Cinà: "Miami un sogno, ma la mia vita non cambia. Il mio tennista ideale..."

Come stai? Come ti senti dopo Miami e cosa ti ha dato questa splendida esperienza? “Sono tornato pieno di consapevolezza in più e con più conoscenza su tutto. Ma appena sono tornato in Italia mi sono andato ad allenare a Tirrenia, al centro della Federazione, e ho fatto la normalissima vita che facevo prima”. Quindi non è cambiato nulla? “No, assolutamente no, anzi mi alleno ancora di più per cercare di ottenere qualche risultato in più”. Dopo la prima vittoria a livello Atp cosa prova un giocatore? C'è più sollievo? C'è più gioia? Come ti sei sentito? “Ero veramente felice e contento. La sera stessa, prima di addormentarmi, continuavo a pensare alla partita, a come avevo giocato e a tutte le sensazioni belle che ho provato. Verso la fine la partita è stata molto combattuta, quindi secondo me è stato me ancora più bello vincere. Sono momenti che mi rimarranno per sempre”. Adesso passerai dal cemento alla terra rossa, sappiamo che per un giocatore è una transizione che può essere molto impegnativa e importante dal punto di vista fisico: tu come la stai affrontando? “Ho fatto una settimana di allenamenti sulla terra e già mi sento bene, spero di poter rendere altrettanto bene anche su questa nuova superficie”. Stai lavorando su qualche aspetto specifico da cambiare in questo passaggio? Dal punto di vista tecnico cambierai qualcosa? “Sì, sul cemento gioco un po' più da vicino mentre sulla terra sto un po' più dietro. Sul cemento cerco di rispondere molto da vicino, sulla terra devo cercare anche l’altezza e la profondità da dietro. Anche il servizio cambia, ci sono più rotazioni, ma non sveliamo tutto ”. Facciamo un passo indietro, parliamo un po' della tua passione per il tennis. Com'è nata questa passione? Quali sono i tuoi primi ricordi legati a questo sport? “Mi ricordo che fin da piccolo giocavo a tennis, anche a casa con la mia famiglia. A volte giocavo anche con i miei nonni”. Sappiamo che sei molto legato alla tua famiglia e alla ‘tua’ Palermo ma il tennis è uno sport che ti porta molto lontano da casa. Torni spesso? Cosa ti piace fare quando torni? “Torno a casa dopo i tornei per qualche giorno e poi parto di nuovo per andare ad allenarmi da un’altra parte. Quando sono a Palermo sto tanto con i miei amici ma a volte mi piace anche stare a casa a non fare niente ”. Raccontaci qualcosa di te, hai degli hobby fuori dal tennis? “Mi piace giocare alla PlayStation con i miei amici. Giochiamo a Pro Club, è un gioco su FIFA”. Chi vince? Tu o i tuoi amici? “Siamo una squadra, stiamo tutti insieme. Spesso vinciamo”. La tua musica preferita? “La trap e la musica inglese. Di italiani mi piace Sfera Ebbasta”. Oltre al tennis segui qualche altro sport? “Essendo di Palermo tifo il Palermo, ovviamente. Da piccolo andavo spessissimo allo stadio, adesso un po' meno, però lo seguo sempre”. Torniamo a parlare di tennis. Hai già raccontato di ispirarti a Djokovic, ma ci piacerebbe capire cosa ti piace in particolare di lui? “Mi è sempre piaciuto molto come tennista. Poi crescendo ho capito che quello che ha fatto per il tennis è incredibile. Mi piace per come gioca e per la sua mentalità, secondo me è il più forte. Mi ispiro decisamente a lui”. Adesso che inizi a frequentare il circuito Atp più spesso e hai anche avuto la possibilità di allenarti con altri giocatori, hai trovato qualche altra fonte di ispirazione? “Ovviamente mi piace tanto anche Sinner, ma in generale tutti i giocatori italiani sono una fonte di ispirazione perché ogni torneo vedo che vanno avanti e che giocano molto bene. Tutti loro sono una bella fonte di ispirazione”. Hai cominciato l'anno un po' più tardi, ma possiamo dire che ne è valsa la pena perché hai avuto più tempo per la preparazione? “Sì, ho investito sette settimane sulla preparazione e ho iniziato a fine febbraio, quasi inizio marzo. Però fin dei primi tornei mi sono sentito subito bene fisicamente e infatti si sono visti i risultati. Spero di continuare così”. Proviamo a costruire insieme il tennista perfetto. Se tu potessi rubare qualcosa ai tuoi colleghi, cosa ruberesti? Partiamo dal servizio: “Servizio direi, ad oggi, Perricard”. Dritto? “Alcaraz”, Rovescio? “Sinner o Djokovic”. Mentalità? “Sicuramente Djokovic”. Volée? “Alcaraz”. Manualità? “Alcaraz”. E tu dove ti metti in questa lista? “Direi sul rovescio”. Quali sono i tuoi programmi per il futuro? Sai già come si svolgerà la tua programmazione per le prossime settimane e nei prossimi mesi? “Dopo Monza dovrei fare una settimana di allenamento e poi andrò a Madrid, ma non so ancora se sarò in tabellone. Poi ho un Challenger e successivamente c’è Roma, ma anche lì non so ancora se mi daranno una wild card. Poi continuerò con il percorso Challenger”. Qual è il tuo torneo dei sogni? “Il torneo dei sogni è Wimbledon. Mi piace tutto l'ambiente e spero un giorno di poterlo vincere”. L’anno scorso sei stato lì come sparring, che esperienza è stata? “Bellissima. Sono stato sul centrale con Lorenzo , è stata un'emozione incredibile”. Per concludere, che obiettivi hai a breve e lungo raggio per questo tuo 2025? “Il mio obiettivo è di migliorare il mio gioco. Voglio anche migliorare tanto fisicamente”. E magari puntare alle tue prime qualificazioni Slam? Ci pensiamo? “Sì. So che se migliorerò tanto, arriveranno”.

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