Perché Musetti vale il numero 3 al mondo

La vera domanda che ci facciamo tutti è questa: ma Musetti può davvero salire ancora in classifica? Lo dico subito, sì. E ne sono davvero convinto. Ma aggiungo anche questa cosa: Sinner e Alcaraz, rispetto a tutti gli altri, sono su un gradino più alto. Poi ci sono dei tennisti bravissimi che lottano per una posizione dalla 3 alla 5, tra cui Lorenzo. Che prima di Roma l’ha detto: “La speranza è di entrare nei primi 5 del mondo”. Ce la può fare, ma deve lavorare su alcuni aspetti. L’ho seguito molto in questi mesi. A Monte-Carlo ero rimasto piacevolmente stupito dal suo modo di giocare, ma aveva avuto qualche problema nella continuità: ha vinto tantissimi match al terzo set, cosa che fa spendere molte energie. Ma la qualità del gioco è ed è sempre stata straordinaria. Poi l’ho seguito a Madrid, e ho visto un Musetti molto più convinto: meno dispersivo a livello di atteggiamento e di gioco. In altre parole, cresciuto, con una semifinale bellissima da vedere nonostante la sconfitta. E a Roma a fatto un ulteriore passo avanti. L’ho potuto commentare contro Nakashima contro cui ha giocato una partita senza sbavature, molto più sicuro di sé: il fatto di aver conquistato la top 10 sul campo gli ha dato quella certezza dei suoi mezzi che gli permette di scendere in campo senza troppi cali. In semifinale invece qualcosa è successo: forse un po’ di tensione, di nervosismo. Evidentemente sentiva troppo quel match, perché vincere a Roma per un italiano è un grandissimo sogno, e sfidare Alcaraz, che è un rivale per eccellenza per tutti, forse l’ha un po’ condizionato. Credo che sentisse di farcela, voleva dimostrare di farcela: si vociferava che lo spagnolo non fosse al 100%, quindi aveva qualche speranza di andare avanti. Non so se sognasse il derby in finale contro Sinner: sarebbe stato bellissimo. Poco importa, la crescita c’è ed è evidente. Continuità e bellezza Ora è arrivato il momento di dare continuità. Perché comunque ha giocato tre 1000 e ha dimostrato di saperli fare alla grande: lo aspettiamo allo Slam, dove dovrà necessariamente fare bene se vuole sempre coltivare quell’ambizione. Ma è un’ambizione legittima e ha ragione a dichiararla: mi sembra superiore a Zverev, Medvedev, Ruud e Rublev. Chi può incalzarlo molto è Draper, che non a caso a Madrid contro di lui ha fatto benissimo: l’inglese è in grandissima crescita, ha molti mezzi fisici e tecnici e ha mostrato una motivazione che non gli apparteneva in passato. Sarà una bella lotta da seguire. Perché l’ultimo concetto è proprio quello: la bellezza. Musetti è davvero bello da vedere. Il suo punto di forza è la tecnica: ha un bagaglio che gli permette di giocare tranquillamente in tutte le superfici e vedere le sue partite è davvero divertente. Ha una qualità straordinaria, che deve sapere abbinare appunto alla continuità. Il suo gioco è improntato a fare il punto, ma a volte tende a gestire forse troppo la partita, sempre con quel talento che lo contraddistingue. Se riuscirà a essere più concreto, evitando un po’ di passività, allora potrà davvero credere nel terzo posto. E poi, chissà...

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