolare hanno avuto problemi da questo punto di vista concedendo agli avversari in media 4,7 yards a portata.

Phila ha poi una grande difesa e quella è la sua certezza. Chiaro che Belichick offensivamente punterà su Gronkowski, le corse di Lewis e le ricezioni nello slot di Amendola sempre il fattore X di New England per scombinare le partite. Il Defensive Coordinator Jim Schwartz potrebbe anche aver rubato qualcosa nelle scelte dei Jaguars perché tutto sommato sa di poter concedere l’esterno a Brady dove corre meno rischi per raddoppiare all’interno con un cornerback o una safety su Gronk, cosa che per Jacksonville ha funzionato e il ruolo di Ramsey potrebbe essere quello di Jenkins per aiutare Long che sarà comunque il Defensive End che dovrà occuparsene in prima persona.

Howie Long (a sinistra) e il figlio Chris poco prima del kick off del Super Bowl 2017


Long che oltre ad essere tassello fondamentale della difesa degli Eagles è anche una delle mille storie straordinarie di questo Superbowl. Figlio del grande Howie, attuale commentatore televisivo x Fox Sports, ma soprattutto ex defensive end leggenda della storia dei Raiders con 84 sacks in carriera e l’anello vinto nel Superbowl 18. Adesso Chris nello stesso ruolo del padre potrebbe però addirittura superarlo. Sì perché un anello lo ha già vinto lo scorso anno proprio con i Patriots e assieme a Le Garrette Blount (anche lui ex New England) potrebbero diventare il 3° e 4° giocatore della storia NFL a vincere il Superbowl con una squadra e la stagione successiva vincerne un altro battendo proprio gli ex compagni di squadra come hanno già fatto Ken Norton Jr. e Deion Sanders.

LeGarrette Blount e Chris Long
 

Long in questa stagione, non solo per essere figlio d’arte o vincitore di un anello, si è segnato principalmente per una bellissima storia quando a marzo ha comunicato che avrebbe donato il suo intero stipendio annuale in beneficienza. Ogni settimana ad un’organizzazione benefica differente e soprattutto nell’ambito dell’educazione scolastica per i giovani in America. Aveva detto in estate che la soddisfazione per aver fatto del bene a tanti ragazzi e un altro anello sarebbero stati la sua grande ricompensa per il sudore e le botte della stagione. Il primo obbiettivo lo ha raggiunto subito, il secondo è clamorosamente vicino.

Dipenderà molto come detto dal rendimento del QB Nick Foles che, al primo snap di Minneapolis, diventerà immediatamente il terzo quarterback dello storia titolare al Superbowl dopo aver giocato solo 3 o meno partite dall’inizio in regular season. La buona notizia per lui e Philadelphia che gli altri 2, Hostetler con i Giants contro i Bills nel 91 e Doug Williams con i Redskins contro i Broncos nell’88, il loro Superbowl poi lo hanno anche vinto.

Jeff Hostetler (sinistra) vincitore dei Super Bowl XXI e XV; Doug Williams (destra) vincitore del Super Bowl XXII


Foles, parlando di numeri e statistiche, è anche l’unico QB nella storia della NFL ad aver sommato nelle prime 3 partite di playoffs giocate un passing rating sempre superiore a 100 e pensare che quando si è infortunato Carson Wentz (il quarterback titolare) tutti hanno pensato che la stagione delle Eagles fosse ormai finita.

I contorni della fiaba per Philadelphia al Superbowl li da lui, ma anche la storia del linebacker Mychal Kendricks. Mamma Yvonne ha tirato su da sola lui e il fratello Eric e per farlo ha dovuto combinare molti lavori al giorno. Per permettere ai “pupi” poi di seguire la passione del football serviva anche allo snack bar della Hoover High School mentre loro giocavano. Da quella posizione non riusciva e vedere tutto il campo, ma quando il suo raggio visivo le consentiva di testimoniare un intervento difensivo di uno dei 2, tra servire un caffè e una birra ai clienti, emetteva una specie di ululato da lupo che in codice familiare era il modo di dire loro che aveva visto. Li ha tirati su con pochi dollari e tante difficoltà, ma quell’esempio ha reso i due ragazzi dei giocatori ancora più determinati. Mychal e Eric (ora ai Vikings) si sono affrontati nel Championship con la certezza per mamma Yvonne che uno avrebbe giocato il Superbowl. A Minneapolis adesso potrà mettere con orgoglio la maglia 95 degli Eagles. Una squadra, una città, quella dell’amore fraterno, affamate non solo di cheesesteak, ma anche di gloria sportiva con l’ultimo anello vinto dai Phillies nel baseball nel 2008.

Mychal (il secondo da sinistra) e Eric Kendricks (destra), assieme alla sorella Danielle e la madre Yvonne


Dall’altra parte una squadra che va in campo per riscrivere il libro dei record, ma anche per una sorta di last dance. Belichick è forse il più grande Head Coach della storia della NFL, ma oltre a Brady la sua grande forza è anche la grandezza del suo staff. Un team che alla fine della partita di Minneapolis dovrebbe sgretolarsi. Matt Patricia, assistente di Belichick dal 2004, meravigliosa mente difensiva dovrebbe diventare il nuovo head coach dei Detroit Lions. Josh McDaniels con i Patriots addirittura dal 2001 (se leviamo brevi parentesi con Denver e St Louis) è pronto invece a vestire i panni del capo allenatore degli Indianapolis Colts. Entrambi potrebbero portarsi via pure altri assistenti dello staff e lasciare Belichick in grande difficoltà. Adesso però tutti assieme per l’ultimo anello e con Tom Brady in cabina di regia tutto sembra più facile. E’ il leader in tante statistiche della storia del Superbowl comprese quelle dei TD pass (15) passaggi completati (207) e yards lanciate (2071). Più di Joe Montana, Peyton Manning, Terry Bradshaw, Troy Aikman, John Elway, Bart Starr, Roger Staubach e Jim Plunkett. Più di tutti. Adesso, a 40 anni, anche il più anziano titolare nel ruolo di un Superbowl e va alla caccia di quel 6° anello che lo renderebbe l’unico nella storia di questo sport con così tante vittorie (adesso fermo a 5 con Charles Haley ex defensive end che ha trionfato 2 volte con i 49ers e 3 con i Cowboys).
Pur avendo il numero 12 e un vantaggio di esperienza a questo livello notevole, un po’ si scaramanzia nello sport non guasta mai e allora New England ha scelto la maglia bianca per giocare a Minneapolis . Una divisa con cui i Patriots sono 3-0 nei Superbowl disputati e in generale negli ultimi 13 giocati, 12 sono stati vinti dai team in maglia bianca. Philadelphia sarà in verde. Il colore della speranza.