Patrick Mahomes, il volto 'semplice' dello sport Usa

Magico, riservato, quasi artistico. Patrick Mahomes è il nuovo volto dello sport americano. Oltre il football. Prestato dalla NFL all’immaginario di tutto lo sport a stelle e strisce. Un’immagine diversa però. Non è un supereroe, non si propone come divinità laica dei tempi moderni, non un personaggio distante dalla realtà, ma un appassionato di sport che ha cambiato con le sue prestazioni il corso della storia della NFL. Lo vedi in giro con la famiglia, va a seguire da semplice fan le partite dei suoi amati Dallas Mavericks o i tornei di golf. La sua semplicità lo rende quasi misterioso, non convenzionale, esattamente come lo è poi sul campo. Negli anni il ruolo di quarterback ha sempre trovato campioni che ne hanno presentato interpretazioni diverse: da Joe Montana, che rappresentava la precisione, a Dan Marino che era 'il braccio'; da Brett Favre, la potenza, a Michael Vick, il primo grande QB di movimento; poi Drew Brees, simbolo della velocità d’esecuzione, Peyton Manning il ragioniere e Tom Brady, 'l’immagine perfetta' in campo e fuori. Mahomes è diverso da tutti loro e difficilissimo da definire, come da contenere per le difese avversarie. Le sue letture sono pazzesche, corre, lancia, cambia le chiamate sulla linea di scrimmage come il miglior offensive coordinator. Inserisce idealmente in un pacco unico tutte le qualità migliori del QB e ci mette sopra un bel fiocco rosso di estro. Rosso come i suoi Chiefs, di cui ha trasformato la storia. Di Kansas City si elogia spesso la qualità del coaching staff, dalla tranquillità del capo allenatore Andy Reid alla straordinaria solidità e flessibilità della difesa di Steve Spagnulo. Verissimo e giustissimo, ma senza l’imprevedibilità e il talento di Mahomes la Dinastia Chiefs non sarebbe mai nata. Un trasformista magico col casco e la maglia numero 15 che fa dell’improvvisazione e delle letture la sua grande forza al di là degli schemi e, per uno sport come il football NFL rigidamente legato alle chiamate dei giochi, è una novità incredibile. Aver reso tutto questo clamorosamente vincente è un qualcosa di straordinario. Un uomo tranquillo Mahomes, che sotto pressione o nelle difficoltà si esalta. Ha vinto il primo Superbowl della sua carriera sotto di 10 punti a 6 minuti e mezzo dalla fine della fine della partita e il secondo con una brutta distorsione alla caviglia prima dell’inizio del terzo quarto. Con i Chiefs separati dagli avversari da un solo possesso nel 4° quarto e nel supplementare ha messo punti a referto in 13 drive su 14 con 40 completi su 56 per un totale di 552 yard lanciate con 5 TD pass, nessun intercetto e una meta realizzata di persona correndo. Ha vinto 17 partite consecutive decise da una singola segnatura e nell’ultimo Championship vinto contro Buffalo ha concesso il primo turnover negli ultimi 83 drives, la striscia più lunga nella storia della Lega. Non sembra far collezione di anelli e record statistici in maniera ossessiva, ma il termine di paragone con Tom Brady sembra accettarlo come stimolo silenzioso. Stile di vita diverso. Uno ha sposato una super top model brasiliana , l’altro la fidanzatina del college; il primo ha ricercato l’immagine glamour, quello arrivato dopo di lui il basso profilo. Sul campo però il conto dei Super Bowl giocati e vinti si sta avvicinando, mentre incredibilmente, i numeri della post-season in carriera di Mahomes hanno cancellato quelli di Brady: 67,8% di passaggi completati, 5557 yards lanciate, 43 TD pass con solo 8 intercetti, 581 yards corse con 7 touch down personali in 20 partite con 17 vittorie. A New Orleans andrà per il 4° anello di campione NFL da mettere al fianco di 2 trofei di MVP della Lega. L’atteggiamento tranquillo in campo è probabilmente un'eredità per essere letteralmente cresciuto da piccolissimo negli spogliatoi di squadre professionistiche. Il fatto che fossero di baseball, mentalmente, non cambia la sostanza. Suo papà è stato per 11 anni lanciatore delle Major League con le maglie dei Minnesota Twins, Chicago Cubs, Texas Rangers, NY Mets, Boston Red Sox e Pittsburgh Pirates. Non un campionissimo, ma un discreto lanciatore con 42 vittorie e 39 sconfitte in carriera e 452 strikeout. Patrick è cresciuto in quegli spogliatoi, adottato dai campioni compagni del papà, fotografato da piccolo a partecipare al batting practice dei Mets con tanto di guanto nell’outfield. Ha respirato quelle sensazioni, diventare un atleta di alto di livello è stato un percorso naturale. Il problema semmai è stato scegliere di quale sport. Alla high-school ha iniziato ad eccellere nel basket, nel football e ovviamente nel baseball, dove di tanto in tanto si divertiva a realizzare, lui che è destro, qualche fuoricampo battendo mancino. Ha preso alla fine il petalo della NFL, ma certamente quelle esperienze negli altri sport lo hanno reso un giocatore diverso, con idee e flessibilità uniche. Lanci laterali , corse con passetti brevi e rapidissimi con finte continue e tanti improvvisi shovel passes che sono diventati una sorta di marchio di fabbrica tanto quanto i lanci completati cadendo mentre un difensore avversario lo sta placcando. Un giocatore unico Patrick Mahomes verso il quale, altro dato straordinario, non si riversa neanche troppo 'l’odio' dei tifosi avversari. Una sorta di ammirazione per cui gli viene perdonato anche un evidente ascendente sugli arbitri . Anche in questo grande erede di Tom Brady. Ovviamente diventato pure il Re delle promozioni pubblicitarie proprio per la sua immagine semplice. Dai panini alle assicurazioni, dai telefonini agli shampoo, dai drink energetici agli occhiali, il suo sorriso sponsorizza tanti prodotti ed entra nelle case americane tutti i giorni. Lo farà ancora una volta a New Orleans per il 59esimo Superbowl della storia. Lo stage è pronto per stabilire altri record, il primo “Three Peat” della storia del Superbowl e il 5° anello di quella dei Kansas City Chiefs. Con il suo sorriso, il suo essere QB non convenzionale e la sua semplicità.

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