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Coppa Davis, Sinner e Berrettini: "La nostra amicizia ci aiuta anche in campo"

Tennis

Sinner e Berrettini sorridono dopo la vittoria decisiva in doppio nel quarto di finale contro l'Argentina. "Quando c'è l'intesa fuori è più facile trovarla anche in campo" ha ammesso Matteo. "Viviamo per questi momenti e per queste partite con tanta tensione" aggiunge Jannik. Sabato alle 13 la semifinale con l'Australia, in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW

IL TABELLONE

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Gli amici vincenti. Sono Jannik Sinner e Matteo Berrettini, trascinatori dell'Italia nel quarto di finale di Coppa Davis contro l'Argentina, risolto dai due azzurri nel doppio. Una coppia inedita (avevano giocato insieme solo all'Atp Cup 2022), ma con l'alchimia giusta. "Siamo amici fuori dal campo, questa amicizia ci aiuta molto nei momenti delicati" ha ammesso Sinner a Sky Sport. Matteo gli fa eco. "Quando c'è l'intesa fuori dal campo, credo sia più facile trovarla anche in campo. Il ragazzo sta giocando benino e aiuta" ha aggiunto sorridendo. 

Sinner: "Viviamo per questi momenti"

Come un anno fa con l'Olanda, Sinner è stato chiamato agli straordinari anche con l'Argentina. Prima il singolare con Baez (71esima vittoria stagionale per l'altoatesino), poi il doppio. "Nel singolo ho impiegato un po' per capire le condizioni del campo, poi ho reagito bene - ha raccontato - Dopo il singolare ci siamo confrontati per capire che giocasse il doppio. Matteo ha giocato a un livello incredibile: quando serve è una certezza e le volée diventano più semplici. Viviamo per questi momenti, per queste partite con tanta tensione. Oggi è andata bene e siamo felici di essere in semifinale". 

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Berrettini: "L'energia la chiave del match"

Per Berrettini, invece, la chiave del doppio è stata l'energia messa in campo. "Prima dell'inizio della partita ho detto a Jannik che dovevamo divertirci - ha spiegato - Quell'energia è stata la chiave, quella che lo scorso anno Jannik ha trovato con Sonego. Questo aiuta. Bisogna ringraziare Jannik per l'impegno e la grandissima dedizione. Io avrei dato qualsiasi cosa per giocare, che fosse in singolare o in doppio".