La quasi trentasettenne milanese ha battuto 6-4 7-5 in finale la spagnola Arruabarrena, conquistando l'ottavo torneo WTA della carriera e risalendo nel ranking mondiale: da 168 a 104, con la sicurezza di essere nel tabellone principale del Roland Garros nella sua ultima stagione sul circuito
Francesca Schiavone ha vinto il torneo WTA di Bogotà battendo in finale Lara Arruabarrena-Vecino 6-4 7-5. Per la quasi trentasettenne milanese è l’ottavo trofeo conquistato nel circuito maggiore, su 19 finali totali. Un torneo, va detto, che tecnicamente vale un centesimo del suo Roland Garros 2010 ma che in questo momento della carriera e della vita ha per lei una notevole importanza. La Schiavone, attualmente numero 168 del mondo (6 anni fa era arrivata al numero 4),da lunedì sarà al numero 104 e adesso ha la certezza di essere nel tabellone principale del Roland Garros.
La partita è stata ben giocata da entrambe le finaliste: la Arruabarrena ha cercato di aprirsi il campo con il suo pesabtissimo diritto, mentre la Schiavone con il suo rovescio slice ha fatto il possibile per contenere la potenza della venticinquenne spagnola numero 65 WTA. In più la Schiavone ci ha messo la sua straordinaria varietà di gioco, facendo serve & volley quando è stato opportuno e alternando palle corte ad altre variazioni, tremando meno dell'avversaria nei momenti decisivi e rimontando un break di svantaggio nel secondo set. Due belle soddisfazioni, questa vittoria e la qualificazione per il Roland Garros, dopo la rabbia per la wild card inspiegabilmente negatagli al Foro Italico, proprio nel suo ultimo anno (sempre che non cambi idea) di carriera e nonostante lo scorso febbraio avesse risposto presente alla convocazione contro la Slovacchia in Fed Cup. Soddisfazioni che arrivano al termine di un torneo che l’ha vista battere tutte giocatrici messe meglio di lei come ranking: al primo turno 6-3 6-4 la rumena Tig, al secondo 6-1 6-2 la slovena Jakupovic, nei quarti 6-1 6-4 l’olandese numero 20 del mondo Kiki Bertens, in semifinale 7-5 6-4 la svedese Larsson che aveva appena eliminato la Errani. Cinque vittorie in totale, senza lasciare un set: perfetta. Merita tutti gli applausi e il suo ultimo urrah a Parigi.