Gli ultimi 13 secondi di Johnny Hockey

Opening Night. Negli Stati Uniti per tutti gli sport di squadra, qualsiasi disciplina, Pro o College, è sempre un appuntamento speciale. Ogni anno, ogni team, ogni Lega. Che la squadra sia forte o debole, che abbia ambizioni o meno, non importa. Parte una nuova avventura con molti sogni e ogni stadio ed ogni arena fa generalmente il tutto esaurito . Si guarda avanti con entusiasmo. A Columbus Ohio è stata una notte diversa. I Blue Jackets hanno aperto le porte di casa alla nuova stagione con commozione. Guardando indietro e non avanti. Una notte per onorare Johnny Gaudreau, il loro campione tragicamente scomparso circa 6 settimane fa. E’ stata una notte di grande emozione. Prima dell’inno nazionale, luci spente, la sua famiglia sul ghiaccio coi giocatori e sul megaschermo un lungo video di Johnny e suo fratello Matt . Dalla prima volta sui pattini alla NHL passando attraverso video e foto del primo match di hockey, il giorno del matrimonio, il primo gol, la nascita dei figli, i compagni di squadra e gli highlights con Calgary e Columbus. Tutta la sua vita raccontata dalla sua voce usando precedenti interviste. Una vita che non c’è più per un maledetto incidente nel New Jersey il 29 agosto scorso. Lui e suo fratello erano in bicicletta, circa le 8 di sera, e sono stati travolti, tranciati da una Jeep Grand Cherokee con la polizia che non ha mai comunicato il tasso alcolico del guidatore. Una tragedia umana e sportiva terribile. Matt è stato un buon giocatore a livello universitario a Boston College, ma Johnny era un campione. Ala sinistra scelto nel Draft 2011 da Calgary e con i Flames ha giocato i primi 9 anni della sua carriera prima di diventare, nell’estate 2022, il free agent più sognato e corteggiato della NHL. Alla fine ha firmato per Columbus un contratto di 7 anni di quasi $70 milioni di dollari. Purtroppo di stagioni con i Blue Jackets ha potuto giocarne solo due. “Johnny Hockey” come, con rispetto del suo grande talento, tutti lo chiamavano nel mondo NHL , è stato 7 volte All Star e, tra stagione regolare e playoffs, ha totalizzato 805 partite con 254 gol e 522 assist. Di struttura tutt’altro che imponente, ma sui pattini volava con una precisione e una rapidità di tiro non comune. Fisico normale con un talento eccezionale. Lontano dal ghiaccio splendido come sulla pista. Legato alla famiglia, ai compagni e rispettato da tutti davvero. Papà di 3 figli, ma tragedia nella tragedia, ne ha conosciuti solo due perché il terzo nascerà nel 2025. Tra esaltazione del fuoriclasse e rimpianto, tra ricordi meravigliosi e rabbia, una strana notte quella dell’Opening Night a Columbus. Gli avversari, i Florida Panthers campioni NHL in carica, su indicazione di Matthew Tkachuk, suo ex compagno a Calgary, sono tutti scesi dal bus all’arrivo all’Arena con un pacchetto di Skittles e una bottiglia di Gatorade viola come Gaudreau arrivava ad ogni partita, il suo #13 dipinto sul ghiaccio dietro le due porte, cucino sulle maglie dei Blue Jackets e issato al cielo sul tetto dell’arena come tutti i numeri ritirati da una franchigia x sempre. Con grande sensibilità la partita, in un certo senso è iniziata con lui. Squadre schierate con un giocatore in meno per Columbus, l’ala sinistra. L’arbitro ha buttato il disco sul ghiaccio e nessuno si è mosso mentre tutto il pubblico in piedi intonava ritmato il coro “Johnny Hockey, Johnny Hockey”. Dopo 13 secondi l’arbitro ha fischiato, s’è ripreso il disco, è arrivato il 5° giocatore di movimento dei Blue Jackets e la partita è iniziata davvero. Chi ha vinto non importa. Il 13 nella cultura anglosassone per chi è scaramantico non è un numero fortunato. Non c’è quella fila in molti aerei, in qualche grattacelo si passa dal 12esimo al 14esimo piano, ma per questa e le future generazioni di appassionati di hockey sarà un numero da ricordare e onorare come è stato fatto stavolta perché quello sarà per sempre il numero di Johnny Hockey!

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