'All the way' , una dichiarazione d’amore di Eddie Vedder per i Chicago Cubs

Cento milioni di canzoni d’amore. Il genere umano ha prodotto e inciso almeno 100 milioni di canzoni d’amore. E l’amore rimane il motivo, l’ispirazione, l’urgenza da esprimere, il segreto da condividere in un brano fatto di parole e musica. Non solo pura gioia, non solo le farfalle nella pancia che diventano note. Le canzoni che rimangono di più sono quelle della malinconia, dell’amore che illude e delude, che seduce, incanta l’anima e poi la demolisce. Quel dolore sottile, o bello spesso, che porta l’amore che viene e che va. Le canzoni d’amore per una squadra hanno le stesse caratteristiche. Forse ci voleva una squadra come i Chicago Cubs del baseball americano per creare alcuni degli esempi più alti di questo speciale genere musicale. Perché ci vuole una storia come quella dei Cubs. La malinconia è antica, i Cubs sono nati a fine ‘800, le prime World Series vinte sono del 1907 e 1908. La ricerca di nuova felicità è stata lunga, più di un secolo. I Cubs hanno vinto il loro terzo titolo nel 2016 dopo 108 anni. Tifosi che conoscono la sofferenza dell’attesa, l’illusione della speranza e la certezza della disperazione che arriverà. L’hanno vista da vicino la vittoria, tante volte. L’hanno quasi sedotta nel 1945 e poi l’hanno vista fuggire tra le braccia di Detroit, che vinse le World Series in gara 7. Hanno dovuto aspettare altri 71 anni per avere una nuova occasione, un nuovo appuntamento. La vittoria si è concessa nel 2016, appunto, e per una volta non era già tutto previsto, fino al punto che sapevano, che sarebbe andata come sempre. Quella volta no, i Cubs hanno rimontato da sotto 3-1 nella serie contro gli Indians, vincendo le ultime tre partite, le ultime due in trasferta a Cleveland. Negli anni delle sconfitte, solo l’amore sconfinato di un tifoso Cubs poteva crederci davvero. E scrivere una canzone che sarebbe diventata una profezia. Eddie Vedder è nato a Evanston, contea di Cook, Illinois. Solo una ventina di km da Chicago, solo un po’ più a nord, sulla stessa riva del Lago Michigan. La squadra della parte nord di Chicago è quella dei Cubs, contrapposti ai White Sox della zona sud. Il leader dei Pearl Jam ha sempre ricordato quando il nonno lo portò per la prima volta a Wrigley Field, lo storico stadio di West Addison Street. Aveva cinque anni. Cubs contro Pirates. Ai bambini piacciono i pirati, di solito. Non questa volta. Eddie ha adorato subito i Cubs, cioè gli orsetti. A Wrigley Field è tornato tante volte. Anche quando è diventato uno dei cantanti più famosi e carismatici della musica grunge e del rock alternativo, poi anche di certa musica autoriale più ancorata nella tradizione americana. Ed è quella tradizione che Eddie Vedder ha seguito per comporre All The Way. Lo ha fatto per mettere in parole e musica la sua passione di tifoso, su richiesta di un tifoso speciale. Ernest “Ernie” Banks è stato tutto per i Chicago Cubs. Ha giocato per 19 anni, solo nei Cubs. È stato 14 volte All Star, due volte MVP della National League, ha battuto 512 fuoricampo solo per i Cubs. Lo chiamavano Mr. Sunshine per il sorriso e l’entusiasmo immancabile, o più semplicemente è stato Mr. Cub. “Let’s play two” diceva Banks, è una fantastica giornata per giocare a baseball, anzi giochiamone due di partite. Bisogna celebrare la vita, se giochi a baseball per far divertire la gente devi solo ringraziare e giocare con la meraviglia di un bambino. E giocarne anche due di partite, perché no. Dopo la fine della sua carriera, Banks era una presenza immancabile a Wrigley Field, allo spring training dei Cubs e anche al fantasy camp. Dove incontrava spesso Eddie Vedder. Bisogna capire che cosa sono i fantasy camp. Una settimana di immersione totale nel baseball che ogni squadra MLB organizza per i propri tifosi. Si gioca un torneo di partite vere, ognuno secondo le proprie possibilità, ci sono molte stelle della squadra del cuore, ci sono quelli che condividono la tua stessa passione. Costa un po’, ma se te la puoi permettere è la vacanza più bella del mondo. Fu in un fantasy camp che Ernie Banks chiese a Vedder di scrivere una canzone per la squadra, per i tifosi, per la città, per tutto insomma. Dai, fallo. Uno come te, può farlo, i Cubs ne hanno bisogno. Lo ha fatto, l’ha composta in una notte. All The Way è nata nel 2007. Eddie Vedder l’ha proposta il 2 agosto al pubblico, ovviamente a Chicago, durante il concerto dei Pearl Jam a The Vic Theatre. In sala c’erano alcuni giocatori dei Cubs. Il giorno dopo, il 3 agosto, Vedder era a Wrigley Field dove ha fatto il tradizionale primo lancio e ha guidato il coro di Take Me Out to the Ballgame, la canzone che si canta nel baseball americano in tutti gli stadi nell’intervallo del settimo inning. A Chicago è una tradizione più sentita e spesso è una celebrità che prende il microfono e trascina il pubblico. Eddie lo aveva già fatto, lo farà altre volte. Wrigley Field è casa. ASCOLTA 'ALL THE WAY' QUI Una versione commerciale di All The Way è uscita nel 2008. Era l’anno del primo tour di Vedder come solista, la cantò nelle due serate del tour all’Auditorium Theatre di Chicago, il 21 e 22 agosto 2008. Da quelle due esecuzioni live è stata mixata la versione rilasciata come singolo. Oh, è piaciuta subito alle radio di Chicago. Era un inno di appartenenza, era un testamento: Don't let anyone say that it's just a game For I've seen other teams and it's never the same When you're born in Chicago you're blessed and you're healed The first time you walk into Wrigley Field Our heroes wear pinstripes, heroes in blue Give us the chance to feel like heroes too Forever we'll win and if we should lose We know someday we'll go all the way Yeah, someday we'll go all the way Non lasciatevi dire che è solo una partita, canta Vedder, ho visto altre squadre ma non è la stessa cosa. Lo capisci la prima volta che entri a Wrigley Field . Usa la retorica dei giocatori eroi, ma che fanno sentire eroi un po’ anche i tifosi. Quindi vinceremo per sempre, dice Vedder, e se per caso dovessimo perdere… vedrete che un giorno andremo fino in fondo. Che coraggio. I Cubs non vincevano dal 1908, ricordate? Quindi il 2008 era il centenario dell’ultima vittoria o se giriamo la medaglia troviamo che il 2008 era il secolo delle sconfitte. Solo una chitarra per accompagnamento, la struttura e l’andamento è da canzone folk, c’è molto delle ballate di Dylan con stanze , con un verso finale che chiude la parte, dà enfasi al tutto e viene spesso ripetuto. Dylan ma anche altri folk-singer, come Steve Goodman o John Prine . La canzone ha conquistato subito la parte nord di Chicago. Facile per i tifosi riconoscersi. C’era tutto il mondo Cubs. C’era Ernie Banks, ovviamente, c’era la magia del vecchio impianto, con la sua edera sul muro che delimita il campo, il vecchio tabellone segnapunti, il luogo dove sono cresciuti i nostri nonni e i nostri padri, diceva Vedder. Nessuno di loro ha mai visto vincere i Cubs, ma…Yeah, someday we’ll go all the way…sì, un giorno ce la faremo anche noi. Fu accolta dai tifosi Cubs con ardore. Sembravano versi tatuati sulla loro pelle, in grado di trapassarli fino all’anima. Ma soprattutto, in quel 2008, i Cubs vincevano. Ma pensa, vincevano! All The Way uscì il 18 settembre 2008 e il 20 settembre i Cubs vinsero la National League Central battendo St. Louis 5-4 e arrivando a 97 vittorie, il maggior numero di successi in regular season dal 1945. All’All Star Game del 2008 furono chiamati 8 giocatori dei Cubs. Lou Piniella fu allenatore dell’anno, Geovany Soto rookie dell’anno. Sembrava una congiunzione astrale propizia. Invece il 2008 fu solo un modo diverso di perdere un’altra volta. Division Series contro i Los Angeles Dodgers. I Dodgers vincono gara 1 e gara 2 a Wrigley Field e poi completano lo sweep battendo 3 a 1 i Cubs in gara 3. Fine. Non una grande consolazione sentire che “un giorno arriveremo fino in fondo”. Quei Cubs erano forti. Lanciatori come Ryan Dempster, Rich Harden, Ted Lilly, Kerry Wood e Carlos Zambrano che il 14 settembre aveva lanciato una no-hitter, cioè un’intera partita senza concedere una battuta valida agli avversari. Poi giocatori come Derrek Lee, Alfonso Soriano, Aramis Ramirez, Jim Edmonds. Eppure, niente. Gli umori cambiarono velocemente, anche riguardo la canzone di Eddie Vedder. Il 20 novembre del 2008 a Chicago suonò un’altra band di culto, The Smashing Pumpkins. Durante il concerto al Chicago Theatre, Billy Corgan, cantante e leader del gruppo, se la prese direttamente con Vedder. “Se i Cubs hanno mai avuto una chance di vincere in questa stagione – disse Corgan al pubblico – quel fottutissimo Eddie Vedder ha ucciso questa possibilità”. Esatto, insultò Vedder e ci andò anche più pesante: “Mi sembra che Eddie non viva qui da noi, giusto? Non vive più qui e ha scritto una canzone sulla mia squadra!”. Ah sì, anche Corgan è tifoso perso dei Chicago Cubs. Quindi come ti sei permesso, Eddie? Sanno tutti che stai a Seattle. Ecco che torna amore che illude e delude, speranza che diventa certezza di disperazione. La solita storia nella vita di un tifoso della parte nord di Chicago. Una storia che è continuata fino al 2016. Quando i Cubs sconfissero Cleveland e vinsero la terza World Series. Quando si è finalmente avverato quello che Eddie Vedder aveva scritto: And when the day comes with that last winning run And I'm crying and covered in beer I'll look to the sky and know I was right To think someday we'll go all the way Yeah, someday we'll go all the way Yeah, someday we'll go all the way Il giorno era arrivato. Agli extra inning di gara 7. La scena che nessun tifoso Cubs dimenticherà mai: Montgomery sul monte, Michael Martinez in battuta, una palla rimbalzante verso Kris Bryant in terza base, il tiro in prima base per Rizzo, palla nel guanto, l’ultima eliminazione. Partita finita. E poi… “sto piangendo e sono coperto di birra, guardo verso il cielo e so che avevo ragione quando pensavo che un giorno saremmo arrivati fino in fondo”… All The Way è diventata la colonna sonora del video ufficiale dei Chicago Cubs per celebrare la terza World Series della loro storia. All The Way è diventato un classico nei concerti dei Pearl Jam a Wrigley Field, la grande chiusura con Eddie Vedder solo chitarra e voce e maglia dei Cubs. Chitarra, voce e flusso di coscienza, un racconto inesauribile di ricordi e aneddoti prima di partire con il canto. E sempre con le leggende dei Cubs accanto a lui. Il 19 luglio del 2013 iniziò raccontando come era nata la canzone, poi la cantò e al termine arrivò sul palco Ernie Banks. Davvero. Ernie Banks. Tripudio generale a Wrigley Field. Eddie ha ricominciato il ritornello ed Ernie ha diretto con le mani il coro dei tifosi. Con guanto da baseball da una parte e la palla dall’altra. Sempre pronto a giocare Ernie Banks, e a dire il suo “let’s play two”, e quindi la cantarono due volte. Mr. Sunshine è morto il 23 gennaio del 2015 e non ha mai visto i suoi Cubs vincere una World Series. Il giorno dopo la sua morte, Vedder ha suonato per pochi intimi una versione toccante di All The Way, ripresa e diffusa da uno dei pochi presenti a quel tributo. Il 20 agosto del 2016 , ci fu un altro grandioso concerto dei Pearl Jam a Wrigley Field. Ed è la versione che avete ascoltato prima. Altro flusso di coscienza prima di All The Way, Eddie ha raccontato di quando veniva da bambino allo stadio e stava sulle tribune dietro il campo esterno, perché il suo giocatore preferito era Josè Cardenal, un esterno destro cubano. Ed ecco Josè Cardenal sul palco. Con lui i figli di Ron Santo, altra leggenda dei Cubs, mitico terza base 9 volte All Star. Vedder non voleva applausi per sé quando cantava All The Way, voleva che il pubblico applaudisse i Cubs. Iniziava a diffondere con la sua musica una vibrazione che faceva il suo percorso e apparteneva poi alla gente, che la moltiplicava aggiungendo le proprie vibrazioni. Eddie Vedder è molto di più di un cantante che ha scritto una canzone per la sua squadra. È uno della grande famiglia dei Cubs, che ha accettato il destino di essere lui a rappresentare e abbracciare tutti. I concerti del 2016 a Wrigley Field furono due in realtà, il 20 e il 22 agosto. Sono diventati un album dal vivo dei Pearl Jam e anche un film. Il titolo? LET’S PLAY TWO. Il definitivo omaggio ad Ernie Banks. La leggenda, possiamo dire l’amico, che aveva chiesto a Eddie Vedder di scrivere una canzone per i Cubs. Un’edizione su vinile di All The Way fu data in omaggio ai tifosi il 6 luglio 2018. Era una partita contro i Cincinnati Reds. Chi aveva prenotato un biglietto speciale per l’occasione ha ricevuto il disco, stampato dalla Third Man Records, un’etichetta indipendente fondata da Jack White . Le copie furono circa 750 ed oggi valgono qualche centinaio di dollari per l’usato e fino a mille dollari se perfettamente integre. Da una parte c’era All The Way, dall’altra Go Cubs Go di Steve Goodman, la canzone che celebra ogni vittoria della squadra a Wrigley Field. Jack White e Steve Goodman.Abbiamo due agganci perfetti per continuare le nostre storie su Sport Soundtrack, la musica che gira intorno allo sport.

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