Il tennista italiano ha parlato per la prima volta dopo lo spiacevole episodio nel primo turno degli US Open. Fognini è stato squalificato dopo aver offeso pesantemente la giudice di sedia con insulti sessisti e in esclusiva ai microfoni di Sky Sport ha voluto chiedere scusa per il suo comportamento
Fabio Fognini è senza scusanti, ne è conscio e lo ha voluto dimostrare in una lunga intervista rilasciata in esclusiva a Sky Sport. Il tennista italiano non si è nascosto, ha voluto chiedere scusa per il brutto episodio accaduto nel primo turno degli US Open, quando ha offeso pesantemente la giudice di sedia Louise Engzell nel match contro Stefano Travaglia: “Chiedo scusa a tutti non solo alla giudice di sedia, con cui mi sono scusato già a New York, ma a tutti coloro che si sono sentiti offesi, le donne in primis: non ho nulla contro di loro”. Dopo il gesto irresponsabile sono arrivate le ripercussioni: prima la multa di 24mila dollari, poi la squalifica dagli US Open, aggravata dalla violazione del codice dell’ITF in materia di linguaggio offensivo; ma la macchia indelebile è quella sulla reputazione di Fognini, sul quale grava da giorni l’accusa di sessista dopo le brutte frasi all’indirizzo della giudice di sedia. “Essere stato descritto come sessista mi ha fatto male – afferma Fognini -, perché non è vero: sono padre di famiglia, sono sposato, ho una mamma, una sorella ho sempre amato le donne le ho sempre rispettate, quindi mi dispiace”.
Il brutto esempio verso i bambini
Il comportamento del tennista, il numero 1 italiano, assume un tono ancora più grave considerando la sua fama e il fatto che potrebbe essere preso a modello dai più giovani, come i bambini. “La gravità del mio gesto la capisco, so che ho fatto qualcosa di pesante. In questo momento oltre a rivolgere le mie scuse sono disposto a qualunque cosa ad entrare in una scuola tennis o in una scuola qualunque a parlare con i bambini e dire quello che penso, ovvero che ho sbagliato e non succederà più”.
Padre e marito prima che tennista
Fognini ha da poco avuto il suo primo figlio con Flavia Pennetta e non sarà facile per lui spiegare il motivo della squalifica quando il piccolo Federico sarà in grado di chiederlo: “L’unica cosa che potrò dirgli sarà che sono stato squalificato perché mi sono comportato male… non sono stato un esempio per i bimbi piccoli, per coloro per cui magari sono un idolo. Essendo il miglior tennista italiano in circolazione ho delle responsabilità e per questo mi dispiace e mi fa male”. Fognini ha la fortuna di avere per moglie una collega che può capire bene quello che sta passando: “Flavia è dispiaciuta per il Fabio giocatore, perché sa i sacrifici che faccio avendoli fatti anche lei. Sa che nella vita quotidiana non sono così ed è dispiaciuta per quello che ho fatto”.
Il carattere come più grande limite
Non è la prima volta che Fognini si rende protagonista di un comportamento simile in campo, tanto che il New York Times dopo la squalificata ha titolato con un secco “Era ora!”. Il ligure ha voluto chiarire anche questo aspetto del suo carattere, che spesso lo ha bloccato in campo nonostante il suo enorme talento: “È un mio limite, lo riconosco e ci sto lavorando con un mental trainer. Devo dire che nell’ultimo periodo eravamo sulla buona strada, poi questa sciocchezza che ho fatto non è spiegabile.
A rischio gli Australian Open
Il numero 1 italiano ha parlato anche della possibilità di saltare il prossimo slam – gli Australian Open - come ulteriore sanzione, infatti il suo procedimento è ancora pendente e la squalifica potrebbe essere estesa: “Chi sbaglia paga, se questa è la decisione ne accetterò le conseguenze”. Una frase che sta pian piano diventando il suo nuovo mantra: “Mi assumo le mie responsabilità, so che ho fatto una grande cavolata e ne ho pagato le conseguenze adesso. So che la cosa è ancora fresca e potrei avere altre sanzioni, ma chi sbaglia paga e io sono pronto a pagare”.
Il pianto e la traccia indelebile del gesto
Un Fognini visibilmente deluso e segnato dall’accaduto ha parlato anche dell’impatto dell’episodio sulla sua persona: “Ho pianto quando ero solo, lo ammetto. Ho pianto perché alla fine so di non essere così e la cosa che mi fa più male è rileggere i titoli e sentire le persone che parlano del mio gesto. Ma adesso - continua il tennista - sono consapevole del grave errore che ho fatto e me ne prendo la responsabilità. Vado avanti, volto pagina, anche se con questa macchia sulla spalla che sarà indelebile”.
L’ultima promessa
Fognini sembra aver capito che il perseverare in atteggiamenti al limite ha condizionato in negativo la sua carriera ed è convinto di riuscire a evitare altri episodi simili nel futuro: “Non è che lo prometto, è diverso, so io interiormente che questa cosa non succederà più. Se potessi rimangiarmi quelle due parole me le rimangerei, ma le ho dette, la pietra è stata tirata e bisognerà rimboccarsi le maniche per fare in modo che non succeda più, ma non succederà più”.