Federer-Nadal e le Williams: che finali vintage!
TennisIl tempo sembra essersi fermato agli Australian Open (diretta Eurosport). In campo maschile andrà in scena l'eterna sfida tra lo svizzero e il maiorchino, mentre tra le donne l'affare sarà un derby in famiglia tra Serena e Venus
Un giovane Valentino Rossi duella in pista e fuori con Max Biaggi. Michael Schumacher vince titoli iridati con la Ferrari. La Nba è dominata da Bryant, Shaq e Iverson, mentre nel calcio il Fenomeno vero è Ronaldo (non CR7). Nel tennis c’è poco spazio oltre ai magnifici quattro: Federer, Nadal, Serena e Venus Williams. Siamo a metà dello scorso decennio e questo è lo scenario nel panorama sportivo. Il 27 gennaio 2017, la macchina del tempo ha riportato indietro le lancette agli Australian Open, regalandoci due finali vintage da seguire in diretta su Eurosport: Federer-Nadal (domenica) e Serena-Venus (sabato), 135 anni in quattro. A Melbourne è andata in scena la rivincita della old generation.
Baby prodigio? No grazie - C’erano una volta Wilander, Becker, Chang, Hingis e Seles, gente capace di vincere uno Slam quando ancora non aveva la patente di guida. In Australia, tutto è cambiato. Sei semifinalisti su otto erano over 30, con il curioso caso della croata Lucic-Baroni, classe 1982, che non arrivava tra le prime quattro di un major da Parigi 1999. Proprio tra le donne, la finale tra Venus e Serena è la più ‘vecchia’ di sempre in uno Slam (71 anni contro i 66 di Pennetta-Vinci dello US Open 2015). Williams senior è alla 15esima finale di un Major (73 partecipazioni e 7 trionfi, mai in Australia), la nona contro la sorella. Il bilancio è di 2-6 (compreso l’ultimo scontro a Wimbledon 2009), mentre contro il resto del mondo, Venus vanta un confortante 5-1.
I due fenomeni americani si affronteranno per la 15esima volta in uno Slam: meglio di loro hanno fatto solo Chris Evert e Martina Navratilova con 22. La bilancia pende dalla parte di Serena, che vincendo supererebbe il record di Steffi Graf, tagliando il tanto sospirato traguardo dei 23 allori in un Major. 16-11 i precedenti per Williams junior, compreso l’ultimo (quarti agli US Open 2015). Una curiosità: tranne che in quattro occasioni, chi ha vinto il primo set ha portato a casa l’incontro. Riuscirà Venus a spezzare l’incantesimo della sorella, che per ora non ha concesso nemmeno un set alle malcapitate avversarie?
Rafa-Roger, la storia - Inutile girarci intorno: tutti i riflettori saranno puntati su Nadal-Federer, la finale dei sogni. E’ Boca-River, Lakers-Celtics, Ali-Frazier, Coppi-Bartali, insomma qualcosa che va oltre lo sport e che pensavamo di non vedere mai più. Sua Maestà Roger, dopo 6 mesi di inattività, ha centrato la 28esima finale in uno Slam (l’ultima 17 mesi fa, US Open 2015, la sesta a Melbourne) e domenica proverà a portare a casa il 18esimo major, 1.666 giorni dopo l’ultimo trionfo (Wimbledon 2012). A 35 anni e 174 giorni, lo svizzero è diventato il finalista di uno Slam più anziano dell’era Open da Ken Rosewall, sconfitto a New York nel 1974 da Jimmy Connors a 39 anni e 4 mesi, raccogliendo valanghe di complimenti sui social da tutto il globo.
La rivincita dei vecchietti - La finale contro Nadal porta indietro le lancette dell’orologio. Rafa e Roger hanno diviso il mondo della racchetta per un decennio. Dal loro primo incontro del 2004 a Miami (vittoria a sorpresa del 18enne spagnolo con un doppio 6-3) ne hanno fatta di strada. Nadal è alla 21esima finale di uno Slam, di cui solo 6 perse (due contro Roger, Wimbledon 2006 e 2007). Sono 34 i precedenti tra i due fenomeni, con 23 vittorie iberiche e 11 elvetiche, tra cui l’ultima nel 2015 in finale a Basilea.
In coppia vantano 1889 vittorie nel circuito ATP, 157 titoli (tra cui 31 Slam) e oltre 177 milioni di dollari guadagnati in montepremi dal 1998 ad oggi. E’ l’eterna sfida della tecnica contro la potenza, del destro contro il mancino, tra due campioni che sono sinonimo di tennis per un'intera generazione. Qualche mese fa, all’inaugurazione della Tennis Academy di Rafa a Maiorca, i rivali hanno palleggiato a mini tennis, scherzando sulle loro condizioni di ‘vecchietti’: “Ormai possiamo fare solo quello”. Non è vero, ragazzi: il tempo si è fermato, quello che vi aspetta è il match del secolo.