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ATP Finals: Zverev n° 1 del mondo, è solo questione di tempo

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Angelo Mangiante

©IPA/Fotogramma

"In punta di volée" è l'analisi dei magnifici 8 delle Atp Finals. Partita all'ultimo respiro tra Zverev e Medvedev vinta in 3 set per il russo. A 34 anni l'evoluzione tecnica del n.1 al mondo non smette mai di stupire. Angelo Mangiante, giornalista professionista, è stato un tennista professionista: n° 708 della classifica mondiale Atp in singolo e n°732 in doppio come best ranking, maestro Federale e International Coach, ha allenato anche la n.3 del mondo Amanda Coetzer. A Torino conduce gli studi pre e post match

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Una sfida combattuta e bellissima tra Medvedev e Zverev, numeri 2 e 3 al mondo. Erano 5-5 nei precedenti confronti diretti.  Stavolta, dopo oltre due ore e mezza di gioco, si è imposto di un soffio il russo 7-6 al terzo set. Un match che ha confermato la crescita tecnica e mentale del 24enne tedesco. Reduce non a caso dalla sua miglior stagione di sempre che lo ha portato al n° 3 della classifica mondiale, vincendo anche il suo primo oro olimpico a Tokyo. 

Zverev, miglioramento evidente nell'aspetto mentale

Il miglioramento più evidente è nell'aspetto mentale. Rispetto alle ultime stagioni, ha cancellato qualche calo di tensione di troppo, gestendo con più controllo nervosismo e pressione. Elementi negativi che lo avevano offuscato, relegandolo a un rendimento con troppi alti e bassi. È cresciuto anche nella tenuta atletica, maggiormente assecondato da un gioco di gambe indispensabile per un giocatore di spinta come lui. Nella gestione tecnica ha aggiunto qualche variazione in più. Ad esempio nel servizio, soprattuto nella seconda palla, in cui ha messo molta più pesantezza aumentando il kick specie da sinistra. Il resto era già consolidato, soprattutto la forza dei due fondamentali con cui è in grado di colpire un numero molto elevato di colpi vincenti sia con il diritto che con il rovescio bimane che rimane il suo colpo migliore. 

Zverev vincerà una prova dello Slam

L'inevitabile ricambio generazionale porterà Zverez a vincere presto una prova dello Slam. Finora ci è andato vicino sfiorando la vittoria nella maratona a Flushing Meadows nel 2020, piegato in finale da Thiem 6-4 al quinto set. L'ultima versione, piena di sicurezza, di Zverev lascia prevedere un possibile titolo in una prova Slam nel 2022.  La strada è quella giusta, in un percorso tecnico indirizzato da sempre dal papà, ex davisman dell'Urss, trasferitosi poi in Germania dove ha trovato strutture e ricchi sponsor per il piccolo Alexander.   Nessuno obiettivo oggi gli può essere precluso. Le Atp Finals le ha vinte una volta, tre anni fa, battendo Djokovic in finale. Ci sono dieci anni di differenza tra Zverev e Nole. Quando il ricambio anagrafico al vertice sarà completato, non sarà una sorpresa vedere il tedesco al n.1 del tennis mondiale. Sarà solo una questione di tempo.