Mattia Bellucci: "Il mio tennis tutto vintage e fantasia". L'intervista all'azzurro

Come ti senti? Possiamo dire che a Rotterdam hai vissuto la settimana più importante della tua carriera? “Beh, sicuramente è stata una settimana parecchio importante. Ho avuto la possibilità di esprimermi al meglio contro giocatori fenomenali, giocatori che sono tra i primi dieci o venti al mondo. Mi sono divertito molto in campo e questa è stata la cosa che mi sono goduto di più”. È cambiato qualcosa in te dopo quella settimana? Come hai lavorato e come lavori per arrivare a questo livello? “Sicuramente è stata una settimana importante, che mi ha portato consapevolezza e sapere di poter stare a quel livello. Credo di essermi espresso come ricercavamo da tanto tempo, quindi con varietà ma allo stesso tempo tenendo anche una linea importante di ordine. E credo che questa possa essere la chiave anche per il mio successo futuro. Stiamo lavorando affinché questa cosa riaccada e con maggior qualità ancora”. Dopo la vittoria agli ottavi di finale contro Medvedev c'è stato un bellissimo abbraccio col tuo allenatore Fabio Chiappini. Ci racconti, se te lo ricordi, che cosa vi siete detti e che cosa c'era in quell'abbraccio? “In quell'abbraccio c'era tanta emozione ma non mi ricordo esattamente che cosa ci siamo detti. Mi ricordo di avergli detto quando sono tornato, dopo il lavoro in palestra, che ce lo siamo meritati. Perché veramente abbiamo fatto un bellissimo lavoro. Lavoriamo con tanta intensità e attenzione e da parte sua veramente ci sono stati sforzi importanti per abituarmi al lavoro. Tre anni e mezzo fa è stato il nostro inizio e credo sia bello riguardarci indietro ogni tanto”. Sui social è stato notato il tuo look ‘alla McEnroe’ con la bandana, ci racconti come è nato? “Sono sempre stato molto appassionato al mondo vintage e per questo motivo ho deciso di portarla avanti, specialmente negli allenamenti dei tornei. E’ un qualcosa che mi appassiona, mi fa sentire bene in campo, quando la indosso mi sento me stesso. Questa passione è nata inizialmente dalle sneakers, però avere questa bandana durante la partita è qualcosa che trovo divertente e appunto mi riporta a questo mondo vintage che mi piace molto. La indosso con estremo piacere e sono sempre stato appassionato”. E ora? Quali sono i tuoi prossimi impegni, dove e quando ti rivedremo in campo? “Giocherò da Acapulco e poi ci sarà la trasferta di Indian Wells e Miami, questi sono i prossimi appuntamenti più importanti. Per quanto riguarda l'Italia, invece, mi troverete a Roma agli Internazionali”. Abbiamo un'ultima domanda prima di salutarti. Sappiamo che hai anche un'altra passione, quella per i colori nerazzurri… Com'è nata questa tua passione per l'Inter? “E’ nata dalla mia famiglia. In casa si tifava Inter e così ho iniziato a tifare Inter anche io. La scorsa settimana ho avuto la possibilità di andare in sede ed è stata una grande emozione”.

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