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Miami: lite Verdasco-Kokkinakis. "Uno mi disturba", "E' mio padre!". Ma poi si scopre che non era lui

Tennis

Curioso siparietto durante un cambio di campo nella partita tra lo spagnolo e l'australiano. Verdasco si lamenta con il giudice di sedia per le eccessive reazioni di un signore che esulta a ogni suo errore e parla durante il suo servizio. A quel punto lo scambio di battute con Kokkinakis: "Mi sta mancando di rispetto". "Ma no, sta facendo il tifo per me: è mio padre!". Sui social, scintille tra Verdasco e Kyrgios. Alla fine ancora Verdasco precisa con un Tweet: "Non era il padre di Kokkinakis"

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La concentrazione nel tennis è fondamentale, chi ha preso anche una sola volta la racchetta in mano lo sa benissimo. Perderla sul più bello è questione di attimi e dettagli, spesso provenienti dal mondo esterno. Esattamente quello che è accaduto a Verdasco nella partita contro Kokkinakis valida per il terzo turno del Masters 1000 di Miami. Sul 2-1 per l'avversario lo spagnolo si trova a fronteggiare una palla break e commette un doppio fallo mortifero che regala all'australiano il game. Il motivo? A suo dire i continui applausi di un signore che esulta ogni volta che lo spagnolo perde il punto. E' lo stesso Verdasco, al momento del cambio di campo dopo il contro-break che porta il punteggio sul 3-2, a dirlo sia all'arbitro di sedia sia al suo avversario. Ed è qui, ascoltando il dialogo tra i due, che tutto diventa ancora più paradossale.

Verdasco, avvicinandosi al giudice di sedia, si lamenta del disturbo ricevuto: "C'è un signore che continua a parlare tra il mio primo e il mio secondo servizio, non voglio mancare di rispetto a nessuno, ne a Kokkinakis ne a lei (al giudice, ndr) però dovrebbe dirgli qualcosa". A quel punto lo spagnolo va a sedersi e ora è Kokkinakis a sembrare disturbato dall'atteggimaneto di Verdasco. Comincia a chiedere spiegazioni e il suo avversario riprende a spiegare, sempre con molta calma, il suo punto di vista. "C'è quel signore alle mie spalle che continua a mancarmi di rispetto, parla mentre batto ed esulta ogni volta che sbaglio". A quel punto Kokkinakis capisce e lo interrompe: "Ma non ti sta mancando di rispetto, sta solo facendo il tifo per me: è mio padre!". "Ma non è tuo padre", gli risponde Verdasco. "E' quello più a sinistra, col cappello". "Ma quale cappello? Quello bianco grosso?", interviene ancora Kokkinakis. "Sì", la risposta dello spagnolo. "Eh allora sì, quello è proprio mio padre"

Il padre di Kokkinakis (sulla sinistra) mentre assiste alla partita

Kyrgios, scintille social con Verdasco

La lite ha coinvolto anche Kyrgios che, dopo il match con Fognini, stava seguendo l'amico Kokkinakis. Kyrgios ha pensato di commentare quello che stava succedendo tra i due con un tweet pungente e ironico nei confronti di Verdasco, ricordandogli le tante sconfitte subite contro i giocatori australiani. "Spero che TK vinca questo match, Verdasco è il più 'rosicone' di tutti, deve essere frustrato dal suo grande successo contro gli australiani". Neanche il tempo di cancellarlo che quel tweet ha fatto il giro del web e Verdasco non ha potuto ignorarlo. "Visto che hai il coraggio di scrivere un tweet per insultare un altro giocatore, dovresti averne altrettanto per non cancellarlo", ha risposto lo spagnolo. A quel punto Kyrgios ha replicato. "Sono cose che avrei detto anche in faccia a Fernando, il motivo per cui ho cancellato il tweet precedente era perché non volevo attirare attenzione indesiderata su di me, ma questo lo lascio qui. Grazie per avermi bloccato, sono sicuro che questo atteggiamento ha richiesto molto coraggio da parte tua".

E alla fine... non era il padre di Kokkinakis

Dopo tutto quanto successo, Verdasco ha voluto chiudere ogni discorso e lo ha fatto attraverso l'ennesimo tweet nel quale comunica a tutti che il signore che lo aveva infastidito non era il padre di Kokkinakis. Insomma, alla fine si è scatenato un meccanismo a catena per un equivoco sull'identità del "disturbatore", ma ciò, forse, è servito per capire anche le dinamiche di amicizia o rivalità che si sviluppano nel circuito.